Pesticidi dannosi, Dossier European Consumers: “Il governo del Cambiamento e la folle politica delle deroghe”

 

Inchiesta Freedom

di Cinzia Marchegiani

European Consumers sfiduciato, ma coerente con la propria mission accusa la nuova linea del “governo del Cambiamento” in merito alla deroga di pesticidi tossici che dovrebbero essere banditi definitivamente da chi afferma che vuole proteggere non solo l’ambiente e la natura ma la salute umana e delle nuove generazioni Ma davvero non ci sono alternative ai prodotti pericolosi e strategie innovative per attuare un cambiamento radicale in questo senso?

LA DENUNCIA E LE PROPOSTE. IMPOSSIBILE NON CAPIRE COME LA SALUTE UMANA STIA RICEVENDO UN INPUT NEGATIVO 

European Consumer approfondisce con una documentazione impegnativa le attività in questo senso da parte del nuovo governo  e quali sono i provvedimenti incriminati dalla stessa associazione che sono state autorizzate grazie al meccanismo delle deroghe, sostanze chimiche attive e alquanto discutibili. European Consumer non si ferma solo a criticare e combattere il meccanismo delle deroghe ma invita a valutare altri sistemi di controllo delle erbe infestanti, degli insetti che non recano danno all’ambiente e alla salute favorendo la sostenibilità e biodiversità.

Il suo dossier invita a produrre risposte documentate perché la salute umana non ammette più concessioni visto il numero delle malattie in aumento, come cancro, autismo, Alzheimer, e molte purtroppo sono a carico delle nuove generazioni.

EUROPEAN CONSUMER, ECCO IL DOSSIER SULLE NUOVE DEROGHE:

“Abbiamo già segnalato l’eccessiva tolleranza dello Stato Italiano nei confronti della contaminazione ambientale da pesticidi nonostante le innumerevoli ‘strategie’ per favorire la sostenibilità e la biodiversità (https://www.freedompress.it/terbacile-european-consumers-folle-la-pratica-delle-deroghe-per-sostanze-tossiche-proibite-e-sostituite-in-quasi-tutta-lue/). A livello Regionale, ma sempre con l’avallo del Ministero della Salute e del Servizio Fitosanitario Nazionale, gruppi di interesse premono per presunte ‘emergenze’ favorendo la diffusione di sostanze tossiche e nocive autorizzate per “mancanze di alternative o ‘emergenze’ fitosanitarie?

È il caso del vino Prosecco del Veneto, con un discutibile protocollo che approvava ben 144 prodotti contenenti sostanze tossiche (46) e molto tossiche (98) per la vita acquatica, 55 prodotti contenenti sostanze con proprietà di interferenti endocrini e 43 sospetti mutageni solo per citare le più frequenti.

I consulenti di European Consumers hanno analizzato le 12 sostanze attive contenute negli 11 prodotti autorizzati in deroga, ai sensi dell’art. 53 del Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009 , relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE, a partire dal 9 luglio 2018. 10 di esse sono pericolose per la salute e/o per l’ambiente e soprattutto sono tutte sostituibili con metodi a basso impatto. È presente la Cloropicrina, precursore del fosgene, di cui abbiamo già parlato (https://www.freedompress.it/european-consumers-contro-la-deroga-della-micidiale-cloropicrina-il-m5s-autorizza-le-fragole-e-il-pomodoro-al-fosgene/).

È interessante notare l’accanimento apparentemente mostrato da queste deroghe nei confronti dei lombrichi, base per una buona qualità del suolo tramite le estensioni d’uso di prodotti a base di triazioli. La distruzione dei lombrichi oltre a distruggere la qualità del suolo favorisce anche i funghi, organismi contro i quali queste sostanze sono utilizzate. Queste sostanze sono inoltre interferenti endocrini per i mammiferi e spesso rinvenute nei cibi.

 

Estensioni di impiego (*decreto dirigenziale 9 luglio 2018, **decreto dirigenziale 1 giugno 2018; ***decreto dirigenziale 23 gennaio 2018 ).


Sostanza attiva (prodotto fitosanitario( Coltivazione Target Durata ambientale Rischi biologici
Aclonifen

(Challenge)

Carciofo*, cipolla**, cece*** Erbacee infestanti graminacee e dicotiledoni Persistente nel suolo Persistente in acqua. Elevato potenziale di percolazione (ARPAT, 2017). Ai sensi del Regolamento Di Esecuzione (UE) 2015/408 è da iscrivere nell’elenco di sostanze candidate alla sostituzione. Soddisfa i criteri per essere considerata sostanza bioaccumulabile e tossica. Sospettato di provocare il cancro (ECHA, 2011). Tossico per i pesci (ARPAT, 2017).
Etofenprox

(Trebon Up)

Tabacco* Nottue gialle e lepidotteri Molto persistente nel suolo Molto persistente in acqua e sedimenti acquatici (PAN, 2016). Rinvenuto in campioni di: Frutta: e ortaggi (Ministero della Salute). Ai sensi del Regolamento Di Esecuzione (UE) 2015/408 è da iscrivere nell’elenco di sostanze candidate alla sostituzione. Soddisfa i criteri per essere considerata sostanza bioaccumulabile e tossica. Può danneggiare i bambini allattati al seno; causa danni agli organi per esposizione prolungata o ripetuta (PubChem; CLH report, 2011). Alta tossicità per gli organismi acquatici (ARPAT, 2017).
Fenazaquin

(Pride Ultra)

uva da tavola* Acari Persistente in fase acquosa. Nel suolo per fotolisi si trasforma in 4-hydroxyquinazoline, che può permanervi più di 2 mesi  Il metabolita nel suolo 4-hydroxyquinazolin è stabile per fotolisi in fase acquosa (PPDB).

È tra le sostanze più diffuse nelle acque superficiali e sotterranee italiane (ISPRA, 2016, 2018).

Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata (Classification Reg. 1272/2008). Alta tossicità per pesci e invertebrati acquatici (PPDB).
Napropamide

(Devrinol F)

basilico, basilico da seme* Erbacee infestanti Persistente in acqua e nei sedimenti acquatici (ARPAT, 2017). Persiste nel terreno per 3-5 mesi (PPDB). Sospetto tossico per la riproduzione (ECHA All. 3). Alta tossicità per i mammiferi. Affinità al bioaccumulo (ARPAT, 2017).
Oxyfluorfen

(Goal 480 Sc)

cipolla* Erbacee infestanti Persistente nel suolo (TD90=274-571 giorni in campo). Persistente in acqua (ARPAT, 2017). Rinvenuto in campioni di Olio d’oliva (Ministero della Salute). Ai sensi del Regolamento Di Esecuzione (UE) 2015/408 è da iscrivere nell’elenco di sostanze candidate alla sostituzione. Soddisfa i criteri per essere considerata sostanze persistente e bioaccumulabile. Soddisfa i criteri per essere considerata sostanza persistente, bioaccumulabile e tossica. Possibile cancerogeno. Si concentra nei tessuti adiposi. Ha effetti mutageni su colture di cellule batteriche e di topo (US EPA, 1992; U.S. Environmental Protection Agency, 1992, 2016; EXTOXNET, 1993). Altamente tossico per gli organismi acquatici (PPDB; PAN Pesticide Database)
Protioconazolo

(Prosaro)

Mais* Helminthosporium turcicum, Fusarium spp. Persistente in acqua (ARPAT, 2017). Affinità al bioaccumulo (ARPAT, 2017). I fungicidi triazoli hanno dimostrato di possedere potenziale embriotossico e indurre effetti teratogeni negli animali da laboratorio. Sospettato di nuocere al feto. (Giavini e Menegola, 2010; EC Risk Classification). I triazoli danneggiano l’epidermide e le cellule epidermiche dei lombrichi a basse concentrazioni (Hetrick et al., 1988). Interferente endocrino (Kjeldsen et al., 2013)
Spirotetramat

(Movento 48 S)

Pomodoro* Acari, Tuta absoluta Poco persistente in acqua e nel suolo. Si degrada rapidamente in poche ore o giorni. Ma range molto irregolare in funzione delle condizioni: TD90 = 0.06-40.9 giorni (PPDB). Sospetto tossico per la riproduzione. Può danneggiare il feto. Possibile tossico di fegato e rene. Può causare danni ai polmoni (EC Risk classification; PPDB; ECHA, 2016)
Tebuconazolo

(Prosaro)

Mais* Helminthosporium turcicum, Fusarium spp. Persistente in acqua e nei sedimenti acquatici. Elevato potenziale di percolazione (ARPAT, 2017). Il metabolita 1,2,4-triazole è stabile (DT50=300 gg) per idrolisi (pH 4-9) e per fotolisi in fase acquosa e può permanere 300 gg nei sedimenti acquatici (PPDB). Rinvenuto in campioni di Frutta, Ortaggi, Olio d’oliva, Cereali (Ministero della Salute). Affinità al bioaccumulo (ARPAT, 2017). Interferente endocrino. Causa riduzione dell’attività degli enzimi surrenali. Diminuisce la produzione di estrogeni e aumenta la disponibilità di androgeni. Rottura dell’omeostasi del testosterone. Aumenta la secrezione di progesterone. Antagonista del recettore degli androgeni (Mnif et al., 2011; AA.VV., 2013).  Possibile cancerogeno. Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto (Giavini e Menegola 2010; Mnif et al., 2011; U.S. Environmental Protection Agency, 2016; Reg. 1272/2008). Effetti dannosi su sopravvivenza, sviluppo e metamorfosi degli anfibi (Bernabo et al., 2015). Il metabolita 1,2,4-triazole ha un alta tossicità cronica per i lombrichi (PPDB).
Propiconazolo

(Lizocin)

Tappeti erbosi ad uso sportivo* Sclerotinia homoeocarpa, Helminthosporium spp, oidio e ruggini Si trasforma in 1,2,4-triazolo, persistente nelle acque e con alta. È stato trovato in campioni di: Vino, Cereali, Frutta (Ministero della Salute, 2015). Possibile cancerogeno (U.S. Environmental Protection Agency, 2015). Induzione di 17-estradiolo e Testosterone. Antagonista del recettore degli androgeni (AR) (Kjaerstad, 2010; AA.VV., 2012). Inibisce debolmente l’attività di estrogeni deboli e Aromatasi . Diminuisce la produzione di estrogeni e aumenta la disponibilità di androgeni (Mnif et al., 2011). Nocivo se ingerito (Reg. CE 1272/2008). Il metabolita 1,2,4-triazolo ha alta tossicità cronica per i lombrichi (PPDB).

Sostanze proibite (decreto dirigenziale 7 agosto 2018)


Sostanza attiva (prodotto fitosanitario( Coltivazione Target Durata ambientale Rischi biologici
Chloropicrina (Tripicrin 2018**) fragola da vivaio e da produzione, erbe fresche e pomodoro parassiti del suolo Dal Regolamento di Esecuzione (UE) N. 1381/2011 DELLA Commissione del 22 dicembre 2011 concernente la non approvazione della sostanza attiva cloropicrina risulta che il rischio per gli operatori è inaccettabile. È stato individuato un alto livello di rischio per gli organismi acquatici, gli uccelli e i mammiferi. È stato identificato un rischio elevato di propagazione atmosferica a lunga distanza. È inoltre Sospetto bioaccumulativo (ECHA, all.3[3]).

Tutte queste sostanze sono sostituibili con buone pratiche agronomiche e la diffusione degli organismi target è semplicemente indice di cattive capacità gestionali, errata scelta delle cultivar e delle modalità di conduzione troppo spesso attente solo all’economia, senza neanche considerare la stessa ecologia della pianta coltivata e del suolo su cui cresce.

Si viola, inoltre, il regolamento 73/2009 sulla politica agricola di sostegno diretto agli agricoltori e condizioni ambientali (articolo 6 e allegato III) e viene vanificata la Politica Agroambientale europea che prevede il pagamento degli agricoltori per gli impegni facoltativi su pratiche agricole ecologiche a servizio della salute ambientale; il meccanismo e le tecniche colturali previste dai disciplinari di produzione regionali, completano questo sistema ormai insostenibile


Target prodotti biologici sostitutivi dei fitosanitari Sostanza attiva, prodotto autorizzato per la lotta chimica
Acari Le principali cause di pullulazioni degli acari sono legate alla ridotta attività predatrice dei fitoseidi e degli altri predatori a causa degli interventi fitosanitari. Per quanto riguarda l’agricoltura biologica, sembra importante limitare all’essenziale i trattamenti fungicidi a base di zolfo. Spirotetramat (Movento 48 S); Fenazaquin (Pride Ultra)
Sclerotinia homoeocarpa Coniothyrium minitans Propiconazolo (Lizocin)
Parassiti del suolo Solarizzazione Chloropicrina (Tripicrin 2018**)
Fusarium spp. Scelta di cultivar resistenti alle differenti razze del patogeno; utilizzo di pratiche quali rotazioni di almeno 4-5 anni, raccolta e distruzione dei residui vegetali infetti, riposo del terreno. Tebuconazolo, Protioconazolo (Prosaro)
Helminthosporium spp Evitare il ristoppio. Sali organici e inorganici. Propiconazolo (Lizocin)
Tuta absoluta Per contrastarla è necessario lavorare in maniera accurata e profonda il terreno nel periodo invernale; praticare rotazioni colturali e l’eliminazione dopo la fine della coltura delle piante eventualmente attaccate. Fuoco, laddove è consentito dalle modifiche applicate al decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006. Spirotetramat (Movento 48 S)
Nottue gialle e altri lepidotteri Trappole a feromoni. Trappole alimentari. Etofenprox (Trebon Up)
Oidio Zolfo Propiconazolo (Lizocin)
Erbacee infestanti Pacciamatura, solarizzazione, pirodiserbo, diserbo a vapore, sarchiatura, scerbatura manuale (orticole di gran pregio), sfalci ripetuti, falsa semina Aclonifen (Challenge); Napropamide (Devrinol F); Oxyfluorfen (Goal 480 Sc)
Ruggini Zolfo Propiconazolo (Lizocin)

EUROPEAN CONSUMER CHIEDE UN’INVERSIONE DELLE AUTORIZZAZIONI IN DEROGA PER SITUAZIONI DI EMERGENZA FITOSANITARIA E CHE SI DIMOSTRATI COME L’IMPIEGO DI QUESTE SOSTANZE ATTIVE  NON ABBIA CAUSATO PROBLEMI DI SUPERAMENTO DEI LIMITI DEL RESIDUO

Questa situazione – European Consumers spiega –  è in completa contraddizione con la direttiva europea sull’uso sostenibile dei pesticidi, recepita in Italia col D.lgs.150/2012 che rende obbligatoria dal 1 gennaio 2014 la difesa integrata (IPM, così come definita nella Decisione CE del 30-12-1996, All. 1 – Norme OILB), quale norma per coltivazione e protezione delle colture europee (allegato III). Si viola inoltre il regolamento 73/2009 sulla politica agricola di sostegno diretto agli agricoltori e condizioni ambientali (articolo 6 e allegato III) e viene vanificata la Politica Agroambientale europea che prevede il pagamento degli agricoltori per gli impegni facoltativi su pratiche agricole ecologiche a servizio della salute ambientale.

Le autorizzazioni in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria non dovrebbero essere reiterate, ma questo accaduto per molte sostanze come: 1,3 dicloropropene, aclonifen, neonicotinoidi, etc.

Lo stesso Ministero della Salute ha prodotto una procedura operativa[1] per regolamentare il sistema delle autorizzazioni eccezionali, anche secondo quanto indicato dalla Commissione Europea in merito.

Nelle  suddetta procedura è indicato chiaramente, al punto 3d, prodotto fitosanitario a base di sostanza attiva non approvata ai sensi del regolamento (ce) n.1107/2009, che è “possibile riproporre le istanze di cui al presente punto, nei soli casi in cui:

 

  • Siano stati completati studi di monitoraggio, richiesti dall’Amministrazione o su iniziativa dell’APF, che dimostrino come l’impiego del prodotto precedentemente autorizzato, non abbia comportato effetti negativi per l’ambiente e siano state fornite adeguate informazioni sanitarie relativamente ad operatori, astanti e residenti; inoltre deve essere data dimostrazione che l’impiego della sostanza attiva, non abbia causato problemi di superamento dei limiti di residuo.

 

Venga dimostrato che:

 a) Il particolare pericolo non può essere ancora contenuto con nessun altro mezzo.

  1. b) Il sistema socio-economico non può adeguarsi nell’arco di un anno, ed il reiterarsi dell’uso temporaneo della sostanza attiva non autorizzata è necessario per evitare danni inaccettabili alla economia locale;
  2. c) L’uso è limitato stabilendo una frequenza massima del trattamento tale da incentivare il possibile impiego combinato di tutte le altre misure disponibili.
  3. d) E’ stato già avviato un concreto programma di ricerca volto alla definizione di soluzioni alternative accettabili.

L’istanza in tali casi, fermo restando le esigenze di soluzione dell’emergenza fitosanitaria, potrà essere reiterata al massimo per due volte a meno che il richiedente abbia dato evidenza di aver attivato la procedura di cui all’Art. 4, paragrafo 1 o paragrafo 7 del Regolamento 1107/2009.

 

Tale evidenza deve essere presentata all’atto della prima reiterazione.

 

EC:“Inutile dire che questi severi processi sono completamente disattesi dagli Organi preposti e che anche l’Unione Europea sembra chiudere, in nome del mercato, più di un occhio sull’applicazione delle sue stesse norme”.

EUROPEAN CONSUMERS HA CHIESTO ACCESSO AGLI ATTI: “A questo proposito European Consumers afferma che ha provveduto all’accesso agli atti per quanto riguarda il processo consultivo e valutativo che ha portato i Servizi Fitosanitari Nazionali e il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Ambiente, ad approvare tale sostanze e si riserva di proseguite l’iter di approfondimento delle deroghe con ulteriori accessi agli atti almeno per le sostanze più pericolose”

EUROPEAN CONSUMERS:Le misure agroambientali dei Piani di Sviluppo Regionali dovrebbero sostenere i maggiori costi burocratici e gli eventuali mancati ricavi dell’agricoltura sostenibile, a fronte di insostituibili benefici ambientali e sanitari collettivi. Visti gli obblighi di Produzione Agricola Integrata (IPM) su tutto il territorio nazionale (come definita nella Decisione CE 30-12-1996, All. 1 Norme OILB, immediatamente applicativa, mai applicata in Italia), le tecniche sostitutive dei pesticidi sintetici pericolosi per la salute devono essere prioritarie, ai sensi del PAN sull’uso sostenibile dei prodotti Fitosanitari (derivante dal D.lgs. 150/2012).

Innumerevoli possibilità relative a produzioni di qualità, utilizzando germoplasmi locali in equilibrio con i patogeni, applicando riconosciute regole agroeconomiche, riconoscendo all’agricoltura ecosostenibile un ruolo nei pagamenti per i Servizi Ecosistemici approfittando anche della sensibilità UE su questi temi, sono nuovamente sacrificate sull’altare del profitto rapido e fine a se stesso. Ricordiamo a tutti che il denaro non si mangia e che non è cosa buona fare i soldi avvelenando l’ambiente ed il cibo di tutti. Uno Stato che smentisce se stesso rilevando pericolose contaminazione di pesticidi nelle acque da una parte ma astenendosi da reali azioni  a tutela delle stesse.

Per l’ennesima volta l’Italia,  sembra dare prova di se, per la sua vasta estensione agricola, come latrina di smaltimento di prodotti tossici ormai abbandonati dall’agricoltura moderna europea che non può che essere sostenibile”.

Parole forti quelle dell’associazione European Consumers da cui traspare la forza e la tenacia di difendere ciò che una società lungimirante dovrebbe tutelare senza se e senza ma: “il benessere umano e quello dell’ambiente in cui abita, vive e lavora per poter consegnare alle prossime generazioni un mondo meno tossico e contaminato”. Attendiamo i documenti che dimostrino la necessità di dover adottare questi preoccupanti atti in campo fitosanitario e un oggettivo monitoraggio che giustifichi severamente la bontà di questo operato.

 

[1] Procedura per la gestione delle istanze di autorizzazione di prodotti fitosanitari per situazioni di emergenza fitosanitaria in attuazione dell’art.53 del regolamento (ce) 1107/2009. Questo documento illustra la procedura nazionale per la gestione delle istanze di autorizzazione ai sensi dell’Art. 53 del Regolamento (CE) n. 1107/2009 e tiene conto del “WORKING DOCUMENT ON EMERGENCY SITUATION ACCORDING TO ARTICLE 53 OF REGULATION (EC) N.1107/2009 (SANCO/10087/2013 REV. 0)” elaborato dalla Commissione europea con il contributo degli Stati membri ed emanato in data 1 febbraio 2013.

Ministero della Salute Procedura per la gestione delle istanze di autorizzazione di protdotti fitosanitari

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2458_allegato.pdf

 

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