Covid-19, Fondazione Einaudi pubblica i verbali desecretati. Sono del CTS e partono dal 28 febbraio 2020

 

di Cinzia Marchegiani

Tanta attesa per i verbali del Comitato Tecnico Scientifico che il TAR del Lazio aveva imposto al Governo alla pubblicazione, mentro lo stesso Governo (che in data 10 aprile 2020 in una diretta su Fb Conte spiegava non lavorare a favore delle tenebre sic) per tutta risposta faceva ricorso al Consiglio di Stato.

I verbali stranamente vengono poi inviati alla stessa Fondazione Einaudi che oggi li ha resi pubblici solo dopo che anche il  Comitato Parlamentare per la sicurezza della Repubblica (acronimo Copasir presieduto dall’opposizione, dal leghista Raffaele Volpi) ha fatto richiesta all’accesso agli atti. Infatti la Presidenza del Consiglio aveva incassato sentenza favorevole dal Consiglio di Stato a cui si era rivolto per opporsi alla sentenza del TAR. Gli atti del Cts, Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile per il Consiglio di Stato dovevano rimanere segreti almeno fino al 10 di settembre. Il Consiglio di Stato di fatto sospendeva la decisione sulla accessibilità ai verbali espressi dal comitato tecnico scientifico sull’emergenza epidemiologica da Covid 19

         Deve essere sospesa monocraticamente la sentenza che ha accolto il ricorso proposto avverso il diniego di accesso civico generalizzato ad alcuni verbali espressi dal comitato tecnico scientifico sull’emergenza epidemiologica da Covid-19, per non pregiudicare definitivamente l’interesse dell’amministrazione contraria all’ostensione degli atti in attesa della decisione del collegio (che sarebbe inutile ad ostensione degli atti avvenuta), vista la materia “meritevole di approfondimento” giuridico (1). 

I VERBALI DESECRETATI E PUBBLICATI SONO SOLO 5 E PARTONO DAL 28 FEBBRAIO 2020

 

I verbali, tutti, e non solo quelli del CTS, ci potrebbero raccontare una parte di questa emergenza sanitaria e come è stata gestita ma di fatto la richiesta di questi atti nasce già incompleta.

La Fondazione Luigi Einaudi con un documento che ha reso pubblico sul social FB informa quali sono i verbali a cui aveva fatto richiesta di accesso e cioè:

 

  • verbale del 28 febbraio e 1° marzo 2020 del CTS istituito dal Capo del Dipartimento della protezione Civile del 3 febbraio 2020 n.630 citati nelle premesse del DPCM del 1° Marzo 2020
  • verbale del 7 marzo 2020 del CTS istituito dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 3 febbraio 2020 n.630 citato nelle premesse del DCPM del 1°aprile 2020
  • verbale sedutan.38 del 30 marzo 2020 del CTS istituito con ordinanza dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 1°Aprile 2020
  • verbale della seduta n.49 del 9 aprile 2020 del CTS istituito con ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione Civile n.630 del 10 aprile 2020

Comunque già alcune informazioni di rilievo emergono, e lasciano con molti interrogativi anche in virtù delle decisioni attuali del Governo, come quella di costipare i migranti in navi quarantena quando lo stesso CTS spiegava nei verbali del 7 marzo 2020 l’esperienza disastrosa della nave Diamond Princess Giapponese dove la stessa nave era diventata incubatore dello stesso virus.

 

Ma non solo.

Nello stesso verbale del 7 marzo 2020tra l’altro solo di 52 pagine quando il documento dichiara essere composto di 3577 pagine scritte solo di fronte e non nel retro – inviato al ministro della salute Roberto Speranza non parla di lockdown da applicare a tutte le regioni italiane.

 

In questo documento il Comitato tecnico scientifico proponeva al governo di Giuseppe Conte di “adottare due livelli di misure di contenimento: uno nei territori in cui si è osservata maggiore diffusione del virus, l’altro sul territorio nazionale”.

LEGGIAMO: “Misure più rigorose in Lombardia e nelle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini e Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti.”

Prima con DPCM del 8 marzo il Premier decide due velocità di lockdown, poi capovolge con nuovo DPCM il giorno dopo, 9 marzo 2020, (dopo che la bozza del DPCM era stata pubblicata su alcuni giornali che manda in panico molte persone che scappano al sud con treni di notte) ed estende la zona rossa in tutte le regioni italiane. 

La decisione di estendere il lockdown in tutto il territorio italiano assume per molti, con i verbali alla mano, non una decisione scientifica ma espressamnete politica. Una decisione che però ha cristallizzato l’economia italiana con ripercussioni economiche davvero sconfortanti e drammatiche.

IL PREMIER CONTE QUANDO FIRMA IL DPCM L’8 MARZO 2020

PREMIER CONTE FIRMA UN NUOVO DPCM IL 9 MARZO 2020 DOVE ESTENDE LA ZONA ROSSA IN TUTTE LE REGIONI D’ITALIA:

“Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.

Il provvedimento estende le misure di cui all’art. 1 del Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. È inoltre vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. In ultimo, è modificata la lettera d dell’art.1 del Dpcm 8 marzo 2020 relativa agli eventi e manifestazioni sportive.

Tali disposizioni producono effetto dalla data del 10 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.”

DPCM senza alcun confronto con i legislatori che hanno solo subito le decisioni e poi informati in Parlamernto. Tutto questo sempre senza un confronto con i legislatori che hanno dovuto solo subire le decisioni che lo stesso premier aveva specificato avrebbe informato ogni 15 giorni il parlamento. Infatti in un decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri in una specifica norma impegnava il Governo a riferire ogni 15 giorni al Parlamento sulle azioni di contrasto alla pandemia.

ATTI DESECRETATI FORNITI DALLA FONDAZIONE EINAUDIAL PUBBLICO

. verbale-completo-CTS-n-12-del-28-02-2020

. verbale-n-14-del-1-marzo-2020

.verbale-n-21-del-7-marzo-2020

. verbale-completo-CTS-n-39-del-30-03-2020

.verbale-completo-CTS-n-49-del-09-04-2020

Insomma, questi verbali andranno studiati nel dettaglio, ma a prima vista sembrano mancare molte informazioni. E comunque neanche l’esperienza disastrosa denunciata anche dal Comitato Tecnico Scientifico (Freedompress già ne aveva parlato grazie all’intervista al dottor Girolamo Giannotta  rilasciata il 13 febbraio 2020) porta a nuove strategie per confinare e mettere in quarantena i migranti sbarcati dalle navi ONG sia per tutelare la salute pubblica, sia per contenere lo sperpero inutile di denaro della comunità.

To be continued…

 

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