Chiaroscuri scientifici. Morbillo da vaccino. Verità parziale del Prof. Burioni…la clinica dice altro

 

di Cinzia Marchegiani

Dopo la tragica morte del bambino immunodepresso presso l’ospedale di Monza si è scatenato la caccia all’untore ed il proliferare di sentenze opinabili e fuori luogo che hanno fatto sobbalzare, col senno del poi, molti italiani. Molti, seguendo la scia, non si sono fatti sfuggire la ghiotta occasione per colpevolizzare “indegnamente” i genitori per non aver fatto vaccinare contro il morbillo i fratellini, rei secondo loro, del dramma che quella famiglia stava vivendo.

Chi occupa ruoli importanti sia in politica che in sanità spesso utilizzano il lancio di alcune notizie per dare sostegno e forza a concetti che ripetono come un mantra, dimenticando che la malasanità è un fattore determinante in alcune drammatiche situazioni e non sempre tutto ciò che vediamo ha una sola spiegazione, soprattutto se la notizia è stata appena lanciata e non si conoscono tutti i dettagli. Perché questa corsa indegna, senza il rispetto del dolore di una famiglia che ha perso il bene più prezioso che aveva e amava più di ogni altra cosa al mondo, e che tra l’altro ha aperto un varco facile alle strumentalizzazioni?

Il primo giudizio espresso è quasi sempre lontano dalla verità oggettiva. Questa corsa spasmodica però produce un danno inimmaginabile poiché smantella la credibilità delle istituzioni, pilastro importante affinché il prestigio delle stesse siano un faro per tutti noi, soprattutto nei momenti bui e difficili.

È assai complicato smantellare un’idea seppur davanti all’evidenza. Lo sanno i politici, lo sanno i giornali. È molto difficile far cambiare opinione, perché su quella spesso poniamo le basi della nostra vita pubblica e privata e doverne accettare la fragilità e la sua incoerenza è come dover ammettere di aver fondato tutta la propria esistenza su una matrice gelatinosa e opaca.

E così nasce un altro dibattito. Il vaccino del morbillo può anch’esso provocare problemi di tutela di salute pubblica nei riguardi degli immunodepressi.

BURIONI NON HA DUBBI. È IMPOSSIBILE! SBAGLIANO ANCHE LE ASL CHE PUBBLICANO ISTRUZIONI IN MERITO ALLE DIMISSIONI DI PAZIENTI IMMUNODEPRESSI, TUTTI SBAGLIANO?

Senza alcuna sorta di dubbio, il prof Roberto Burioni,  il 28 giugno 2017 alle ore 17,57 pubblica un post sulla sua pagina “Roberto Burioni Medico” con un passaggio particolarmente significativo nel suo articolato, che recita testualmente così:

Il vaccino contro il morbillo non costituisce in alcun modo un problema per i trapiantati e IL VIRUS CONTENUTO NEL VACCINO DEL MORBILLO NON PUO’ ESSERE TRASMESSO, per cui i vaccinati non costituiscono un pericolo per nessuno, neanche per chi ha subito un trapianto di midollo.


BURIONI IN MERITO ALLA QUERELLE INNESCATA CON L’ONOREVOLE ZACCAGNINI SENZA DUBBI SMENTISCE ANCHE LA ASL E LE RACCOMANDAZIONI AI PAZIENTI AUTOTRAPIANTATI O SOTTOPOSTI A CHEMIOTERAPIA CONVENZIONALE

Il professor Burioni, in una querelle innescata con l’ON. Zaccagnini che postava le istruzioni della ASL in merito alle accortezze che i pazienti, autotrapiantati o sottoposti a chemioterapia convenzionale dopo le sue dimissioni, deve assolutamente osservare: Anzi, è raccomandato ai familiari dei trapiantati di vaccinarsi in quanto il vero rischio per queste persone è prendere il morbillo a causa delle difese indebolite. Se qualche ASL scrive il contrario, sbaglia. Se qualche medico dice il contrario, sbaglia.

 

 

 

 

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Cosa emerge?

Prima di tutto bisogna dire che non esiste un vaccino contro il morbillo, ma esistono due vaccini definiti dagli acronimi MMR (Morbillo, Rosolia e Parotite) ed MMRV (Morbillo, Rosolia, Parotite e Varicella). Da ciò deriva che la vaccinazione con MMR introduce tre virus vivi nel corpo del vaccinato ed il vaccino MMRV ne apporta quattro.

Sono tutti virus vivi capaci di replicarsi nel corpo umano, e per almeno tre di essi, è stato dimostrato che, in condizioni particolari, sono stati capaci di diffondersi ad altre persone suscettibili all’infezione, nelle quali hanno provocato la corrispondente malattia. Per il virus del Morbillo contenuto nel vaccino, si è dimostrato che è presente nel faringe e nelle urine dei soggetti che sviluppano il Morbillo dopo l’iniezione del vaccino, quindi da qui si diffonde nell’ambiente e nessuno si è occupato seriamente di capire che cosa può determinare.

La delicatezza della questione merita una progressione per tappe perché l’enunciato del prof Burioni ha destato molte polemiche e non è privo di conseguenze pratiche.

Verosimilmente, la consultazione parziale della letteratura scientifica attualmente disponibile consente ad alcune persone di rappresentare una verità parziale come verità univoca ed assoluta? La biologia insegna che a tutte le leggi della natura si contrappongono regolari e puntuale eccezioni e la storia di questi virus non sfugge a questa ferrea regola.

Così, il prof. Burioni è supportato dalle affermazioni del CDC di Atlanta (Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) che sostiene che i tre virus non sono trasmessi dalle persone vaccinate. Infatti, in un loro documento scrivono: Measles, mumps, and rubella vaccine viruses are not transmitted from the vaccinated person” (1). Come di seguito leggerete, queste affermazioni del CDC non sono suffragate dalle prove scientifiche presenti nella letteratura scientifica corrente. 

Ulteriore supporto alle tesi del prof Burioni provengono da lavoro di Greenwood et al. (2) che affermano che “non ci sono evidenze di trasmissione interumana del virus del vaccino del Morbillo.

Se le cose stanno così e questa è la sola verità scientifica, il prof Burioni è nella botte di ferro e le sue affermazioni sono le leggi della scienza e della natura.

Ma scienza e natura contemplano regolari eccezioni che meritano di essere rilevate? Verifichiamo.

Murti et al. (3), nel 2013 hanno segnalato al sistema di Eurosurveillance il primo caso di Morbillo da virus vaccinale che si è verificato dopo 37 giorni dalla iniezione del vaccino. Il materiale genetico del virus a RNA è stato scoperto con il tampone nasofaringeo utilizzando la tecnica della RT-PCR. I tamponi della gola e gli esemplari di urina sono stati raccolti nel quinto e sesto giorno di malattia, rispettivamente. Il genotipo ha dimostrato il ceppo del vaccino contro il morbillo Schwarz (genotipo A). Il caso prodotto specifica anche che: “Se il morbillo e la rosolia non fossero sottoposti a una sorveglianza più accurata in Croazia, il caso sarebbe stato erroneamente riportato come una rosolia o non riconosciuta“.

La prima conseguenza della presenza del virus nelle secrezioni nasofaringee è la sua eliminazione con le goccioline emesse con i colpi di tosse che sono sempre presenti nel Morbillo, essendo questa una malattia del tratto respiratorio.

Qui il prof Burioni potrebbe obiettare che il virus così emesso fuori dal corpo non sia in grado di infettare altre persone poiché è un virus indebolito dai produttori del vaccino. Indebolito di sicuro, ma a volte capace di provocare in alcuni soggetti il Morbillo.

Peròseppur raramente, la trasmissione orizzontale dei virus contenuti nei vaccini composti da virus attenuati è stata dimostrata (4) sicuramente per i virus della Parotite (5-9), della Rosolia (10) e della Varicella (11, 12).

Relativamente al virus della parotite contenuto nel vaccino MMR, Kaic et al. (8) hanno dimostrato che tre bambini vaccinati con vaccino MMR hanno trasmesso il virus vaccinale della parotite a 5 adulti che avevano avuto contatti con loro (parenti). Tutti hanno avuto la parotite ed uno di loro aveva anche una meningite asettica. Sono arrivati a dimostrare ciò utilizzando colture virali, hanno sequenziato il genoma, hanno fatto ricorso alla sierologia e rilevato il nesso epidemiologico tra vaccinati e contatti infetti.

Anche la scheda tecnica del vaccino contro la varicella (Varivax) al punto 5.4 afferma che la trasmissione del virus contenuto nel vaccino può occorrere raramente da un vaccinato ad un soggetto suscettibile alla malattia. Quindi, se un soggetto viene vaccinato con il vaccino MMRV, veicola sempre il potenziale di trasmissione del virus della Varicella che potrebbe essere particolarmente pericoloso se il vaccinato ha come contatto un soggetto immunodepresso.

Questo è talmente intuitivo che non dovrebbe essere oggetto di discussione poiché questo virus vaccinale ha una duplice via per produrre la sua diffusione ai contatti: la prima è quella di produrre un quadro di varicella nell’immediato, e la seconda è la via che porta a produrre uno zoster dopo anni dalla vaccinazione senza aver prodotto la  varicella conclamata, come dimostrato dalla letteratura medica corrente che riporta un aumento dei casi di zoster nei soggetti vaccinati che non hanno sviluppato la varicella.

Poiché il nuovo piano vaccinale prevede l’utilizzo di questo vaccino MMRV, va messo in conto il potenziale che hanno questi quattro virus vivi ed attenuati di produrre danno ad un immunodepresso, o la malattia ad un soggetto sano che è suscettibile ad essa.

SIAMO QUINDI DI FRONTE A CERTEZZE CERTE O I LEGISLATORI DEVONO RIVEDERE PIÙ DI QUALCHE RITOCCO?

Tutto ciò serve a porre domande e pretendere risposte serie. Gli studi dimostrano che le certezze non sono così certe e che cautela e idonee precauzioni devono essere prese allorquando si vaccina con un vaccino MMRV un familiare di un soggetto immunodepresso per la potenziale capacità di esporlo ai rischi veicolati dal vaccino che precedentemente sono stati analizzati, vista anche l’elevata pericolosità del virus della Varicella contenuto in questi vaccini.

Il vaccino del morbillo, può produrre casi secondari di morbillo da ceppo vaccinale?

Resta sempre da considerare che il virus del Morbillo contenuto nei vaccini MMR e MMRV può produrre il morbillo anche dopo 37 giorni dall’iniezione e che il virus è presente nelle secrezioni nasofaringee come prima riferito, e da qui è lecito pensare che il virus si diffonda ai contatti e che nel fare ciò, se incontra un immunodepresso, rimane il teorico rischio del deleterio contagio.

Inoltre, nel 2010, Kaic et al. (13), hanno dimostrato che il ceppo vaccinale Schwarz del morbillo era eliminato con urine e secrezioni faringee. Seppur si tratti di due indizi, è certo che il virus se è presente in urine e faringe non può far altro che diffondersi ad altri, a prescindere dalle mancate dimostrazioni della teorica possibilità di produrre casi secondari di Morbillo da ceppo vaccinale, ferma restando la possibilità di produrre casi di Morbillo da ceppo vaccinale nei soggetti sottoposti a vaccinazione MMR.

Queste poche note non devono alimentare polemiche, si prefiggono esclusivamente lo scopo di sollecitare le autorità competenti a contemplare nelle loro raccomandazioni giuridiche le riflessioni testé prodotte traducendole in linee guida, da applicare nei casi in cui il vaccinato, od il candidato al vaccino MMR o MMRV, conviva con un soggetto immunodepresso. Ma non solo, le autorità devono poter essere consapevoli di ogni eventualità, seppur rara o meno, per realizzare importanti informazioni affinché siano protetti soprattutto coloro che vogliamo tutelare.

Se è la tutela della salute di tutti che occorre perseguire, i legislatori devono saper cogliere l’importanza degli studi che hanno prodotto riflessioni oggettive e ottimizzare le strategie migliori per prevenire ogni possibile contagio nei confronti di chi volendo tutelare con una vaccinazione di massa, invero rischia di fare l’effetto contrario.

Ma il Decreto Lorenzin sembra sia un vespaio di lacune che lo stesso servizio telefonico 1500 messo a disposizione dei genitori ha mostrato molto facilmente, ma di cui nessuno, sembra, ne ha preso ancora consapevolezza.

I legislatori hanno pensato a fare solo la conta dei vaccini o hanno preso in seria considerazione tutti i dossier prodotti da medici, associazioni, avvocati affinché la legge che sarà varata sia davvero a  tutela esclusiva dei nostri bambini? Non essendoci alcuna urgenza epidemica si poteva realizzare davvero un contributo di scienza al servizio della comunità. L’Italia capofila nelle strategie vaccinali o nel numero dei vaccini resi obbligatori?

Serve un’indagine più profonda sulle vere motivazioni su questa rivoluzione sanitaria così coercitiva poiché molti hanno denunciato la deriva del significato di garanzie e tutele costituzionali. Ormai è evidente come questo sia un Decreto fatto di fretta e digerito anche male. Il saldo sui vaccini (da 12, poi forse 13 ora a 10, ma ricordiamoci che erano solo 4) ne dimostra la sua labilità e fallacia, senza supporto reale delle basi scientifiche. E poi la “Ciliegina”….vietando il concreto confronto del pluralismo delle riflessioni ed esperienze, è stata oltraggiata l’unica strada percorribile che avrebbe permesso trasparenza, credibilità e riconoscimento del principio di coerenza scientifica e non scientistica sulle norme delle profilassi vaccinali. La credibilità  delle stesse istituzioni è minata, quelle stesse che si appresteranno, con l’autorizzazione del Consiglio dei Ministri, a votare forse a notte fonda la fiducia sul decreto vaccini all’esame del Parlamento. Sembra di vivere in un’altra epoca, e ciò inquieta molto.

 

Bibliografia essenziale

  1. https://www.cdc.gov/vaccines/vpd/mmr/public/index.html.
  2. Greenwood KP, Hafiz R, Ware RS, Lambert SB. A systematic review of human-to-human transmission of measles vaccine virus. 2016 May 17; 34 (23): 2531-6.
  3. M Murti, M Krajden, M Petric, J Hiebert, F Hemming, B Hefford, M Bigham, P Van Buynder. CASE OF VACCINE-ASSOCIATED MEASLES FIVE WEEKS POST-IMMUNISATION, BRITISH COLUMBIA, CANADA, OCTOBER 2013. Eurosurveillance, Volume 18, Issue 49, 05 December 2013.
  4. Prasad S. Kulkarni, Suresh S. Jadhav, and Rajeev M. Dhere. Horizontal transmission of live vaccines. Hum Vaccin Immunother. 2013 Jan 1; 9 (1): 197.
  5. Atrasheuskaya A, Kulak M, Fisenko EG, Karpov I, Ignatyev G, Atrasheuskaya A. Horizontal transmission of the Leningrad-Zagreb mumps vaccine strain: a report of six symptomatic cases of parotitis and one case of meningitis. 2012; 30: 5324–6.
  6. 6- Sawada H, Yano S, Oka Y, Togashi T. Transmission of Urabe mumps vaccine between siblings. 1993; 342: 371.
  7. 7- Atrasheuskaya AV, Neverov AA, Rubin S, Ignatyev GM. Horizontal transmission of the Leningrad-3 live attenuated mumps vaccine virus. 2006; 24: 1530–6.
  8. Kaic B, Gjenero-Margan I, Aleraj B, Ljubin-Sternak S, Vilibic-Cavlek T, Kilvain S, et al. Transmission of the L-Zagreb mumps vaccine virus, Croatia, 2005-2008. Euro Surveill. 2008; 13: 496.
  9. Tesović G, Poljak M, Lunar MM, Kocjan BJ, Seme K, Vukić BT, et al. Horizontal transmission of the Leningrad-Zagreb mumps vaccine strain: a report of three cases. 2008; 26: 1922–5.
  10. Wilkins J, Leedom JM, Salvatore MA, Portnoy B. Transmission of rubella vaccine virus from vaccinees to contacts. Calif Med. 1971; 115: 16–22.
  11. Otsuka T, Gomi Y, Inoue N, Uchiyama M. Transmission of varicella vaccine virus, Japan. Emerg Infect Dis. 2009; 15: b1702–3.
  12. Salzman MB, Sharrar RG, Steinberg S, LaRussa P. Transmission of varicella-vaccine virus from a healthy 12-month-old child to his pregnant mother. J Pediatr. 1997; 131: 151–4.
  13. B Kaic, I Gjenero-Margan, B Aleraj, T Vilibić-Čavlek, M Santak, A Cvitković, T Nemeth-Blazic, I Ivic Hofman. Spotlight on measles 2010: Excretion of vaccine strain measles virus in urine and pharyngeal secretions of a child with vaccine associated febrile rash illness, Croatia, March 2010. Eurosurveillance, Volume 15, Issue 35, 02 September 2010.

 

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