I vincitori e i vinti del Festival. Fischi e proteste: bocciato il pubblico dell’Ariston

Televoto e stampa in disaccordo sul vincitore.

di Christian Montagna

 

Sanremo – Si è conclusa da poche ore la 74esima edizione del Festival di Sanremo, ultima delle cinque condotte da Amadeus. A trionfare è la giovane cantautrice Angelina Mango con il brano “La noia”, scritto con Dardust e Madame.

Più di trenta ore di diretta, affiancato ogni sera da un co-conduttore diverso (nell’ordine: Marco Mengoni, Giorgia, Teresa Mannino, Lorella Cuccarini e Fiorello) Amadeus, insieme all’amico Fiorello, ha salutato Sanremo in carrozza, proprio come nelle favole.

Trenta artisti in gara, trenta storie raccontate, cantate, urlate e a volte anche stonate; ognuno, a modo suo, con riferimenti più o meno velati alle tristi vicende di cronaca, sentimentalismi, grida di libertà e riferimenti autobiografici, ha contribuito a portare una ventata di freschezza, di novità, di rinnovamento al codice formale sanremese.

I numeri del Festival.  Il Festival, però, si sa, è fatto anche di numeri, di percentuali, di giurie e soprattutto di grandi ascolti. Come il 74,1% di share ottenuto nella serata finale, la più vista dal 1995 con Pippo Baudo, Claudia Koll e Anna Falchi. 

Grandi e giovani si sono incontrati sul palco più chiacchierato, che unisce e divide l’Italia per cinque giorni: sorrisi, saluti, fiori sparsi ovunque, outfit più o meno discutibili e tanta attenzione al FantaSanremo, la trovata più divertente degli ultimi anni. Vincitori (morali) del Festival senza dubbio i Ricchi e Poveri, il duo travolgente ed iconico;  la “Pazza” di Loredana Berté, il manifesto politico di Ghali e la novità dei Santi Francesi.

L’edizione numero 74 ha strizzato l’occhio al mondo esterno, quello dei giovani che  decretano il successo di un’artista in gara, partecipano ai concerti e condividono i brani sui social. Il pubblico è cambiato e i votanti pure e questo lo abbiamo capito.I giovani hanno condiviso, tifato e decretato mode e tendenze di questo Festival; i più adulti, invece, hanno potuto rispolverare i brani e gli artisti che hanno segnato la storia della loro adolescenza. Amadeus, dal suo canto, è riuscito a conciliare il vecchio col nuovo in una sorta di Rinascimento sanremese.

Il caso Geolier. Il Festival della Canzone Italiana porta con sé un mare di polemiche che, a dire il vero, rappresentano il suo stesso successo. Se non c’è Festival senza polemiche, non c’è vincitore senza … vinti!

Con un meccanismo che fa storcere un po’ il naso (tutta colpa della matematica!), a trionfare e ad aggiudicarsi il premio è stata la giovane Angelina Mango, figlia d’arte che ha omaggiato il padre durante la serata cover. Fortemente voluta dalla giuria stampa (oltre il 70% di preferenze), Angelina si è dovuta scontrare con il beniamino del pubblico Geolier, 23 enne, napoletano, che ha portato aria di novità perfino al regolamento stesso della kermesse (e non solo!). 

L’artista napoletano è stato, ahimè, protagonista di un brutto momento di televisione nella quarta serata. Il pubblico in sala non ha apprezzato la sua vittoria, fischiando e protestando come in una qualunque partita di calcetto tra adolescenti. E per questo, merita davvero di essere bocciato (fosse anche solo per la giovane età del cantante in questione a cui erano rivolti gli insulti!).

L’evento ha avuto un pessimo effetto alone anche sui social. Il livore, la frustrazione e l’odio, infatti, non sono tardati ad arrivare: e così, il giovane 23 enne, la cui storia di riscatto sociale è stata più volte raccontata e lodata, in corso di conferenza stampa, si è trovato a doversi difendere addirittura dalle accuse di aver rubato la vittoria. Ma a quanto pare, così non è stato. E come dicevamo prima, i numeri parlano chiaro: il 60% del pubblico al televoto ha scelto “I pe’ me, tu pe’ te”, il brano del giovane Emanuele, al passo con i tempi, annientando le critiche di coloro che non hanno apprezzato il dialetto napoletano.

I vinti in questione sono proprio loro, i signorotti ben vestiti che occupano le costose poltrone dell’Ariston e che sprizzano nobiltà e perbenismo da ogni poro. Anche nel corso della serata finale, la platea non ha tardato a mostrarsi contrariata quando il giovane è apparso in prima posizione nella classifica provvisoria. E di nuovo urla, fischi e proteste per una posizione non gradita: maleducazione gratuita ancora ai danni di un ragazzo che per la prima volta stava per disputare la sua finale a Sanremo. Se l’empatia è venuta a mancare però a rispondere in maniera lodevole è stato proprio il giovane napoletano, che pregno di umiltà, ha messo a tacere tutti, cantando in platea, vicino a quello stesso pubblico che lo aveva fischiato. Che piaccia o no, sia chiaro: questo non si discute. Ma il fairplay non può mai mancare, soprattutto a Sanremo!

Sui social, da stanotte è scoppiato anche il caso-televoto: nel corso della serata, più volte, Amadeus ha sottolineato l’ingente traffico di telefonate ed sms giunto al centralino rassicurando però i votanti sulla trasparenza della kermesse. Alcuni utenti, con screen, post e storie, hanno mostrato sui social network i malfunzionamenti del televoto gridando allo scandalo e chiedendo a gran voce spiegazioni.

Polemiche a parte, a placare gli animi, dulcis in fundo, è stata la tenera scena dei due amici di una vita, Amadeus e Fiorello, che come nelle favole, salutano Sanremo in carrozza, a simboleggiare, in ogni caso, un lieto fine. La fine di un’era, quella di Sanremo targato Ama.

 

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