A Roma, 5000-10.000? Eravamo un fiume contro il Decreto Vaccini, il C.Li.Va: “La politica dovrà tenere conto di questo movimento”

di Cinzia Marchegiani

Roma – A Roma domenica 11 giugno 2017 si è scritta una nuova pagina della storia e della partecipazione popolare. In un momento atipico dove i lavoratori abbandonati dai sindacati difficilmente ritorneranno a fare i girotondini per le vie della capitale, ora per le strade sono scese in campo le famiglie italiane con i loro figli. E lo hanno fatto massicciamente per lanciare un messaggio deciso.

Così contro un Decreto Vaccini che impone ai nuovi nati un carico vaccinale unico in tutta europa, passando da 4 a 12 vaccini obbligatori pena l’esclusione prima dal nido poi materna e scuola dell’obbligo e un iter giudiziario anacronistico fino alla perdita della patria podestà e la possibilità di essere multati da 500 fino a 7.500 euro, le famiglie italiane sempre più attenti al mondo della prevenzione e tutto ciò che “non sul web”, ma sui siti istituzionali, le leggi vigenti e gli stessi bugiardini scrivono, hanno cominciato a comprendere che molti diritti sono stati calpestati e data l’importanza dell’argomento e le responsabilità che di fatto vengono scaricate sui genitori, vogliono e pretendono di essere attori principali di questo cambiamento .

Il Comitato per la libertà della scelta vaccinale (C.li.Va) ha voluto dare testimonianza della loro partecipazione al corteo di domenica scorsa che ha sicuramente sorpreso in realtà molti.

E il C.Li.Va spiega: “Gli organizzatori dicono più di 10.000, la Polizia Municipale 5.000. Non importa quali siano i numeri ufficiali, era un fiume in piena, quello che domenica scorsa ha invaso Roma per la Manifestazione Nazionale per la Libertà di Scelta”.

Il Comitato per la libertà della scelta vaccinale, ci tiene a spiegare il senso di questa partecipata manifestazione:

Un fiume di bambini, genitori, nonni, medici, avvocati, rappresentanti di Associazioni nazionali e di gruppi regionali di genitori, arrivati da tutta Italia con le magliette bianche addosso e striscioni e cartelli alla mano. Un mare di gente che ha inondato piazza Bocca della Verità e poi si è riversato in via dei Cerchi e via San Gregorio, per arrivare all’Arco di Costantino. Un corteo infinito, che ha avanzato deciso al grido di “Libertà”.

Libertà di scegliere in ambito terapeutico, per i propri figli; è questo quello che chiedono e pretendono le migliaia di famiglie che l’11 giugno scorso si sono date appuntamento a Roma per manifestare la loro contrarietà al Decreto Vaccini.

 

 

  • Libertà di rifiutare un trattamento sanitario preventivo non esente da rischi.
  • Libertà di decidere quali vaccinazioni fare, e a che età.
  • Libertà di ricevere consigli “in scienza e coscienza” dal proprio pediatra, a seconda della storia clinica personale di ogni bambino.
  • Libertà di frequentare la scuola, preclusa invece dal Decreto, ai bambini non in regola col calendario vaccinale.

Non finiscono qui, affermano i tantissimi interventi al microfono in piazza, le proteste al Decreto Legge n.73 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale”, promosso dalla Ministra Lorenzin e firmato qualche giorno fa dal Presidente Mattarella: “Non si può vietare l’ingresso ad asili nido e scuole dell’infanzia a bambini assolutamente sani e non si può multare (le sanzioni possono arrivare fino a 7500€ e si ripeteranno per ogni richiamo non effettuato) le famiglie che abbiano scelto, coscientemente, un percorso personalizzato di vaccinazione“.

C.Li.VA è determinato contro il Decreto Vaccini: L’obbligatorietà vaccinale è una misura del tutto anacronistica e decisamente non necessaria in questo momento storico nel nostro Paese, che viola i principi fondamentali della nostra stessa Costituzione. I dati sulla farmacovigilanza mancano o non sono realistici, le reazioni avverse vengono sistematicamente omesse o negate, manca una sorveglianza attiva dello stato di immunizzazione della popolazione, manca trasparenza e manca comunicazione. Sono tantissimi i genitori spaventati da questa situazione, e l’obbligo non è la soluzione“.

Il Comitato per la libertà della scelta vaccinale conclude: “La posta in gioco è altissima: in ballo ci sono il diritto all’istruzione e quello alla libera autodeterminazione di ogni individuo in materia di salute; i genitori non si fermeranno, difronte a violazioni di questo calibro: i nostri politici dovranno fare i conti adesso con questo movimento che cresce ogni giorno di più, e che non arretrerà di un millimetro, finchè questo Decreto proseguirà il suo iter per la conversione“.

P.S. Le foto pubblicate in ogni articolo di FreedomPress inerenti alla giornata dell’11 giugno 2017 sono autentiche, non si possono confondere con quelle della manifestazione Pro Euro o altre,  le bandiere dei movimenti (quelle azzurre di Va.Li.Ca) attestano la veridicità come gli slogan e le magliette con scritto “Libertà” usate dagli stessi genitori. Sminuire volutamente questa manifestazione è un messaggio eloquente su come molti si siano mossi per denigrare questa giornata di grande civiltà e partecipazione popolare.

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