di Cinzia Marchegiani
L’epidemia da Covid-19 sta mostrando ossimori iquietanti che portano alla luce un grado di inefficienza paurosa nella sanità che sta mettendo a repetaglio la tutela, quella vera della salute pubblica.
E mentre il governo ci parla di app e schedature digitali i medici chiedono altro. Poter realmente seguire i malati covid-19 con i farmaci adatti e gli strumenti per una efficace presa di carico dei propri pazienti.
TERRITORIO, GESTIONE TEST, ANALISI. RITARDI, MEDICI LASCIATI SENZA RISPOSTE. Da alcune denunce dei medici dei Monti Prenestrini (nel Lazio) si è scoperto che il sistema non funziona: “Tamponi che non vengono eseguiti, ritardi nelle risposte delle analisi e asintomatici lasciati forse colpevolmente in giro: è il quadro che emerge dai pazienti in cura presso i medici di base nel territorio dei Monti Prenestini, primo avamposto nella lotta al Coronavirus.”
SCOTTI FIMMG:” LA GESTIONE MALATI COVID-19, SERVE UNA VERA RIVOLUZIONE”
Interessante e speriamo di veloce attuazione la richiesta della FIMMG Roma tramite il suo segretario nazionale Silvestro Scotti che punta ad una vera rivoluzione copernicana in fatto di gestione dei malati e pazienti da parte dei medici del territorio, l’avamposto più diretto a contatto con i propri pazienti.
Servono app… ma quelle che aiutano a fare diagnosi anche a distanza per verificare la saturazione del sangue e la pressione cardiaca, oltre ai farmaci, antivirali e idrossiclorochina che sono ormai entrati nei protocolli di gestione a domicilio dei malati covid.
FIMMG (ROMA) LE RICHIESTE PER UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA PER UNA GESTIONE TERRITORIALE DEI PAZIENTI
Il segretario nazionale di Fimmg Silvestro Scotti spiega:
“Poter chiedere alle farmacie ospedaliere antivirali e idrossiclorochina per i malati di Covid in isolamento domiciliare, possibilità di indicare i controlli alle unità speciali Usca, uso dell’app come ad esempio quella già operativa in Israele che con un video selfie fornisce in tempo reale la saturazione, la frequenza cardiaca respiratoria del paziente a casa“.
Sono alcuni dei punti della proposta che la Federazione Nazionale dei Medici di famiglia (Fimmg) invierà nelle prossime ore al Ministero della Salute per la gestione della fase 2 dei pazienti Covid che vengono curati a casa.
“Chiediamo chiarezza sul protocollo terapeutico che i medici di famiglia devono avere al più presto per curare i malati. E proponiamo una rivoluzione della Medicina generale con strumenti, potere di gestione e monitoraggio capillare”, chiarisce il segretario nazionale di Fimmg Silvestro Scotti che sottolinea come nel passaggio dalla pandemia all’endemia e successivamente, strumenti come i saturimetri o le stesse app non andranno sprecati poichè i ‘malati cronici non sono scomparsi con il Coronavirus’, e il monitoraggio riguarda anche loro.
Insomma, la rivoluzione copernicana si fa in medicina, l’avamposto tra il territorio e gli ospedali, strategie ormai chiare che l’esperienza di questi mesi ha messo sul tavolo delle opportunità. Di covid-19 si muore troppo spesso per incapacità di prendere in carico il malato sin da subito, da quando ha i sintomi e dove una terapia domiciliare riesce a curare, salvare vite e rendere gli ospedali solo l’ultimo rifugio per le persone che non rispondono alle terapie.
Per i test e gli esami sierologici c’è molta confuzione e inadeguatezza. Ci si augura che ci sia la capacità di essere al passo di questa emergenza poichè non sempre uccide il virus, ma ben altro.
La guerra si vince solo sui territori!
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