Brennero, divieti austriaci TIR. Il governo italiano ricorre alla giustizia europea

 

di C.M.

 

Brennero (Austria) – L’Austria ha riconfermato le restrizioni al passaggio dei tir al Brennero anche per il 2024. Il confine più contestato il Brennero in termini di trasporti, le motivazioni sono ambientali, imponendo controlli sulla tipologia dei mezzi e dei carichi. Chi risente maggiormente di queste restrizioni è soprattutto l’interporto Quadrante Europa di Verona, la porta dei transiti dei commerci verso l’estero. Tantissime imprese messe in ginocchio anche da altri fattori, come il prezzo dei carburanti e la carenza di autisti.

ITALIA, CONSIGLIO DEI MINISTRI RICORRE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA. CONTRO I DIVIETI DELL’AUSTRIA FORMALIZZATA PROCEDURA CONTRO DIVIETI AUSTRIACI

Ieri 16 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha adottato formalmente la richiesta del MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) di avviare la procedura prevista dall’art.259 del Trattato UE contro i divieti austriaci al Brennero.

“È la prima volta che l’Italia ricorre direttamente alla Corte di Giustizia contro un altro Stato Membro per violazione del diritto europeo. Si tratta, ha precisato il vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, di una scelta difficile ma obbligata a fronte della posizione attendista assunta dalla Commissione ed all’impossibilità di raggiungere una soluzione negoziata.”

Spetterà quindi alla Corte di Giustizia chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati.

Commenta il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè: “Con il governo contro i soprusi dell’Austria”


La Federazione degli Autotrasportatori Italiani che fa capo a Conftrasporto-Confcommercio lo ha più volte affermato. Tutto è iniziato con la Convenzione delle Alpi, Protocollo Trasporti, e di tempo da allora ne è passato. La permeabilità dell’arco alpino – ha ribadito Uggè – è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese che hanno scelto di continuare a produrre in Italia, non delocalizzando: per questo occorre rilanciare quel ‘Patto della Logistica’ che il governo Berlusconi avviò nel 2004 e che poi il tecnico Mario Monti decise di affossare”.

“Brennero e divieti austriaci, interventi manutentivi, mancata condivisione della seconda canna del Bianco, produrranno gravi conseguenze sui collegamenti alpini. Il momento è certamente complesso – ha avvertito Uggè – ma il tema delle infrastrutture deve diventare centrale per le scelte della nostra economia”.

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