EMERGENZA SCUOLA E DISABILI. La regione Veneto denuncia carenza di insegnanti di sostegno: “Ora tocca al governo”

disabili

E’ emergenza nella regione Veneto per i bambini e ragazzi disabili che hanno bisogno di insegnati di sostegno per poter affrontare il nuovo anno scolastico con tutti i diritti convenuti per legge. 

A denunciare la situazione ormai divenuta insostenibile interviene l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, che prende posizione in merito alla richiesta di intervento che la Federazione italiana per il superamento dell’handicap FISH le rivolge per colmare il divario tra scuole del Sud e scuole del Nord nel sostegno scolastico ai ragazzi disabili:

“Da anni la Regione Veneto, e in particolare l’assessore veneto alla scuola, denuncia sistematicamente la cronica carenza di insegnanti di sostegno negli istituti veneti di ogni ordine e grado: con un rapporto di un docente assegnato ogni 2,10 alunni, il Veneto è la regione più sguarnita d’Italia. Finché il bilancio regionale lo ha consentito abbiamo provveduto, con risorse proprie, ad offrire ‘pacchetti orario’ per aumentare la presenza di insegnanti di sostegno. Ma da sei anni a questa parte, in presenza di trasferimenti statali dimezzati (al netto della sanità), la Regione non è più nelle condizioni di farsi carico di competenze non proprie”. 

E’ veroprosegue l’assessore Donazzannelle scuole venete mancano almeno mille insegnanti di sostegno. Ma la Regione Veneto, così come le altre Regioni, non ha alcun potere in materia di organici e assegnazioni nella scuola pubblica. Con risorse proprie, quest’anno la Regione finanzia con 2 milioni di euro le scuole paritarie dell’infanzia, per aiutarle a pagare gli insegnanti di sostegno. Ma si tratta di scuole paritarie, non di scuole statali”.

L’assessore Donazzan fa un invito specifico alla stessa FISH e a tutte le associazioni dell’handicap: “Invito, pertanto, la Fish e tutte le associazioni dell’handicap a stare dalla nostra parte e a sostenere la Regione e i suoi enti locali nella difficile interlocuzione avviata con il Ministero dell’Istruzione: più alta, corale e unita sarà la nostra voce, maggiore sarà il peso politico della nostra azione per impegnare il governo e   i massimi dirigenti del ministero dell’Istruzione ad assicurare la dovuta attenzione ai bisogni della scuola veneta, e in particolare alle famiglie e ai ragazzi più fragili”.

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