Emergenza terremoto 45500? Donati 28 mln ma non utilizzati. La Protezione Civile si giustifica

di Cinzia Marchegiani

L’Italia centrale è in ginocchio. Famiglie con molti bambini e anziani stanno affrontando momenti difficilissimi, non bastava il terremoto e il nuovo sciame sismico a metterli in seria difficoltà, ma il 16 gennaio è arrivata anche la neve che ha raggiunto due metri di altezza. Strade isolate, non percorribili hanno dato il colpo finale ad una comunità che pur non volendosi chinare, sta ora affrontando un vero inferno.

Le casette sono arrivate….? Si ma poche e così i sindaci dei comuni sono costretti a fare una sorta di lotteria ed estratte i nominativi, sono solo una ventina che hanno priorità sul resto della popolazione dei Comuni interessati. 

E così un grido unanime si è rivolto contro questo Stato che ha detto che non avrebbe lasciato sole queste comunità, ma i paesi colpiti gridano la propria sofferenza, si sentono abbandonati nel momento più difficile della loro vita. Non c’è solo emergenza terremoto, c’è emergenza vita, quella quotidiana vissuta in roulotte e tende con la neve sopra, dove anche la speranza vacilla e anche le forze ormai.

CRITICHE CONTRO IL GOVERNO E I FONDI DONATI AL 45500 NON UTILIZZATI

Proprio questi giorni il mondo del web unanime si è scagliato contro il governo, quello che con la generosità degli italiani ha raccolto 28 milioni di euro tramite gli sms al 45500 e fondi speciali, ma sembra che questi soldi non possono essere usati per l’emergenza. Dopo molti articoli usciti in merito, proprio oggi il Dipartimento della Protezione Civile ha sentito il dovere di rispondere alle infinite accuse con il seguente comunicato:

Terremoto centro Italia: chiarimenti sui fondi raccolti con il numero solidale 19 gennaio 2017

In riferimento alle nuove errate informazioni che circolano soprattutto sui social in merito all’utilizzo delle donazioni raccolte attraverso il numero 45500, si precisa che, come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, queste serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici.

In particolare, in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo.

Saranno i territori a valutare, in raccordo con Regioni e Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli.
stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento”.

Insomma cari italiani, inutile lamentarsi, questi soldi non si toccano, al diavolo l’emergenza e l’inferno glaciale che stanno vivendo queste comunità provate dal 24 agosto 2016. Ancora attendono le promesse da queste estate, come i ricoveri per gli animali, figuriamoci ora che l’emergenza si è amplificata. Peccato che i sindaci e gli stessi cittadini stanno gridando da giorni che hanno bisogno di aiuto, la neve e poi l’isolamento… non solo logistico hanno aggravato tutto ciò che con determinazione avevano provato a salvare, soprattutto la speranza e anche la fiducia nelle istituzioni.

Vedere, per l’assegnazione delle casette, la gente attendere l’estrazione di un biglietto che potrebbe cambiargli la vita rimane una grande sconfitta per tutti gli italiani che con orgoglio e umanità hanno donato sperando che questa volta fosse tutto diverso…ma così non è stato.

Cari terremotati scusate la nostra ingenuità! 

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