Svolta Covid 19, cure negate. Il TAR boccia la nota dell’AIFA. Avv. Grimaldi: “Basta lockdown totale. Basta vigile attesa”

 

Freedom Inchieste

 

di Cinzia Marchegiani

L’ordinanza del TAR emessa il 4 marzo 2021 in merito al ricorso presentato dal Comitato Cure Domiciliari Covid19 demolisce la nota AIFA del 9 dicembre 2020 e impone importanti  riflessioni/valutazioni sulla incapacità delle istituzioni sanitarie di non essere riuscite ad attuare concrete strategie per salvare tanti malati covid ma soprattutto riconsegna il diritto alla cura a chiunque abbia bisogno (non possono esistere pazienti di serie A e serie B). Quindi non solo diagnosi ma anche terapie tempestive. Quelle che salvano!

Perchè la morte non è un fatto accettabile quando da un anno ci sono medici che urlano come si può trattare il paziente covid domiciliare e evitare le ospedalizzazioni. Molti malati ancora oggi non vengono presi in carico ai primi sintomi, importante per bloccare la tempesta citochinica responsabile ancora dei ricoveri dei malati negli ospedali. Ormai è noto che un numero limitato di persone malate di Covid-19 può evolvere verso un quadro clinico ingravescente dominato dalla tempesta citochinica e dal conseguente stato iperinfiammatorio che determina conseguenze locali e sistemiche e rappresenta un fattore prognostico negativo producendo, a livello polmonare, quadri di vasculopatia arteriosa e venosa con trombizzazione dei piccoli vasi ed evoluzione verso lesioni polmonari gravi e talvolta permanenti- fibrosi polmonare. Ma ci sono medici che salvano con farmaci che si trovano già in farmacia.

IL TAR BOCCIA I PROTOCOLLI DI CURA BASATI SULLA VIGILE ATTESA E PARACETAMOLO. Il TAR con questa ordinanza appena emessa boccia quindi i protocolli di cura domiciliari basati sulla vigile attesa e sull’uso del solo paracetamolo (che non serve a curare il covid) e permette ai medici di agire in scienza e coscienza.

Il Ricorso è stato presentato da alcuni medici:

Fabrizio Salvucci, Andrea Giuseppe Giorgio Stramezzi, Riccardo Szumsky e Luca Poretti, rappresentati e difesi dagli avvocati Erich Grimaldi e Valentina Piraino che si sono opposti alla nota AIFA del 9 dicembre 2020 sui “principi di gestione dei casi covid19 nel setting domiciliare”.

LA NOTA DEL COMITATO CURA DOMICILIARE COVID-19 DOPO QUESTA VITTORIA IMPORTANTE:

Il Tar del Lazio ha accolto l’istanza cautelare promossa dai medici del ‘Comitato Cura Domiciliare Covid-19‘, per mano del presidente del Comitato stesso Erich Grimaldi, avvocato, affiancato dalla collega Valentina Piraino, nei confronti del Ministero della Salute e di Aifa, con riferimento alla nota Aifa del 9 dicembre 2020 contente i ‘principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting domiciliare’, che prevede nei primi giorni di malattia la sola ‘vigile attesa’ e la somministrazione di fans e paracetamolo o dell’eparina ma solo per gli allettati, ponendo indicazioni di non utilizzo di altri farmaci generalmente usati dai medici di medicina generale per la cura del Coronavirus.

Il Tribunale ha quindi ritenuto, come si legge nell’ordinanza, che il ricorso ‘appare fondato’ in relazione alla giusta richiesta dei medici ‘di far valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza’, e che non può essere ‘compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi’. Il Tar ha quindi con effetto immediato sospeso l’efficacia del provvedimento emanato da Aifa e rinviato la trattazione del merito al 20 luglio prossimo.

AVVOCATO ERICH GRIMALDI: “ORA CI ASPETTIAMO UNA REVISIONE IMMEDIATA DELLE LINEE GUIDA MINISTERIALI”

“Finalmente anche il Tribunale Amministrativo ha compreso che lasciare i pazienti senza cure precoci a domicilio è assolutamente inaccettabile”, ha dichiarato l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato che, insieme alla collega Valentina Piraino ha presentato il ricorso, “ora ci aspettiamo una revisione immediata delle linee guida ministeriali, tenendo conto dello schema terapeutico redatto dai nostri medici per le cure domiciliari precoci, nell’interesse di tutto il Paese”.

Questa battaglia non è la prima che demolisce una determina dell’AIFA, il caso SOI ha fatto scuola verrebbe da dire. E purtroppo ci stiamo abituando ad essere tutelati esclusivamente dalle associazioni, in questo caso dal un Comitato Cure Domiciliari Covid 19 formato dai moltissimi medici che durante la prima fase di emergenza sanitaria covid hanno cominciato ad interfacciarsi tra loro, studiare e capire quale e in che misura si potevano salvare i malati scippandoli allo stato iperinfiammatorio che determina conseguenze locali e sistemiche e rappresenta un fattore prognostico negativo, con farmaci di uso comune.

Medici che concretamente hanno fatto la vera differenza, poichè se da una parte c’erano gli operatori sanitari che in ospedale dovevano fronteggiare il malato  in arrivo ormai grave e quindi scegliere altri tipi di trattamenti, c’era chi aveva capito che questi malati nelle prime fasi della infezione da covid19 potevano avere chance diverse e prognosi felici agendo tempestivamente prima che l’infezione facesse il suo funesto decorso.

CTS SORDO ALLE RICHIESTE DEI MEDICI CURANTI. Ma soprattutto… ci chiediamo, come mai ad un anno dall’emergenza sanitaria, il Comitato Tecnico Scientifico non ha ritenuto utile interfacciarsi con chi ha messo in campo esperienza e concretezza nel salvare vite umane nonostante abbiano informato gli stessi di questi importanti traguardi raggiunti, e dover portare gli stessi ad attivare un ricorso contro AIFA e Ministero della salute che di fatto ha ripristinato il diritto alla cura e a curare?

Questa emergenza sanitaria è stata gestita malissimo dal governo precedente e ora anche da quello a guida Draghi. Ci si dimentica di dare soluzioni concrete oltre a nuovi annunci di lockdown. Un governo anche il nuovo che  ormai continua a  gestire l’emergenza a colpi di DPCM. Ma in realtà ancora si fa fatica a facilitare la presa in carico dei malati Covid e altrettanto Non-Covid. Una follia!

GRUPPO #TERAPIE DOMICILIARI COVID 19. Se abbiamo una possibilità di vedere la luce in fondo al tunnel lo dobbiamo a questo gruppo che ha messo davanti ad ogni dubbio e paura la volontà di aiutare davvero chi è malato.

E il gruppo su Facebook #Terapie Domiciliari Covid ormai ogni giorno aggiunge pezzi importanti. Medici di base, specialisti, rianimatori, cardiologi e anestesisti che interagiscono con loro confidando interesse e apprezzamento poichè spiegano, in ospedale hanno conosciuto un malato diverso, quello che ha lottato senza farmaci e arriva ormai in condizioni gravi difficili da curare.

La assenza di strategia territoriale e di linee guida efficaci da parte di chi ci amministra oggi rimane un fatto gravissimo,  memori anche che anche molti altri medici, come la stessa FIMMG Lazio già lo scorso anno, avevano chiesto la possibilità di curare i pazienti a casa con antivirali e idrossiclorochina e attivare la telemedicina.

Questa sentenza stabilisce che il medico deve agire in scienza e coscienza e non può lasciare da solo il proprio paziente nella speranza che durante la vigile attesa non peggiori il quadro della propria salute.

L’avvocato Grimaldi assieme alla avvocatessa Piraino portano luce, consapevoli e forti dell’immenso lavoro scientifico portato avanti da tutti questi medici che oltre al proprio lavoro, si interfacciano continuamente in riunioni via web, accolgono ogni giorno pazienti disperati abbandonati e fagocitati dal panico e li accompagnano in privato (la vera telemedicina) alla terapia più idonea in base all’anamnesi personale. Ora anche psicologi fanno parte di questo grande gruppo medico per aiutare chi questa epidemia ha deteriorato certezze, salute e speranza. Anche per i più piccini.

Ormai i grafici che ci propinano ogni giorno hanno dei vuoti pazzeschi. Non si muore solo per covid, anzi, lo ha detto anche Remuzzi. Malati non trattati e non curati finiscono in ospedale. Questi dati senza retroanalisi ormai non hanno più senso, Come mai arrivano tanti malati in ospedale? Senso lo aveva un anno fa, ma neanche tanto perchè già allora medici coscienziosi curavano e trattavano questa malattia per quello che è. Qualcuno al comando ha deciso di non accogliere queste informazioni. Ormai è evidente.

Ma poi la verità emergere, deve emergere perchè nessuna morte può rimanere senza giustizia.

VIDEO DA ASCOLTARE. La diretta dell’Avvocato Erich Grimaldi appena ha ricevuto la notizia della ordinanza del TAR Lazio. L’avv. Grimaldi è un fiume in piena e chiede un cambio di passo al ministero e governo:

“Vogliamo al CTS un medico che abbia curato i malati covid19. Noi abbiamo indicato il dottor  Luigi Cavanna che ha curato 1.530 pazienti a domicilio.


Conclude poi l’avvocato Grimaldi: “DOBBIAMO USCIRE DA QUESTA EMERGENZA CURANDO LE PERSONE A CASA!”

Ciliegina sulla torta, è davvero orribile e inaccettabile dover leggere le storie sul Gruppo NOI DENUNCEREMO nato su FB lo scorso anno da dove è partita l’inchiesta dalla Procura di Bergamo persone denunciare pubblicamente ancora adesso la morte dei propri parenti perchè lasciati soli a casa con solo trattamento consigliato, il paracetamolo e dopo 20 giorni di attesa morire. Questa non è scienza, non è medicina, non è nulla. Solo un grande affronto alla dignità umana e alla libertà deontologica dei medici.

 

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