Meningite: tra realtà, psicosi e allarmismo. L’infettivologo Di Girolamo affronta la casistica recente al di là delle possibili leggende metropolitane

di Cinzia Marchegiani

Alla fine l’allarme epidemia meningite è stato catalogato come un fake. In netto ritardo il 3 gennaio 2017 il Ministero della salute con un comunicato cerca di smorzare la psicosi e la paura ormai incontrollabile che sta dominando moltissime persone:

Al momento non esiste alcuna situazione epidemica. Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un’incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d’Italia, dove la situazione è costante, soprattutto per quanto riguarda l’infezione da meningococco di tipo C negli adulti già notata nel corso del 2014. Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. Per esempio, si sono verificati 940 casi di meningite da pneumococco nel 2016 (rispetto ai 1256 casi del 2015) e 80 da emofilo (rispetto ai 131 del 2015): come si vede una tendenza in diminuzione. E’ anche da dire che la letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti). Non si intende certamente minimizzare la gravità, spesso, della patologia, ma semplicemente riportare la questione entro i parametri della documentazione oggettiva”.

PSICOSI DA MENINGITE, BOOM DI RICHIESTE DI VACCINI, + 130% RISPETTO A  DICEMBRE 2015

A seguito del clamore suscitato dai casi censiti in varie regioni italiane, la corsa spesso ingiustificata al vaccino anti-meningite però ha fatto più che raddoppiare il numero delle dosi fornite alle asl sul territorio nazionale facendo registrare un +130%, nello scorso mese di dicembre. A fornire il dato è Carlo Signorelli, past president della Società italiana di igiene e medicina preventiva (Siti) e ordinario di Igiene all’Università di Parma tramite l’agenzia ANSA.

La psicosi si sa è incontrollabile, ecco perché alcuni argomenti andrebbero trattati in maniera più seria possibile e da persone competenti che riescano a far comprendere senza alimentare paure inutili, la natura di questa condizione clinica che difficilmente potrà produrre una vera epidemia.

L’INTERVISTA CHE TUTTI DOVREBBERO VEDERE. L’INFETTIVOLOGO ARTURO DI GIROLAMO SU RETE 8

Il Dr. Arturo Di Girolamo, Infettivologo dell’ASL Lanciano-Vasto-Chieti, referente infettivologo del gruppo operativo CIO (Comitato Infezioni Ospedaliere) nonché Dirigente Medico dell’Unità Operativa Qualità accreditamento Risk Management e Governo Clinico della ASL Lanciano-Vasto-Chieti in una interessante intervista andata in onda su Rete 8 rilasciata al giornalista Dr. Paolo Castignani, affronta con competenza e lucidità, merito anche della sua esperienza sul campo, il caso meningite, tra realtà, psicosi e allarmismo, la casistica recente al di là delle possibili leggende metropolitane.

FreedomPress è lieto di poter offrire ai suoi lettori la possibilità di documentarsi e poter accedere ad una informazione di qualità. Il dr Di Girolamo in questa video intervista, grazie anche alle domande precise del giornalista Castignani,  affronta “La Meningite torna a fare paura?” spiegando la realtà dei fatti, evitando di fare inutile terrorismo, quello che purtroppo i giornali e le tv in questi ultimi mesi hanno amplificato senza motivo facendo percepire un’irreale gravità che ha condizionato però scelte dettate esclusivamente dal terrore e dalla paura di morire.

LA MENINGITE È UNA MALATTIA SPORADICA NON IN ESPANSIONE MA SU CUI C’È SEMPRE MOLTA ATTENZIONE MEDIATICA
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Spesso troppo spesso si alimentano paure ataviche con i mezzi di informazione, l’amarezza è nel constatare che anche le istituzioni sanitarie hanno permesso che si amplificasse la psicosi di un’epidemia che mai potrà avvenire, e temporeggiare nel dare informazioni importanti affinché si potesse ristabilire la verità. Quando si stringono tra le braccia i propri figli è un fatto assodato cercare di proteggerli a qualsiasi costo, è un fatto umano e ancestrale, come ha spiegato lo stesso Dr Di Girolamo. C’è da chiedersi come sia stato possibile allarmare impunemente sulla meningite, alimentare caos e panico alle asl e agli ospedali quando tutti i medici sanno benissimo come sia difficile il contagio. Il Dr. Di Girolamo in questa intervista infatti spiega come la meningite sia una malattia sporadica e non in espansione, ma su cui però rimane sempre molta attenzione. Focolai epidemici, tranne la parte centro africana, non ce ne sono. Possibile che ogni anno questa patologia sembra alimentare psicosi sempre con le stesse modalità di informazione e con le stesse risposte da parte della popolazione?

VACCINI DISPONIBILI E LORO EFFICACIA
Il vaccino – spiega il Dr Di Girolamo – è un qualcosa di consigliabile per ridurre di circolazione di quel tipo di batterio, ma  la vaccinazione meningococco C e soprattutto quella B (che ancora non è disponibile gratuitamente in tutte le regioni italiane) sono attualmente  presenti nell’armamentario delle vaccinazioni in Italia  da non tantissimo tempo, un tempo non sufficiente per poter capire se c’è stato un aumento o una diminuzione della meningite, bisogna capire anche che uno studio reale di efficacia su numeri così bassi non è facilissimo, quindi ci si basa su parametri indiretti, cioè sul numero di soggetti che hanno sviluppato anticorpi. E’ difficile in una nazione dove c’è quella numerosità di casi capire qual’è stato l’impatto del vaccino”. 
A volte l’allarmismo che si scatena genera poca chiarezza e non porta vantaggio, bisogna evitarlo per questo l’infettivologo Di Girolamo conclude spiegando che il contagio avviene per contatto o per goccioline (quando si diffonde) e quindi è molto difficile, non è sufficiente stare nella stessa stanza o nello stesso autobus, poiché è estremamente improbabile che accada: “Una delle migliori forme di prevenzione è l’igiene delle mani, prevenzione che aiuta anche nel caso dell’influenza”.
Buona visione, ringrazio il Dr. Di Girolamo per aver  rilasciato questa intervista che permette di avere un’informazione medica e clinica equilibrata, tesa a riportare nell’alveolo della giusta rilevanza un’analisi fatta a 360 gradi meritevole davvero di essere ascoltata.
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