di Christian Montagna
Palermo – La vita non vale nulla. Come bestie ci si ammazza. La vita non vale più nulla, soprattutto se è quella di un clochard. A dirlo, sono i terribili dati che la cronaca riporta quotidianamente: sono gli invisibili, gli emarginati, quelli di cui nessuno conosce l’esistenza a patire le pene dell’inferno a causa di soggetti squilibrati.
Accade così che nonostante la vita li abbia già messi alla prova ripetutamente, che sia per scelta o per necessità, i senzatetto diventano sempre più prede ambite di chi per “noia”, terribile a dirsi, si cimenta a dar fuoco alle persone.
La vita quanto vale? Nulla, soprattutto se si tratta di quella di un clochard.
Assurdo.
L’accaduto. La scorsa notte, un clochard di 45 anni è stato arso vivo nei pressi di Via Cappuccini a Palermo, davanti all’ormai chiusa mensa dei poveri. Il pm Maria Forti incaricato dell’inchiesta ha avviato le indagini. È quasi l’una di notte, le urla del povero clochard riecheggiano tra le palazzine di una città dormiente: cosparso di benzina e dato alla fiamme, un 45 enne, cerca di mettersi in salvo. Invano.
L’uomo (Marcello Cimino) è solito dormire sotto il portico della missione San Francesco. Un rifugio che si è trasformato in trappola mortale. Inutile il soccorso dei vigili del fuoco: l’uomo è già senza vita. Con ogni probabilità, una telecamera di sorveglianza potrebbe aver ripreso l’accaduto, ma, gli inquirenti restano cauti.
(Foto dal web)