Il caso
di Cinzia Marchegiani
La dietrologia non serve. Servono risposte soprattutto ai cittadini sfollati, alluvionati, alle tante famiglie e aziende messe in ginocchio dall’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna
MANCATA ATTUAZIONE PIANO STRALCIO RISCHIO IDROGEOLOGICO, INSEMINAZIONE NUVOLE O ALTRO?
Disattesi i piani pandemici, ora quelli di prevenzione dissesto idrogeologico? A La7 lo scorso 18 maggio 2023 Stefano Massini, ospite a LA7 della trasmissione Piazza Pulita condotta da Corrado Formigli ha raccontato l’antica fiaba cinese del Signore della Pioggia.
A LA7 PIAZZA PULITA L’ANTICA FIABA CINESE SULLE INSEMINAZIONE DELLE NUVOLE
Il Dio della pioggia – Il nuovo racconto di Stefano Massini
“Vorrei raccontarvi una antica fiaba cinese sorprendente. Si racconta che c’era un cavaliere che arrivò davanti ad un castello, era una serata tenebrosa, bussò al castello e chiese rifugio. Aprì una giovane principesse che lo accolse e gli spiegò che quello era il castello del Signore delle Piogge, cioè suo padre aveva un cavallo magico e su richiesta degli Dei egli andava sopra le nuvole e da un secchio spargeva l’acqua per far piovere. A questo giovane cavaliere venne in mente che le terre da cui proveniva, le terre che erano intorno ai luoghi in cui era nato, erano terre molto aride, siccitose, dove non pioveva da molto tempo e allora si impadronì de cavallo magico e del secchio del Signore delle Piogge, andò lui sopra le nuvole e con grande soddisfazione rovesciò il secchio, con il risultato che tutte quelle terre diventarono fango, melma, acqua, i fiumi impazzirono.
Ecco Vi sembrerà soltanto una antica fiaba cinese e di fatto lo è ma quello che è sorprendente è che oggi sta accadendo sul pianeta terra la stessa identica cosa. Si chiama inseminazione delle nuvole ed è una cosa che viene ormai fatta da circa settanta anni per esempio in Cina che ne fa un uso massiccio ma anche negli Stati Uniti, anche in Australia, anche in Francia, persino in Italia e negli Emirati Arabi. Si tratta di bombardare con alcuni droni le nuvole. Vengono bombardate per esempio con ioduro d’argento oppure con alcuni sali. Le bombe vengono lanciate dentro le nuvole per far piovere o per non far piovere. Gli Stati Uniti d’America lo usano per esempio per fare in modo che nevichi in quei luoghi dove non nevica piu’. E la Cina pensate è addirittura diventata nota per aver usato questo meccanismo affinché non piovesse nella giornata in cui dovevano svolgersi le premiazioni delle Olimpiadi di Pechino. Siamo arrivati al punto che a Dubai due anni fa d’estate per un errore le bombe sono state lanciate, le nuvole bombardate al punto tale che si sono avuti cinque giorni di alluvioni nel deserto.
Ogni volta che vedo le immagini terrificanti che vengono come in questo caso dall’Emilia Romagna io non riesco a non pensare a questo pianeta terra usato da noi uomini come un giocattolo dove non soltanto l’uomo si è convinto di poter uccidere gli animali, far estinguere le specie, di riuscire a disboscare le foreste e cementificare ovunque ma adesso si è addirittura convinto di riuscire esattamente come Dio a comandare il clima bombardando le nuvole, decidendo lui se far piovere o non far piovere. Uso le parole di Sigmung Freud quando diceva ‘noi trattiamo la natura come se fosse un interlocutore, ma è gravemente sbagliato, noi siamo dentro l’interlocutore, noi facciamo parte della natura. La terra non è qualcosa che sta intorno a noi, ma noi le stiamo dentro’. E comunque fra alcuni secoli, pochi, niente sul pianeta terra si ricorderà di questo parassita presuntuoso che è l’essere umano, che pretendeva di lanciare i petardi e di decidere lui quando piove e quando non piove”.
Quindi il messaggio subliminale puntava a svelare un piano antisiccità facendo piovere artificialmente nelle zone colpite da troppo tempo da scarse precipitazioni ma poi le reazioni sono sfuggite di mano?
La rabbia dei cittadini video intervistati nei propri territori alluvionati è tanta, fanno accuse ben precise soprattutto sulla assenza della manutenzione e previsione in un territorio dove ci sono invece piani redatti per contrastare qualsiasi evento climatico avverso per non rimanere sorpresi.
CURCIO RISPONDE: “IL NUMERO ELEVATO IL NUMERO DI FRANE E FENOMENI CHE PRIMA DEL 2 MAGGIO ERANO SCONOSCIUTI”
“Conosciamo la capacità e l’energia di questi territori nell’affrontare le difficoltà e le emergenze- afferma Fabrizio Curcio capo Dipartimento della Protezione civile nazionale. Ci troviamo di fronte a una situazione idraulica complessa, soprattutto nel ravennate con il reticolo consortile per buona parte cancellato, ma non solo. E il numero elevato di frane e fenomeni che prima del 2 maggio erano sconosciuti. Eventi rari di cui non c’è memoria nel passato. Tutto il sistema è stato attivato. Abbiamo chiesto e ottenuto di mantenere e rafforzare ciò che abbiamo dispiegato e confidiamo che il nostro sistema continui ad assicurare una risposta importante. L’estensione e la portata dell’evento sono tali da spiegare anche alcuni momenti di criticità che possano essere superati perché possiamo contare sulla solidarietà di tutte le forze del Paese e questo è importante”.
PRESIDENTE E-R STEFANO BONACCINI E IRENE PRIOLO VICEPRESIDENTE CON DELEGA ALLA PROTEZIONE CIVILE PUNTANO ALLA SOLIDARIETA’ E LA RENDICONDAZIONE DEGLI AIUTI ECONOMICI
“In queste ore stiamo assistendo a una ondata di solidarietà straordinaria. Il mondo dello sport, la cultura, gli artisti, il sistema dell’informazione i privati: ringraziamo tutti. Rendiconteremo ogni euro donato, faremo tutto ciò che serve. Ringraziamo il direttore Curcio, tutte le persone del sistema di protezione civile, i sindaci, le tante Regioni e Province autonome che ci stanno dando una mano. E il Governo che incontreremo insieme ai sindaci e alle associazioni imprenditoriali dell’Emilia-Romagna martedì prossimo a Palazzo Chigi, e che ci sta garantendo la massima collaborazione”.
In Italia manca una vera cura del territorio ma soprattutto il rispetto verso i propri cittadini. In Italia mancano le verità. Troppo spesso mai accertate tanto da far rimanere nel dubbio tutti. Non si può sempre puntare sull’orgoglio di un popolo colpito che mentre pulisce il fango e con le lacrime agli occhi canta “Romagna Mia”.
Ai posteri conoscere la verità, questione di credibilità e trasparenza in un paese civile. La dietrologia spesso viene invocata e usata per non dare risposte nel merito! E poi sarà attivata una indagine per valutare in base agli atti protocollati come sono stati effettuati i lavori per contrastare il dissesto idrogeologico nel territorio o ci accontentiamo dei comunicati stampa?
Vogliamo risposte serie!