Roma, processo all’ex sindaco Marino. Accusato di peculato, i PM chiedono 3 anni di carcere

marino

Roma – L’ex sindaco Marino a processo. Due tesi contrastanti. I PM Roberto Felici e Pantaleo Polifemo, che nell’ambito di due diversi procedimenti, sia riguardo l’utilizzo della carta di credito del Comune per cene private in cui sono contestate spese di circa 13 mila euro, il cui plafon era stato aumentato da 10 mila a 50 mila euro, somma poi restituita dopo l’apertura dell’inchiesta, sia per il pagamento di consulenze per la onlus Imagine di cui Marino era il fondatore, hanno sollevato l’accusa di peculato, truffa e falso.

La difesa invece chiede l’assoluzione. Per l’ex primo cittadino sono stati chiesti 3 anni di carcere e dieci giorni. Sarà il  gup Pierluigi Balestrieri a decidere e la sentenza è attesa per la prossima settimana.

Si è dichiarato parte civile il Comune di Roma in questo processo che vede Marino sotto accusa per 56 cene sospette, nel periodo tra luglio del 2013 e giugno del 2015, per un importo totale di 12.700 euro pagati con la carta di credito in sua dotazione che però sarebbero state consumati, secondo gli inquirenti, generalmente nei giorni festivi e prefestivi, con persone non inerenti alla funzione di rappresentanza dell’ente. Il Campidoglio infatti chiede 600mila euro di danni proprio al suo ex sindaco per lo scandalo scontrini. Danno d’immagine e funzionale.

Per le indagini che riguardano invece Imagine onlus di cui Marino era il fondatore, in cui sono coinvolti altri tre indagati, l’accusa riguarda la certificazione di compensi riferiti a prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti. Operazione, avvenuta tra il 2012 e il 2014, che avrebbe creato un danno patrimoniale di 6000 euro all’Inps per il mancato versamento degli oneri contributivi.

Tesi talmente contrastanti che il legale di Ignazio Marino, l’avv Musco spiega:Ho chiesto l’assoluzione per non aver commesso il fatto. L’ex sindaco sta benissimo e si è difeso con ardore. Sulle cene nessuno gli ha chiesto nulla, quando, nel dicembre 2015, si presentò in procura per testimoniare. Per quanto riguarda la Onlus, invece, Marino non ha mai messo mano a nessun atto amministrativo“.

Tensione e attesa, la prossima settimana la decisione del gup Pierluigi Balestrieri.

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