Borsa, il famoso “spread” manda a picco l’euro. I mercati non premiano Mattarella

 

 

di Cinzia Marchegiani

Lo Spread vola alto e non è un bene per le famiglie italiane? Stamattina apertura ancora in rialzo per lo spread tra Btp e Bund, che stamane segna 250 punti a fronte dei 233 della chiusura di ieri. Il rendimento del titolo decennale italiano sale al 2,82%. I giornali di finanza registrano nervosismo nei mercati che forse vedono l’Italia instabile dove il voto popolare (e quindi la sua volontà) è stato stracciato per tutelare i risparmi degli italiani aggrediti da quello stesso spread che ora vola e non si arresta.

Il paese è instabile e non poteva essere altrimenti…purtroppo! C’è un grande sentimento di stupore, rabbia poiché è stato cancellato in nome dello spread (prima di tutto) la decisione di 17 milioni di cittadini che hanno dato un chiaro messaggio all’élite di questo pianeta. 17 milioni di persone, pur conoscendo i rischi di quello stesso “spread” usato già per troppo tempo per impaurire, esorcizzare scenari catastrofici, hanno fatto una scelta, pur conoscendo quanto la finanza possa influenzare la loro vita quotidiana con la crescita dei mutui, il tasso dell’IVA e relative nuove tasse.

Eppure hanno scelto democraticamente, conoscendo questo spettro.

 

Leggo: “La crisi italiana manda a picco l’euro, che ieri ha sfiorato 1,16 dollari e stamani ha toccati i minimi in 11 mesi sullo yen. I principali trader a Tokyo, riferiscono le agenzie, giudicano la situazione troppo intricata per fare previsioni sul medio e lungo termine.  Lo spread ha chiuso in forte rialzo a 233 punti, sui massimi da fine 2013. Piazza Affari -2,08%: bruciati 12 miliardi. Oggi da Bankitalia la Relazione annuale sul 2017 e le Considerazioni finali del governatore Visco. Dall’Istat attesi i dati sulla fiducia di consumatori e imprese.

 

Mattarella in nome invece di questo spread ha stracciato la volontà popolare e ha nominato l’uomo del Fondo Monetario Internazionale, l’uomo che aveva guarda caso fatto i “conti” tramite l’Osservatorio CPI al programma del Contratto di Governo del Cambiamento firmato da M5S e Lega.

Mattarella ha sostituito l’esito elettorale con un volto noto del Fondo Monetario Internazionale, nominando l’economista che sicuramente non avrà la fiducia del parlamento e quindi riporterà nel caos ancora più esacerbato e conflittuale un paese che aveva atteso queste elezioni da molto tempo, da quando si era deciso che una Repubblica Democratica doveva essere guidata da tecnici che hanno esclusivamente la benedizione da Bruxelles e  ciò avviene già da molti anni.

Tutto ciò sembra irreale ma è così, dopo tanti anni di governi tecnici neanche le nuove elezioni hanno portato alla formazione di un governo che potesse mettere in agenda la tutela dei suoi cittadini, dei loro diritti e della nazione. 

L’Italia per i mercati diventa ora ancora più instabile e dal futuro incerto e non premiano la scelta di Matterella che aveva messo al centro della sua dichiarazione lo spread e la difesa dei risparmi italiani.

Italia soggetta a colpi di spread ad essere aggredita, derisa, umiliata.

 

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