La dottoressa Alessandra Russo racconta questa drammatica verità:
“In un Editoriale pubblicato sulla rivista Prescrire International (1) è stato riportato che, nel 2016, un gruppo di lavoro inglese ha valutato i motivi del ritiro dal mercato dei farmaci dimagranti (2).
A livello mondiale tra il 1964 e il 2009 sono stati ritirati dal commercio 25 farmaci, di cui:
- 22 avevano un meccanismo di azione che coinvolgeva i neurotrasmettitori monoamine (dopamina, noradrenalina o serotonina); esempi includono benfluorex, fenfluramina, fentermina (combinata con topiramato negli Stati Uniti) e sibutramina;
- il rimonabant agisce sul recettore dei cannabinoidi;
- 2 agivano sulla tiroide.
L’80% dei casi di ritiro dal mercato si sono basati sui dati provenienti dalle segnalazioni spontanee e riguardavano disturbi cardiaci (8 farmaci), disordini psichiatrici (7 farmaci) e abuso o dipendenza per 13 farmaci.
Per 7 di questi farmaci sono stati riportati casi di decessi da attribuire al farmaco.
Il tempo mediano intercorso tra l’introduzione al commercio e la prima segnalazione di un effetto avverso grave è stato di 10 anni.
Il tempo mediano intercorso tra la prima segnalazione di un effetto avverso grave e il primo ritiro dal mercato (in qualsiasi parte del mondo) è stato di 11 anni.
- La fenfluramina è rimasta in commercio per 24 anni prima del suo ritiro a livello mondiale nel 1997 per valvulopatia cardiaca.
- Il benfluorex è rimasto in commercio in Francia per 33 anni prima del suo ritiro nel 2009 per cardiotossicità. Inoltre, i disturbi alle valvole cardiache somigliavano a quelli causati dalla fenfluramina e la struttura chimica di questi due farmaci era molto simile.
- In Francia, la fentermina è rimasta in commercio dal 1962 al 1988.
- La sibutramina è stata ritirata in Europa nel 2010, circa 9 anni dopo la sua autorizzazione.
- Il rimonabant è stato ritirato in Europa nel 2009, circa 2 anni dopo la sua autorizzazione.
Da questo studio sono stati esclusi i prodotti dimagranti a base di erbe medicinali.
Alla fine degli anni ’90, diversi pazienti in Europa hanno sviluppato insufficienza renale cronica a causa di prodotti dimagranti che si supponeva che contenessero la pianta Stephania tetrandra. Tali prodotti a base di erbe contenevano un’altra pianta appartenente al genere Aristolochia.
Circa la metà dei pazienti ha sviluppato un carcinoma del tratto urinario.”
Bibliografia
- Prescrire International 2017; 26: 255.
- Onakpoya IJ et al. Post-marketing withdrawal of anti-obesity medicinal products because of adverse drug reactions: a systematic review. BMC Med 2016; 14: 191.
Ma in Italia i medici sono attenti a fare farmacovigilanza? Cioè segnalano le reazioni avverse e gli effetti collaterali secondo le norme dettate dalla legge? Ma soprattutto i medici informano i pazienti al momento di una prescrizione di fare attenzione a qualsiasi campanello di allarme e che deve informare il medico che lo segue?
Molte aziende sanitarie sono in prima linea nel controllo delle reazioni avverse, monitorando con solerzia e precisione l’intero territorio…ma altre proprio no. E dei medici di famiglia?
Ne riparleremo con un articolo dedicato poiché è utile spiegare meglio cosa è la Farmacovigilanza, cosa può fare un singolo cittadino e quale legge i medici devono rispettare in merito affinchè sia tutelata la salute pubblica.
Il caso emblematico dei farmaci per obesità ha dimostrato che l’80% dei farmaci in commercio sono stati ritirati grazie alle segnalazioni spontanee, cioè fatte dal consumatore. In medicina, e soprattutto nel campo dei farmaci nulla è esatto e la clinica, cioè l’osservazione diretta sul malato è l’unica arma che si ha disposizione per decretare l’efficacia, la sicurezza dei farmaci.
You must be logged in to post a comment Login