Lazio, Comitato Covid Cure Subito: “Subito terapie salvavita, è omissione terapeutica”

La denuncia dei medici

di Cinzia Marchegiani

Sanità Regione Lazio – Covid. Siamo nella quarta ondata. E’ tempo di analisi e di azioni concrete contro una malattia da covid che se per molti è asintomatica per altri non è. Già da marzo 2020 si era consolidata la necessità di agire immediatamente sui potenziali malati, oggi ci sono i tamponi che ti avvertono in tempo record se hai contratto il virus ma poi ancora siamo in balia di protocolli che di fatto lasciano ancora, ancora da sole le persone che stanno male. La spinta dell’acceleratore sulla medicina del territorio è mancata, questa è la vera tragedia. La medicina che prende in carico immediatamente il malato e svolge due funzioni essenziali: allentare la pressione negli ospedale e dare corpo al rapporto medico-paziente.

La ricerca attiva dei pazienti sintomatici o paucisintomatici direttamente a domicilio è la strategia per ridurre la trasmissione del virus. Ormai è da marzo 2020 che i medici anche di ospedali nazionali spiegano l’importanza, poichè il medico di medicina generale è il riferimento per selezionare i pazienti e rimane il loro riferimento anche per accedere al percorso. E ora ci sono anche i farmaci.
Nasce il Comitato Covid Cure Subito che investe le autorità della sanità del Lazio con istanze importantissime. Ormai la gestione del malato covid è una realtà ed è omissione terapeutica se non si prescrivono farmaci salvavita. Una sanità laziale colpita anche dalla chiusura di importanti presidi ospedalieri che portavano in sofferenza la sanità negli anni precedenti al 2020. La cronaca sui giornali ne attesta la deriva della gestione sanitaria.

MANIFESTO COMITATO COVID CURE SUBITO: CURE PRECOCI PER MALATI COVID E ATTENZIONARE PROBLEMA OSPEDALI CHIUSI DALLA GESTIONE POLITICA

I data 9 dicembre 2021 viene istituito il Comitato Covid Cure subito, formato da medici e associazioni che tramite il proprio manifesto, chiede urgentemente un cambio di passo.


Alla redazione del Manifesto CCS sono intervenuti:

Stefano Fabroni – Medico Anestesista/Rianimatore, consulente scientifico del Comitato

Giuseppina Granito – Giornalista medico-scientifica, direttore sireneonline.it sanità regionale

Gemma Guerrini – Presidente del comitato, rappresentante Associazione Mica Aurea


Nota di presentazione al Manifesto

“Covid Cure Subito” è un testo in divenire. L’intento è promuovere un confronto su un tema non più eludibile: le cure precoci per i malati di Covid. Numerosi sono ormai gli studi pubblicati su autorevoli riviste scientifiche, le esperienze dirette, i pareri espressi da medici sul campo, da ricercatori ed esperti a vario titolo, sulla efficacia di una terapia praticata tempestivamente sulle persone affette dalla patologia.

Stupiscono, allo stesso tempo, le difficoltà legate alla somministrazione di cure tempestive, adeguate e risolutive che in Italia stentano a decollare, causa complicazioni burocratiche o procedure farraginose imposte dalle nostre autorità sanitarie. Tanto che numerose sono le forniture di antivirali rimaste inutilizzate e donate ad altri paesi. Da ultime, ci sono le 50mila dosi acquistate dal generale Figliuolo e ancora stipate nei magazzini, in attesa del nulla osta all’uso.

Ulteriore elemento è l’assenza di una “cultura della cura”, intesa non solo come terapie da somministrare ma come strutture dedicate a una patologia emergente e in parte ancora non decifrabile. Una ricerca del Censis del 2018 evidenzia come tra il 2008 e il 2016 il tasso di ospedalizzazione sia crollato in Italia da 192,8 a 140,9 per 1.000 abitanti, i ricoveri diminuiti del 25,6 per cento, e tra il 2011 e il 2015 le giornate di degenza si siano ridotte del 10 per cento.

Intenzione del Comitato “Covid Cure Subito”, è fornire l’informazione più completa e aggiornata sulla possibilità di cure – complementari al vaccino – da attivare immediatamente in Italia, così come avviene in altri Paesi Ue, assicurandone la somministrazione “a carattere emergenziale” come verificatosi per i vaccini, previa sottoscrizione del consenso informato del paziente. Si tratta di farmaci salvavita, di cui molte dosi da noi inutilizzate, sono finite all’estero.

Contestualmente, si vuole risollevare il tema degli ospedali chiusi – nel Lazio in numero di 16 per 3600 posti letto cancellati – che considerata la fase pandemica ricorrente, all’inizio della stagione autunnale, potrebbero evitare la periodica “cannibalizzazione” degli ospedali generali, riconvertiti in tempo di Covid “emergente”. Così come si potrebbe evitare l’insopportabile stallo delle ambulanze in pronto soccorso, con sospetti Sars-CoV2 bloccati per ore.

Aderiscono al CCS:

.Carmelina Ariosto, Rossana Bortolin, Flavia Carderi, Maria Chittaro, Margherita Corrado, Maria Grazia Danesi, Lorenzo Di Matteo, Remo Di Matteo, Anna Di Summa, Alberto Ferri, Clarissa Ferri, Cosimo Forleo, Giulia Giordano, Cinzia Ianni, Olimpia Mastroianni, Nicola Morra, Tiziana Pelagatti, Francesca Ribacchi, Andreina Ugolini, Marco Vestri

.Associazione Valore Salute, AssoTutela, Comitato Salute e Ambiente Asl Roma 5, Coordinamento comitati per il Forlanini Bene Comune

Ma cosa spinge medici e associazioni a mettersi a disposizione in questa emergenza sanitaria che si potrae dal 2020?

COMITATO COVID CURE SUBITO. LA PREMESSA:

“Covid quarta ondata: l’istantanea sulla diffusione della pandemia, segna una evidente recrudescenza dei casi in tutta Europa. Grazie alla efficace campagna di vaccinazione attuata in Italia, rispetto agli altri Paesi, i contagi seppur in risalita sembrano sotto controllo ma non si deve abbassare la guardia. Se, da un lato l’attenzione è rivolta alla fascia di popolazione ancora non vaccinata, circa 7 milioni di cittadini, dall’altro è innegabile che pesa sulle strategie di contrasto la cosiddetta “immunity waning” ovvero, il degradare dell’effetto immunizzante del vaccino.

In questo quadro si inserisce il depotenziamento che il Servizio sanitario nazionale ha subito negli ultimi decenni, in cui le risorse si sono ridotte di ben 37 miliardi, con grave penalizzazione degli ospedali, molti dei quali soppressi o ridimensionati. Una ricerca del Censis del 2018 ha evidenziato il crollo del tasso dei ricoveri, con una media italiana dei posti letto per abitanti notevolmente inferiore ai Paesi Ue. Contestualmente, la sanità territoriale non è mai decollata mentre a livello romano, ha fortemente pesato la chiusura degli ospedali Forlanini e San Giacomo.

I tagli lineari, nel tempo, hanno rappresentato una forte penalizzazione dell’offerta di salute  rispetto alla domanda, fenomeno reso ancora più evidente nel corso della pandemia da Covid-19 in cui, sebbene confortati dal polo di riferimento dello Spallanzani, i cittadini romani bisognosi di assistenza hanno visto entrare in campo strutture di ricovero private oppure hanno dovuto subire la riconversione di interi reparti ospedalieri, con sospensione delle prestazioni per altre patologie, andando ad appesantire le già insostenibili liste di attesa.

Se a ciò si somma il diffondersi della mutazione del virus Sars-Co-V2 nella variante delta – una delle 80 già identificate – che ha abbattuto le ottimistiche prospettive di eradicazione totale della malattia da coronavirus (cd immunità di gregge), il quadro non è dei più rassicuranti. Ė ormai assodato che la protezione contro le infezioni si riduce in maniera drastica dopo circa 5 mesi, soprattutto negli ultra 65enni e appare chiaro, come la sola vaccinazione non possa in alcun modo fermare la pandemia e scongiurare la malattia, sebbene in forma meno virulenta.

Ė fuor di dubbio che si debba mettere in piedi una strategia vincente di contrasto alla pandemia che, pur ponendo quale primo strumento di contrasto la prevenzione vaccinale, faccia perno su cure appropriate e precoci, opportunamente validate e sostenute da eminenti pareri di esperti e scienziati di spicco, tra cui il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, il direttore dell’Infettivologia dello Spallanzani Emanuele Nicastri e il direttore sanitario dello stesso Istituto Francesco Vaia. Ulteriori elementi, emersi da recenti interviste, possono supportare quanto asserito.

ISTANZE COMITATO ‘COVID CURE SUBITO’ ALLE AUTORITÁ

Per le ragioni esposte, il Comitato Covid Cure Subito, rivolge alle Autorità competenti le seguenti istanze:

  1. Attuare pienamente quanto sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana, che prevede uguale accesso alle terapie per tutti i cittadini e che tutela appunto il diritto ad essere curati precocemente e correttamente;
  2. Rimuovere gli ostacoli di natura organizzativa e logistica che si frappongono all’utilizzo corretto e precoce della terapia salvavita ospedaliera prevista dalla determinazione della Regione Lazio G 12450 del 13/10/2021, riguardante il protocollo di somministrazione di anticorpi monoclonali in pazienti con Sars-CoV-2;
  3. Assicurare la rapida immissione in commercio delle terapie salvavita, come auspicato da illustri esperti e scienziati, a disposizione in Italia nella quantità di 50mila dosi, somministrandole in regime di farmaco sperimentale usabile in emergenza, in applicazione delle analoghe disposizioni utilizzate per i vaccini;
  4. Garantire, vista la situazione di emergenza sanitaria, l’uso anche domiciliare dei nuovi farmaci per terapia antivirale orale Molnupiravir della Merck Sharp & Dohme e Paxlovid della Pfizer, già positivamente validati e in grado di assicurare una notevole sicurezza terapeutica;
  5. Procedere all’immediato utilizzo del corpo centrale dell’ospedale Forlanini, nonché di altri ospedali chiusi (San Giacomo) o depotenziati (Nuovo Regina Margherita, ospedali provinciali) riconvertendo il primo a polo specializzato per la prevenzione, la cura, la riabilitazione (patologie da Long Covid) della malattia da coronavirus, eleggendo il medesimo a Centro specializzato per la somministrazione degli anticorpi monoclonali salvavita e individuando gli altri quali presidi territoriali;

CONCLUDE IL COMITATO COVID CURE SUBITO: “NON ATTUARE SUBITO TERAPIE SALVAVITA E’ OMMISSIONE TERAPEUTICA. OCCORRE ANCHE PROGRAMMARE INTERVENTI NEI PROSSIMI 10 ANNI PER STABILIZZARE LA PATOLOGIA COVID-19 COME MALATTIA ENDEMICA” 

“Consapevoli che, ritardare oltremodo la possibilità di attuare al più presto quanto indicato dai protocolli relativi alle terapie salvavita in oggetto, sarebbe da considerarsi realisticamente una vera omissione terapeutica, confidiamo in una positiva considerazione delle istanze elencate e restiamo a disposizione per qualsiasi tipo di collaborazione. Obiettivo primario di quanto sollecitato, dovrebbe essere la programmazione di interventi dilatati nel corso dei prossimi dieci anni, per stabilizzare la patologia da Covid-19 quale malattia endemica, prendendo in carico i pazienti anziani e fragili, con comorbidità, esposti a rischio di complicanze gravi attribuibili al virus. Nessuno deve restare solo e privo di assistenza“.

  • CONTATTI “COMITATO COVID CURE SUBITO”

Per chi volesse aderire al manifesto CCS può contattare direttamente il

dottor Stefano Fabroni alla seguente mail:  dott.stefanofabroni@gmail.com

o il sito SIRENEONLINE – SALUTE E SANITA’ NEL LAZIO  digitare QUI

FreedomPress.it che da anni raccoglie le denunce dei medici e operatori sanitari sulla gravità in cui versa la sanità laziale aderisce al Manifesto Comitato Cure Subito. E’ importante cambiare passo per una sanità che sappia guardare al futuro agendo nel presente.

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