L’appello del CT Nazionale di Nuoto Sordi, Sacchi: “Speranza lo vada a raccontare a loro che non siamo indispensabili”

 

di Cinzia Marchegiani

Una foto che spezza il cuore, ma soprattutto fa tanta rabbia. Le pisicine sono sotto l’occhio del ciclone in questa nuova fase che vorrebbe far chiudere tutte le attività, anche quelle sportive, anche le piscine dove in realtà molte persone e bambini con diverse disabilità trovano benesssere, dove fanno attività terapeutica.

L’APPELLO AL MINISTRO SPERANZA DA PARTE DI IVAN SACCHI, ALLENATORE DELLA NAZIONALE DI NUOTO SORDI:

A lanciare l’appello è Ivan Sacchi con una immagine che trasuda tutto quel mondo che le istituzioni fino ad oggi sembrano aver ignorato:

“Roberto Speranza vada a raccontare a tutti i disabili che frequentano le nostre piscine che non siamo indispensabili …lo spieghi a loro”.
Contattando direttamente l’autore del post, conosciamo meglio chi è Ivan Sacchi e cosa vuole spiegare al ministro Speranza.

. Lei è un istruttore?

IVAN SACCHI: Io sono il direttore sportivo del impianto natatorio Aquatibur di Roma E il CT della Nazionale di Nuoto Sordi (FSSI).

ANTEFATTO DELLA PROTESTA. Il Governo è disattento alle tematiche sulle disabilità, già ieri FreedomPress.it aveva dato ampio spazio alla denuncia del Comitato genitori Lombardia. Lei oggi ha lanciato un appello che arriva al cuore diretto al nostro ministro della salute Roberto Speranza. Qui si pensa ad un altro lockdown che colpirà anche le piscine. Conte ha detto che farà controllare le strutture e se non vengono recepite le norme farà chiudere. Detta così è alquanto paradossale, è come dire, se si trova qualche guidatore non in regola con i documenti, si chiude tutto il traffico.

. Sacchi, lei oltre ad essere  direttote sportivo di un impianto sportivo è anche il CT della Nazionale di Nuoto Sordi.  Chiudere di nuovo gli impianti con piscine non lede solo chi fa sport, ma chi con la dinamicità dell’acqua ottiene benefici importanti per la salute. Sappiamo tramite la letteratura medica e scientifica a riguardo che l’attività natatoria particolarmente indicata sia ai fini di un generico recupero e mantenimento delle funzioni motorie, sia per completare e supportare finalità terapeutiche. Nei casi di persone affette da spasticità, distrofia muscolare, atrofia muscolare e paraplegia, ad esempio, insieme ai fisiologici benefici per la circolazione dovuti all’immersione, si ottengono benefici sul piano del rilassamento muscolare grazie al naturale massaggio dell’acqua, riuscendo a compiere gesti con maggiore ampiezza di movimento o addirittura impossibili ‘a secco’. Anche per le persone ‘non vedenti’ l’acqua si presenta come un ambiente confortevole, infatti sono minori le variabili spaziali da tenere in considerazione, permettendo loro di sviluppare maggiori capacità di orientamento. Quante persone perderebbero ad esempio nella sua realtà l’opportunità di continuare le terapie?

IVAN SACCHI: Nello specifico disabili circa un centinaio.

. Hanno un loro istruttore, lo facciamo capire al pubblico?

IVAN SACCHI: Gli istruttori sono circa 5 dedicati appositamente. Dovete considerare dopo il lockdown chi è tornato e non abbiamo potuto riprendere tutti per via dei protocolli, hanno avuto tutti gravi aggravi delle patologie e altri aumento di peso fino a 25kg

. Ci racconta cosa hanno detto al rientro dal lockdown?

IVAN SACCHI: Hanno detto che togliendogli la possibilità di fare piscina è come se li avessero condannati al infermità totale, che han avuto grandi problemi a mantenere la mobilità e lo stato di salute psico-fisico che avevano instaurato con l’esercizio fisico in acqua, altri non potendo muoversi assolutamente sulla terra ferma han avuto grossi problemi legati al aumento del peso e tornare in acqua è stata una liberazione e un ritorno alla vita.

. Le attività in piscina sono in qualche modo ancora più protette visto che nell’acqua c’è la presenza di cloro, avete avuto dei problemi riguardo l’adozione dei regolamenti anticovid e come le hanno accettate i vostri iscritti?

IVAN SACCHI: I protocolli anticovid li abbiamo recepiti da maggio e messi subito in pratica con il massimo rigore,  le persone presto si sono adattate a questa nuova normalità hanno capito e lì dove non fossero di accordo di siamo soffermati a spiegare che non erano e non sono regole interpretabili diversamente.

Le faccio presente che le persone disabili sono tutte tornate proprio per il bisogno vitale di tornare in acqua,mentre per il resto abbiamo avuto un calo del 70%.

. Certo le persone che non hanno disabilità si sono adattate a fare sport in altri modi.

IVAN SACCHI: No, c’è un riflesso normale dovuto al terrorismo mediatico e alla disinformazione. La gente reagisce ad ogni dichiarazione che arriva da CTS o governo.

Il CT Sacchi ci ha fotografato una realtà davvero drammatica che ha colpito direttamente le persone con disabilità a cui la politica, ma soprattutto il ministero della salute dovrebbero tutelare con più cura e attenzione. Facciamo in modo che questo appello non cada nel vuoto. Grazie alla disponibilità del CT Sacchi per aver dato modo di comprendere questo mondo e le conseguenze drammatiche con cui devono poi fare i conti direttamente loro, le persone con disabilità.

 

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