Report vaccino HPV. L’inchiesta che fa emergere il vuoto nel controllo sui vaccini e le profilassi

di Cinzia Marchegiani

La puntata di Report, il programma d’inchiesta di Sigfrido Ranucci con la collaborazione di Giovanna Boursier, Michele Buono, Bernardo Iovene, Paolo Mondani andata in onda su Rai 3 il giorno di pasquetta 17 aprile 2017 dal titolo “Reazioni avverse” ha fatto luce sulla querelle altisonante tra l’EMA, l’Agenzia dei Medicinali Europea e la denuncia del Nordic Cochrane sull’autorizzazione del vaccino HPV proposto alle bambine di 9 anni per la potenziale prevenzione del tumore al collo della cervice che è stata accolta dal Mediatore Europeo, organo terzo.

Se da un lato le Asl da anni continuano ad invitare a fare questa vaccinazione alle famiglie con una semplice lettera, le istituzioni sanitarie e il governo stesso erano consapevoli che l’EMA, l’Agenzia Europea dei Medicinali, aveva avviato la revisione delle evidenze a corredo delle segnalazioni riportate in merito a casi di Sindrome Dolorosa Regionale Complessa (CRPS) e di Sindrome di Tachicardia Posturale Ortostatica (POTS) in giovani donne a cui era stato somministrato il vaccino contro il papilloma virus umano (HPV), dettagli alquanto non marginali di cui vengono a conoscenza soltanto gli addetti ai lavori e le famiglie che purtroppo sono cadute nella spirale dei problemi di salute dopo la profilassi con questo vaccino.

INCHIESTA DI REPORT APRE UNA VORAGINE

Report ha indagato e reso pubblico la controversia tra EMA e Nordic Cochrane proprio su questo vaccino HPV che tutte le istituzioni conoscevano e che è andata avanti a colpi di inchieste e documenti riguardo la trasparenza sia nel campo di sicurezza sulla salute che in merito agli accertamenti sui conflitti di interesse. Lo shock sicuramente è dovuto al fatto che i genitori che si recano al centro vaccinale non vengono informati di questa situazione, ignari del tavolo del confronto aspro e duro che vede questi due enti importanti, l’EMA, l’Agenzia Europea Medicinali e il Nordic Cochrane Institute, (organizzazione indipendente e senza scopo di lucro formata da 37mila ricercatori di ben 130 Paesi) in una controversia pesante e a tratti inquietante che ha di fatto registrato un avanzamento dell’indagine. La denuncia del Nordic Cochrane infatti è stata accettata dal Mediatore Europeo, lo scorso 8 novembre 2016 Emily O’Reilly di European Ombudsman (Mediatore Europeo) dichiarava una parte di questa denuncia inviata il 10 ottobre 2016 ammissibile.

La denuncia è un documento importante con cui i medici e i ricercatori hanno firmato accusando l’EMA di negligenza alle osservazioni e preoccupazioni espresse dalle Autorità Danesi per la Salute e i Medicinali e dall’Osservatorio Uppsala quando avevano sollevato dubbi sui possibili gravi danni dei vaccini HPV.

Di questa grave storia FreedomPress il 10 dicembre 2016 già aveva realizzato un’inchiesta, dove sono linkati anche tutti i documenti e che potete leggere cliccando qui: Vaccino HPV. Melazzini “I vaccini sono sicuri” ma il Mediatore Europeo accoglie la denuncia di Nordic Cochrane 

L’IRA DI ALCUNI PROFESSORI E IL MINISTRO LORENZIN CONTRO REPORT

Report però è una trasmissione pubblica e ha aperto un vaso di Pandora che molti giornali non avevano dato spazio. L’ira è scattata da parte di alcuni luminari spesso chiamati in talk show a parlare di scienza vaccinale, e anche da parte dello stesso ministro della salute, Beatrice Lorenzin (che tra l’altro doveva essere a conoscenza di questa importante querelle tra istituzioni sanitarie internazionali e del caso Pasqualino Rossi suo uomo di fiducia,  tirato in ballo proprio da Report),  che hanno gridato allo scandalo contro la trasmissione Report, tacciandola “antivaccinista”.

Eppure il professor Gøtzsche, medico, chimico e biologo, leader della sezione danese di un’organizzazione mondiale di ricercatori indipendenti, direttore del Nordic Cochrane intervistato da Alessandra Borella, giornalista di Report ha spiegato:La Sanofi Pasteur ha già ingannato il Ministero della Sanità. Le è stato chiesto di cercare i casi di gravi effetti collaterali tra i dati a sua disposizione. E le è stato detto anche come cercarli. Non si capiva come mai ne avesse trovati così pochi rispetto a quelli già conosciuti dal Ministero. Hanno scoperto che la casa farmaceutica aveva usato una diversa strategia di ricerca. Io questa la chiamerei frode“.

LA TRASMISSIONE INOLTRE FA EMERGERE COME I MEDICI SIANO IMPAURITI A NON FARE VACCINOGLANZA, L’UNICA CHE PERMETTE DI RENDERE LA VACCINAZIONE UN ATTO SICURO

La trasmissione fa emergere che molti medici non fanno vaccino vigilanza, ma di questo il Ministro Lorenzin non indaga, la testimonianza è data dalle persone intervistate che in presenza di reazione avverse delle loro figlie in seguito all’inoculazione del vaccino HPV, pur essendo obbligati per legge a segnalarle alla rete di farmacovigilanza (proprio per rendere migliore l’osservazione post marketing, sperimentazione in fase IV, di questo vaccino, osservazione necessaria e indispensabile per verificare l’impatto di un nuovo preparato sia medicinale che vaccino sull’intera popolazione), non viene fatta….

Qualcuno si chiede il perché? A vedere le reazioni contro la puntata di Report ora il dubbio si fa più materico, e la domanda sorge spontanea: “I medici sono davvero liberi di fare la segnalazione delle reazioni avverse o avranno lo stesso trattamento che Report ha ricevuto?”

Tace la Lorenzin sul caso Dottor Pasqualino Rossi che Report spiega essere l’uomo chiave della Lorenzin “che proprio nel 2008 svelava informazioni riservate e addirittura la password dei terminali dell’Agenzia europea a Matteo Mantovani, il manager che curava gli interessi delle case farmaceutiche. Secondo i magistrati lo scopo era quello di informarlo sull’iter dell’approvazione del vaccino. In cambio, Mantovani ha pagato a lui e famiglia vacanze in un resort, mobili, infissi, un televisore da 46 pollici e 4 mila euro. Rossi viene arrestato nel 2008, dopo essere stato filmato mentre incassava una mazzetta da un altro manager. Ma dopo sette anni è scattata la prescrizione“. Di Rossi e il suo caso Enrica Alteri, Direttore Ricerca e Sviluppo Medicinali a uso umano non ne è al corrente: “Non sono al corrente di questo caso specifico, nel 2008 non ero in agenzia“, risponde alla giornalista.

Rossi l’uomo della Lorenzin. Alessandra Borella di Report spiega:Rossi è a Bruxelles. Rossi è stato inviato dal ministro Lorenzin all’ufficio di rappresentanza a tutelare la nostra salute alimentare e quella animale. Un salto di carriera. Ma il suo caso oggi viene citato nel reclamo presentato al Mediatore europeo: per i ricercatori danesi è una ulteriore prova che non ci si può fidare delle case farmaceutiche e nemmeno di come l’Agenzia europea dei medicinali svolga la sua funzione di controllore“.

La trasmissione di Report intervista anche Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di ricerca farmacologica Mario Negri di Milano. C’è anche la sua firma sul reclamo al Mediatore europeo.

  • ALESSANDRA BORELLA: “Mi conferma che durante questo processo di valutazione non si rifanno anali, trial clinici?”
  • SILVIO GARATTINI: “Non c’è certamente la replicazione dei dati e questo naturalmente rappresenta un importante conflitto di interessi perché siccome il dossier può essere per un farmaco può essere presentato solo dall’industria farmaceutica, è chiaro che abbia il massimo interesse a mettere in evidenza le cose favorevoli. Lo stesso impegno a cercare i benefici deve essere trasmesso anche a cercare i rischi”.

Per questo, la giornalista Borella spiega che “Per farlo, Garattini propone da tempo, così come i ricercatori danesi e il professor Shoenfeld in Israele, che almeno uno degli studi clinici prima dell’immissione di un farmaco sul mercato, venga fatto da un ente indipendente”.

La Lorenzin, in merito a questa pesante inchiesta che riguarda anche lei, invece di fare luce su questa storia e sul suo uomo di fiducia che è citato nella denuncia presentato al Mediatore Europeo…replica:

“Diffondere paura propugnando tesi prive di fondamento e anti scientifiche è un atto di grave disinformazione ed è quanto ha fatto ieri sera la trasmissione di Rai3 Report, dedicata al vaccino contro il Papilloma virus, il primo vaccino contro il cancro che l’uomo è riuscito a produrre. Un vaccino sicuro e di grande efficacia, a differenza di quanto è stato fatto affermare sulla tv pubblica, senza alcun contraddittorio. Report ha dato spazio a teorie prive di base scientifica, instillando timore nei confronti di una pratica sicura, efficace e in grado di salvare migliaia di donne da un cancro aggressivo e spesso mortale. I più grandi virologi mondiali affermano che le evidenze scientifiche dimostrano in maniera inoppugnabile come l’anti Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia. Tutto ciò accade proprio mentre medici e scienziati di ogni parte del mondo , e mentre le istituzioni internazionali e nazionali sono impegnate in una campagna mediatica a favore della salute pubblica , per controbattere ai falsi miti degli anti vax, che sfruttano paura ed ignoranza  per convincere i genitori a rinunciare ai vaccini”.

Eppure Report ha parlato di altro… non di antivaccisnismo, ma di una seria questione che riguarda un vaccino HPV e un reclamo fatto da scienziati danesi, che non hanno conflitti di interesse. Perché la Lorenzin non affronta questa tematica seriamente, senza confondere le carte sulla tavola? Neanche Silvio Garattini è ormai uno scienziato attendibile?

Quando un’inchiesta giornalistica fa luce sui dati dell’inquinamento dell’arsenico o altri elementi pericolosi trovati nell’acqua potabile, non per questo afferma che l’acqua non si deve bere, ma spinge le autorità preposte ad effettuare controlli efficaci affinché la denuncia abbia raggiunto il suo obiettivo laddove nelle stesse istituzioni si è creata una falla nel sistema di monitoraggio. In questo caso sarebbe da capire perché si è voluto dare risalto ad un qualcosa che non esisteva, tacciando la puntata come antivaccinista manipolando il valore intrinseco di un’inchiesta giornalistica assolutamente preziosa per la salute pubblica?

Sarebbe da capire chi sono coloro che hanno gridato e puntato il dito contro questa trasmissione a taglio d’inchiesta giornalistica come antivaccinista invece di preoccuparsi di ciò che aveva scoperto. Ma la rete memorizza tutto, anche perché sempre di conflitti d’interesse verte il cuore dell’inchiesta.

Per correttezza questo è il video della trasmissione Report del 17 aprile 2017

video

FreedomPress sta realizzando un approfondimento proprio su questo vaccino… perché c’è chi dice che ha un’efficacia del 99% ed è invece sicurissimo e non ci sono ombre sulla sua autorizzazione. La speranza è nella mani della magistratura affinché possa verificare meglio tutti gli attori di questa pesante inchiesta, poiché è impensabile dover credere che le stesse istituzioni non abbiano attivato dei seri controlli proprio per dipanare dubbi e sospetti ad onor del vero necessari da scardinare. Eppure questa storia di malasanità internazionale era già nota e noi l’avevamo documentata a dicembre 2016. Perché un giornalista riporta fatti di cronaca e di vita pubblica, questo lo è, e un medico, un politico, un professore non possono mettere un bavaglio ad un fatto di cronaca che riguarda gli interessi dell’intera popolazione.

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