Vaccini scuola. Question Time, neo ministro della salute Grillo: “Presto semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di anni 16”

 

di Cinzia Marchegiani

Question Time sul caos vaccini scuola in merito alla nuova documentazione che i genitori dovranno presentare per le nuove iscrizioni al nido e scuola d’infanzia 2018/2019 ed è già polemica. La ministra Grillo ha detto che si può presentare l’autocertificazione? Molti commentano: “E’ reato se si certificano cose false”.

Cerchiamo di capire cosa è accaduto ieri alla Camera dei deputati in merito a due interrogazioni sulle iniziative di vaccinazioni obbligatorie e gli intendimenti del Governo in ordine alla proroga della data del 10 luglio per la consegna della documentazione relativa alle vaccinazioni necessarie per l’iscrizione all’anno scolastico 2018/2019 e chiarimenti in merito agli indirizzi politici in materia vaccinale 

Riflettori insomma puntati sulle parole e le intenzioni del neo ministro della salute Grillo riguardo la legge 119 del 31 luglio 2017, molte famiglie attendevano risposte mirate per la documentazione da preparare per le nuove iscrizioni alle scuole d’infanzia e asilo nido.

IL FATTO. Ieri alla Camera dei deputati Giulia Grillo, ministro della salute in quota M5S del Governo Conte ha risposto a due interrogazioni poste proprio per avere risposte in questa direzione.

Prima interrogazione. Intendimenti del Governo in ordine a iniziative in materia di vaccinazioni obbligatorie 

Il deputato Andrea Cecconi ex grillino ora gruppo Misto-MAIE ha illustrato la sua interrogazione n. 3-00048:

Ministro, sul tema delle vaccinazioni si è ampiamente dibattuto nella passata legislatura e recentemente con le dichiarazioni sue e del Ministro Salvini in campagna elettorale, ragione per cui i cittadini avranno anche orientato il loro voto. Non da ultimo, quello delle vaccinazioni è anche il tema del contratto di Governo da voi sottoscritto e sottoscritto poi dagli iscritti ai due schieramenti politici. Com’è noto la prossima settimana, il 10 luglio, scade il termine per la presentazione della documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione dei bambini senza la quale i bambini da 0 a 5 anni non potranno accedere a settembre alle scuole per l’infanzia. In questo quadro, a parte qualche dichiarazione, a parte qualche articolo di stampa che ci racconta di una circolare che il Ministero vorrebbe emanare per spostare una disposizione di legge – è poco chiaro come una disposizione di legge possa essere modificata da una circolare – o alcune dichiarazioni sue in merito a un atto parlamentare che vorrebbe fosse fatto esclusivamente dal Parlamento e non dal Ministero. Credo che questa sia la sede per i cittadini di sapere e per lei per chiarire ai cittadini quali sono gli intendimenti del Governo in tema di vaccinazioni“.

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, avendo facoltà di rispondere per tre minuti ha spiegato:

Intendo innanzitutto ringraziare l’onorevole interrogante poiché con il suo atto ispettivo mi consente di fare chiarezza su un argomento di obiettiva attualità che interessa, in questo momento dell’anno, la vita quotidiana di migliaia di famiglie. La chiarezza è tanto più necessaria alla luce di numerose notizie diffuse dai mezzi di informazione in cui si racconta, con eccessiva leggerezza a mio avviso, di proroghe o di congelamento di termini che, è bene ribadire, sono tuttora previsti con legge dello Stato. Lo stesso atto ispettivo, peraltro, contiene alcune inesattezze che testimoniano proprio, per la fonte qualificata da cui provengono, la oggettiva complessità di una legge voluta in fretta e furia nella scorsa legislatura. Occorre precisare, infatti, che l’articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 73 del 2017 non prescrive che venga necessariamente consegnato alle scuole un certificato di avvenuta vaccinazione ma, più in generale, qualsivoglia documentazione che possa essere considerata idonea a comprovare l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie ovvero la richiesta di vaccinazione all’azienda sanitaria. Va, inoltre, chiarito che la normativa vigente non prevede, come erroneamente sostenuto dall’interrogante, che per gli alunni di età compresa tra i 6 e i 16 anni sia consentito l’accesso ai servizi educativi anche in mancanza delle vaccinazioni ma con il pagamento di una sanzione amministrativa. La comminazione della sanzione amministrativa, infatti, non consegue in via automatica alla mancata presentazione dell’idonea documentazione per l’iscrizione scolastica, ma rappresenta l’esito solo eventuale di un delicato percorso di accompagnamento al recupero che viene avviato dall’azienda sanitaria con i genitori dei minori non vaccinati e che prevede lo svolgimento di colloqui personalizzati, anche con il coinvolgimento del pediatra di libera scelta e del medico di medicina generale.

Queste precisazioni che testimoniano la difficile comprensione di un provvedimento normativo che, comunque lo si veda, risulta obiettivamente complesso, mi consentono di rispondere allo specifico quesito postomi precisando che l’obiettivo prioritario del Governo sul tema è, in questo momento, rappresentato dalla volontà, da una parte, di alleggerire gli oneri ricadenti in capo alle famiglie senza che vengano in alcun modo compromesse le positive finalità di prevenzione che vanno riconosciute senza alcun dubbio alle vaccinazioni e, dall’altra, di consentire a tutti i minori di poter frequentare gli asili nido e le scuole dell’obbligo. Colgo allora questa importante occasione per informare che proprio in questi giorni il Ministero della Salute è al lavoro, insieme al Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca, per individuare le iniziative più idonee a tal fine; iniziative che terranno certamente conto di quel miglior bilanciamento tra il diritto all’istruzione e il diritto alla tutela della salute individuale e collettiva che è rinvenibile nel contratto di Governo e che, dunque, costituisce la stella polare per la nostra attività in materia. Non si tratta di una semplice proroga, dunque, ma una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di anni sedici che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia… Concludo. Non una misura temporanea per così dire o a tampone ma un insieme di accorgimenti che rendono progressivamente sempre più pacifico e meno conflittuale il rapporto fra cittadino e istituzioni sanitarie e scolastiche”.

Il deputato Andrea Cecconi che ha avuto la facoltà di replicare, per due minuti ribatte:

Grazie, Ministro, per la risposta. Sono contento. Ero certo che il Ministero si sarebbe attivato in tal senso. Mi rimane comunque il dubbio e, credo, che rimanga il dubbio anche nei cittadini di quando il provvedimento e l’atto entrerà in quest’Aula perché ovviamente sarà sempre il Parlamento che dovrà ratificare anche una proroga dei termini o qualsiasi altra modifica legislativa che si vuole apportare alla legge originaria. Ed è proprio un problema di tempo perché le scuole inizieranno nei primi giorni di settembre e siamo ormai a luglio quasi inoltrato, sapendo benissimo che nel mese di agosto il Parlamento lavorerà molto poco o quasi nulla e, quindi, ci troveremo a ridosso dell’apertura degli istituti scolastici con il caos generato da una normativa che ancora non è stata modificata, ma con la certezza che verrà modificata e con bambini o alunni o genitori che saranno di fronte ad adempimenti burocratici che dovranno mantenere e con accessi scolastici a cui non potranno accedere. Le chiedo dunque, per cortesia, di accelerare i tempi e di trovare la soluzione e il modo, o in decreti-legge che sono in discussione in queste Aule o con la promulgazione di un decreto-legge in maniera celere nelle prossime settimane, per risolvere definitivamente lo stallo creato da una legge che non ha fatto lei, che non ha voluto lei, ma che lede molti cittadini e bambini italiani.”

Seconda interrogazione. Intendimenti del Governo in ordine alla proroga della data del 10 luglio per la consegna della documentazione relativa alle vaccinazioni necessarie per l’iscrizione all’anno scolastico 2018/2019 e chiarimenti in merito agli indirizzi politici in materia vaccinale 

Il deputato Vito De Filippo PD ha illustrato la sua interrogazione n. 3-00049 per un minuto:

Ministra, la guerra tra scienza e politica che lei considera un errore è purtroppo drammaticamente in corso: uno scontro quotidiano tra virologi, scienziati e anti-vaccinisti improvvisati. È una guerra di superstizione, di ignoranza, di cinismo e di spregiudicatezza. Lei ha il dovere di fermare questo sterminio di verità e di scienza. La risposta precedente è molto ambigua, Ministra. L’Italia ha fatto un grande balzo in avanti. Molti Paesi europei ci imitano, da ultimo la Francia. La copertura vaccinale è un’antica prospettiva del nostro Sistema sanitario, dell’Organizzazione mondiale della sanità e di tutta la scienza accorta del pianeta. Vuole sostituire, concludo, questi risultati della ricerca con i “Nobel improvvisati” che da Pontida diramano editti degni di stregoni? Spostare una data negli adempimenti significa dare a costoro un detonatore micidiale. Non lo faccia, resista: lei può farlo.”

Il ministro della Salute, Giulia Grillo, risponde alla interrogazione del deputato De Filippo:

Ho già avuto modo di precisare rispondendo al precedente atto ispettivo quali siano le iniziative che il Governo sta intraprendendo nell’immediata vigilia dell’anno scolastico 2018-2019 per raggiungere un’ulteriore semplificazione degli adempimenti burocratici che ricadono su quei milioni di famiglie italiane che intendono rispettare le indicazioni contenute nella normativa in materia di vaccini, senza per questo motivo essere gravate da eccessivi oneri. Impegnerò allora il tempo concessomi da quest’ulteriore interrogazione per ribadire, anche in questa sede solenne, i convincimenti che, non appena nominata Ministro della Salute, ho già avuto modo di esternare in altre sedi. A seguito dell’applicazione delle disposizioni in materia di prevenzione vaccinale introdotte nel giugno 2017 si è verificato, a livello nazionale, un significativo innalzamento delle coperture vaccinali, anche se gli obiettivi di sicurezza previsti dal piano nazionale di prevenzione non sono ancora stati del tutto raggiunti. Poiché non è in alcun modo in discussione il valore sanitario delle vaccinazioni, ciò di cui bisogna discutere a livello politico è l’individuazione delle modalità migliori attraverso le quali esse debbano essere proposte alle famiglie affinché sia sempre più consapevole e senza riserve la loro volontaria adesione. Al riguardo il Ministro della Salute e i dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie, anche avvalendosi della collaborazione operativa dei pediatri di libera scelta e dei medici di medicina generale, accompagneranno ulteriormente le famiglie formandole e informandole sia in merito all’accesso alle vaccinazioni, le sedi, gli orari, le modalità di prenotazione presso i centri vaccinali, sia in ordine alle finalità dei vaccini, alla loro efficacia e al loro grado di sicurezza. Il Ministero della Salute si sta inoltre già attivando anche per promuovere una nuova campagna di informazione sul valore dei vaccini come fondamentale misura di prevenzione primaria. Ciò posto, oggi, grazie all’arresto del trend in diminuzione delle coperture vaccinali, è possibile tenere in maggiore considerazione le esigenze di semplificazione dell’attività amministrativa senza pregiudizio per l’interesse pubblico alla tutela della salute. Si collocano in quest’ottica dunque le iniziative illustrate nel corso della discussione del precedente atto ispettivo le quali, voglio ribadirlo, vedranno accomunati il Ministro della Salute e il Ministro dell’Istruzione semplificando quanto più è possibile la legislazione vigente.

Allo stesso tempo, questo Governo, nella ferma e sincera convinzione della centralità del ruolo del Parlamento nell’ambito delle istituzioni del Paese, ascolterà ogni seria e condivisa proposta di modifica della normativa vigente, nell’ottica di un migliore bilanciamento tra il diritto all’inclusione, il diritto all’istruzione e il diritto alla tutela della salute, individuale e collettiva. Un atto, questo, di doverosa attenzione alle prerogative parlamentari, che – mi spiace fare notare – non ha caratterizzato l’adozione del decreto sui vaccini da parte del precedente Governo, che non ha tenuto in debita considerazione le tante sollecitazioni provenienti dalle minoranze, che avrebbero potuto rendere più pacifica e serena l’applicazione della nuova normativa.

La deputata Carnevali, cofirmataria dell’interrogazione, ha replicato:

Onorevole Presidente, Ministra, la demagogia non fa salute. E voi avete fatto una demagogia e una campagna di denigrazione contro il più grande intervento – e il più efficace – sulla salute pubblica. Oggi non siamo usciti dall’ambiguità, perché, vede, Ministra, la semplificazione si può anche introdurre, ma non si possono introdurre autocertificazioni, quando si parla di interventi di salute a protezione della collettività e dell’individuo, come l’articolo 23 della Costituzione ci chiede (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E non può essere un’autocertificazione. Lo faccia la ASL, lo faccia il medico di base, lo faccia il pediatra, semplifichiamo le famiglie, ma la garanzia dell’effettiva vaccinazione deve essere garantita.

Inoltre, signora Ministra, lei deve prendere le distanze, nette e indiscutibili, di fronte a chi qui fa il vero Premier. Si chiama Matteo Salvini, che ha avuto il coraggio di dire pubblicamente che i vaccini sono inutili e dannosi. Il danno prodotto non è solo un danno. Quella è una colpa grave, perché avete minato la credibilità delle istituzioni.  Avete minato soprattutto l’affidabilità che i cittadini hanno nei confronti dello Stato e di chi ha il dovere di difendere in particolare i più piccoli. Lo dobbiamo, lo dobbiamo ai più fragili, lo dobbiamo ai bambini che non possono proteggersi, perché quel diritto, che lei vuole conciliare tra il diritto allo studio e il diritto alla salute, vale davvero per tutti. E vale soprattutto per coloro che non possono frequentare, perché sono deboli e perché sono fragili e perché sono malati. Questo lo deve e questo dobbiamo fare in modo che il nostro Governo, il nostro Stato, lo garantisca e lo debba garantire, senza se e senza ma.

 

Insomma chi ha parlato di autocertificazione non è stata la ministra della salute Grillo! E  proprio in questo momento, alle ore 12:00 è stata messa in agenda presso la sede del ministero della Salute in via Lungotevere Ripa, 1 a Roma, una conferenza stampa dei ministri della Salute, Giulia Grillo, e dell’Istruzione, Marco Bussetti, sul tema delle vaccinazioni obbligatorie n vista dell’apertura dell’anno scolastico 2018-2019.

 

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