TURCHIA, IL RESTAURO IN GRANDE STILE DI ERDOGAN

Foto Reuters

Turchia – Il volto della Turchia con un colpo si spugna è stato deturpato.  Grazie ad un golpe durato poche ore.

Un restauro in grande regola già si sta tessendo in Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan vuole ripristinare la pena di morte. Un modo esemplare per punire i golpisti arrestati dopo aver fallito il presunto colpo di stato lo scorso Venerdì….MA NON SOLO!

La stessa Turchia aveva abolito la pena capitale in tempo di pace nel 2002, seguita da un divieto totale nel 2004 come parte di una serie di riforme per i diritti umani intraprese per la sua richiesta di adesione per l’Unione europea. Il ministro Federica Mogherini ha spiegato che se la Turchia reintrodurrà la pena di morte, non si unirà all’Unione Europea. Vale la stessa cosa per Angela Merkel.  Ma Erdogan ha fatto intendere che ci vorrebbe una decisione parlamentare, sotto forma di una misura costituzionale per rendere la pena di morte un’opzione: “I leader dovranno riunirsi e discutere e se accettano di discuterne poi in qualità di Presidente approverò ogni decisione che viene fuori del parlamento”.

Il Primo Ministro della Turchia, Binali Yildirim ieri aveva rilasciato il numero totale di arresti:   6.038 militari, 755 giudici e pubblici ministeri e 650 civili. Tredici generali, tra cui l’ex capo delle Forze Armate, Akin Ozturk e un ammiraglio della Marina che sono accusati di tentativo di colpo di stato militare contro il presidente e omicidio. 

GOLPISTI E LEGAME CON  FETULLAH GÜLEN

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I golpisti sono anche accusati di avere legami con la statunitense Fetullah Gülen, che si dice accusa abbia perseguito una campagna a lungo in esecuzione contro il governo attraverso sostenitori all’interno dello Stato turco. Agli USA è stato chiesto l’estradizione di Gülen diventato il principale sospettato in due indagini avviate nel tentato colpo di stato dai pm di Istanbul. Ma Gülen fa sapere che il golpe è soltanto una sceneggiata.

 

PENA DI MORTE PER ERDOGAN, E COMPLETA REPRESSIONE DEGLI OPPOSITORI

Il presidente Recep Tayyip Erdogan, dopo aver ripristinato l’ordine vuole anche legalizzare la pena di morte, già durante il tentativo di colpo di stato affermava alla stampa: “Gli autori del golpe pagheranno”. Erdorgan con un colpo netto vuole punire gli eversivi con la pena capitale, ora che i suoi avversari sono stati tutti fatti prigionieri. 

La voglia di omologarsi con l’America d’altronde per Erdogan è del tutto legittima, in America c’è la pena capitale, anche in Cina. In un’intervista esclusiva con la rete statunitense Cnn, parlando attraverso il suo traduttore con Becky Anderson, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto  che il colpo di stato militare fallito un “chiaro reato di tradimento“.

Erdorgan poi spiega:Perché dovrei tenerli e dar loro da mangiare nelle carceri, negli anni a venire? Questo è quello che dicono la gente. Vogliono una rapida conclusione perché le persone hanno perso parenti, vicini di casa ha perso, bambini perduti … che stanno soffrendo, in modo che le persone sono molto sensibili e dobbiamo agire molto sensato e sensibile“.

UN RESTAURO IN GRANDE STILE GRAZIE AD UN GOLPE DI POCHE ORE, FUORI TUTTI GLI OPPOSITORI

Ma il restauro per il presidente della Tuchia grazie al golpe è già iniziato, non solo con la pena di morte. Più di 7.500 arresti, oltre 13mila dipendenti pubblici e 8mila poliziotti cacciati e centinaia di migliaia di lavoratori statali bloccati in Turchia da un divieto d’espatrio. Dietro il fallito colpo di Stato,  Erdogan non solo fa tabula rasa dei golpisti ma anche degli oppositori. Se il Parlamento l’approverà darà il suo ok alla pena di morte: “Riuniremo il Consiglio di Sicurezza Nazionale” domani e “dopo la riunione annunceremo un’importante decisione” ha detto il presidente turco parlando a una folla di sostenitori davanti alla sua residenza sulla sponda asiatica di Istanbul. 

LA REPRESSIONE COLPISCE  ANCHE INSEGNATI PUBBLICI E PRIVATI, GO OUT

Una vera repressione ha toccato anche gli insegnanti, sospesi 15.200, lo ha reso noto il ministero dell’Istruzione in un comunicato. In un nota si avverte: “Gli eventi del 15 luglio hanno dimostrato che tutte le persone coinvolte in attività terroristiche dovrebbero essere totalmente escluse da tutte le sfere. In questo quadro, il ministero della Pubblica Istruzione sta effettuando una attività completa per controllare il personale in tutte le istituzioni educative. A partire da oggi, 15.200 persone sono state sospese, un’indagine è in corso nei loro confronti”. Il ministero dell’educazione turco ha revocato anche la licenza d’insegnamento a 21mila docenti che lavorano in scuole private, molte delle quali sono ritenute vicine alla rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe.

Il volto della Turchia con un colpo si spugna è stato deturpato.  Grazie ad un golpe durato poche ore. Un disegno inquietante, prima gli eversivi, poi i magistrati e i giudici, gente di legge, poi giornalisti e ora gli insegnati. 

 

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