Emergenza Covid, la sfacciata realtà. Remuzzi: “Manca medicina del territorio. Le persone che muoiono non vengono dalle terapie intensive”

La denuncia

di Cinzia Marchegiani

Questa emergenza sanitaria è gestita malissimo dal governo che si dimentica di dare soluzioni concrete oltre a nuovi annunci di lockdown. Un governo ormai che gestisce l’emergenza senza Parlamento e a colpi di DCPM. Ma in realtà cosa sta facendo per facilitare la presa in carico dei malati Covid e altrettanto Non-Covid?

IL VUOTO.

Verità nascoste? Sembrerebbe di sì. Eppure l’analisi reale sui dati è necessaria e indispensabile per poi costruire un vero progetto e dare una risposta concreta ai malati poichè la politica sta parlando di tutto tranne della vera responsabile di questa sciagura, la mancanza della medicina del territorio.

Cosa fa la medicina del territorio? Grazie a dei protocolli nazionali specifici i medici di famiglia possono curare a casa con successo i propri pazienti e ciò permetterebbe di non intasare gli ospedali ora presi d’assalto anche per le paure fisiologiche che il covid ha sollevato, la psicosi!

Ma la prima vera sciagura si chiama anche disastro sanitario. Ospedali che dopo anni e anni di denunce da parte degli stessi operatori sanitari e associazioni hanno visto scippare i loro medici, infermieri, posti letto (barelle che fungono da lettini nei corridoi e non solo questo anno sic!) e addirittura interi nosoconi, come il maestoso Forlanini di Roma nel Lazio che il Professor Massimo Martelli tramite una petizione su Change.org ne chiede la riqualificazione e l’apertura, lì ci sono 2500 posti letto più 50 di terapia intensiva.

Clicca QUI  PETIZIONE APERTURA E RIQUALIFICAZIONE OSPEDALE FORLANINI DI ROMA

Ciliegina sulla torta ora che siamo a novembre le stesse Regioni stanno facendo i bandi per reclutare i medici pensionati. Non è uno scherzo.

NESSUNA PROGRAMMAZIONE E PROGETTO TERRITORIALE, MEDICI IMPOSSIBILITATI A TUTELARE I PAZIENTI.

Questa è una follia che non tutti hanno intenzione di mostrare. Figuriamoci denunciare. Si grida solo al lockdown e allarmare che non si possono curare tutti. La politica e il governo parlano solo di numeri dei casi positivi che aumentano (ma va?) e di lockdown necessari senza fornire una vera programazione, un progetto sanitario e terapeutico, per non parlare della mancata informazione ufficiale che spieghi al cittadino come può fare prevenzione affinchè possa affrontare al meglio non solo la malattia covid, ma anche tutte le infezioni che in genere di inverno colpiscono la popolazione. Tutto questo è un tabù incomprensibile.

Ad oggi assistiamo ad un sistema che non pianifica, manca agli impegni importanti che dovevano essere attuati già a settembre (trasporto pubblico,  rafforzamento della rete sanitaria e ospedaliera e Terapie Intensive, assunzione di personale) e lasciare di fatto senza armi efficaci i medici che sono il filo conduttore tra il territorio e gli ospedali pubblici.

NEANCHE DAVANTI ALLE LORO CONFESSIONI STANNO CAMBIANDO ROTTA. E di fronte alla confessione del Ministro Spadafora ancora oggi dobbiamo subire supinamente un governo senza una guida autorevole:Le decisioni drastiche prese in primavera ci hanno difeso, ma devo dire che le misure pensate durate l’estate per prevenire la seconda ondata, da governo, Regioni e parte dei cittadini, non hanno avuto l’effetto che aspettavamo, specie sul fronte trasporti e della tenuta del sistema sanitario“. Così il ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, sottolineando che “dobbiamo fare autocritica, dovevamo prendere misure diverse”.

A spiegare con una semplicità disarmante questa sfacciata realtà è il professor Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto Mario Negri intervistato al TG3 ieri 1 novembre 2020. Remuzzi fa comprendere cosa si sta verificando, e cosa serve realmente per prendersi carico dei potenziali malati senza farli andare in ospedale e quindi decongestionare un sovraccarico inutile. Remuzzi soprattutto punta i riflettori su un dato anomalo: “Le persone che muoiono non provengono dalle terapie intensive. Non è stata attuata la vera strategia, la medicina del territorio” .

L’INTERVISTA DI REMUZZI. 

PROFESSOR REMUZZI: “MOLTI MALATI POTREBBERO ESSER CURATI CON SUCCESSO IN CASA”. MANCA LA MEDICINA DEL TERRITORIO

Il professor Giuseppe Remuzzi spiega: Moltissimi dei pazienti (che arrivano negli ospedali) potrebbero essere curati con successo a casa, purtroppo la nostra medicina del territorio, che è straordinaria in singoli operatori non lo è nell’organizzazione. Allora facciamo degli ospedali covid in modo che chi chi ha paura possa essere ricoverato in questi ospedali. Lì la maggior parte di loro giuariràrà e poi potranno andare in ospedali grandi le persone che hanno veramente bisogno di cure intensive.”

REMUZZI: “AD OGGI L’OCCUPAZIONE DELLE TERAPIE INTENSVE NON ARRIVA AL 25% NELLA MAGGIOR PARTE DELLE REGIONI D’ITALIA”

Il professor Remuzzi incalza ai microfoni del TG3: “Ad oggi, l’occupazione delle terapie intensive rispetto ai posti diponibili non arriva la 25% nella maggior parte delle Regioni d’Italia, quindi abbiamo ancora un certo margine, certo più ci avviciniamo al 50% più ci avviciniamo alla soglia critica,”

PER IL PROFESOR REMUZZI E’ IMPORTANTE CAPIRE CHI SONO LE PERSONE CHE MUOIONO PERCHE’ NON PROVENGONO DALLE TERAPIE INTENSIVE”

Remuzzi spiega anche un dato che deve portare una profonda riflessione a cui vuole dare un certo rilievo:

Un’altra cosa importante secondo me è quello di capire chi sono queste persone che muoiono. Perché queste persone che muoiono non vengono dalla terapia intensiva e questo lo dicono i numeri.  Allora dobbiamo capire da dove vengono per capire dove intervenire. Potrebbero essere dalle RSA e lì bisogna mettere un impegno enorme o potrebbero essere persone che arrivano in ospedale per altre patologie e che sono positive al covid.”

 

 

Ma allora chi sono queste persone registrate morte per covid? Qui non solo manca pianificazione per le strutture sanitarie e l’assunzione del personale medico, gestione trasposrti pubblici, ma hanno spuntato le armi agli unici professionisti nel settore sanitario che sono a diretto contatto con i cittadini, il medico di famiglia. E la cosa più grave non si vuole comprendere come le persone muoiono, visto che lo stesso Remuzzi fa una denuncia circostanziata: “Queste persone che muoiono non vengono dalla terapia intensiva e questo lo dicono i numeri.” 

Siamo alla seconda ondata del Covid? Le dure lezioni che ci ha impartito questa tragedia che molte famiglie hanno vissuto con sofferenza e dolore non hanno insegnato nulla a chi doveva dare risposte concrete per essere pronti in autunno.

IL VUOTO! Ma soprattutto ci chediamo: “E’ disorganizzazione, incapacità o altro?

FreedomPress aveva già (nell’ormai lontano marzo 2020) informato come i medici (non virologi e key opinion leader delle tv) illustravano il piano anticovid da attuare nei territori, perchè sono loro che conoscono i propri pazienti, le loro malattie pregresse e patologie, non certo l’ospedale:

La ricerca attiva dei pazienti sintomatici o paucisintomatici direttamente a domicilio è la nuova strategia per ridurre la trasmissione del virus:
Il medico di medicina generale è il riferimento per selezionare i pazienti e rimane il loro riferimento anche per accedere al percorso.

INDIVIDUATI I CASI SOSPETTI VENGONO ATTIVATI I MEDICI DI MEDICINA GENERALE. L’obiettivo è diminuire il numero dei pazienti che afferiscono alle strutture di Pronto Soccorso in condizione di insufficienza respiratoria e intercettare i pazienti prima che si aggravino.

. QUI POTETE LEGGERE L’APPROFONDIMENTO, Bologna, l’infezione Covid-19 si vince sul territorio. Ricerca sintomatici e trattamento precoce

ORA CI CHIEDIAMO, OLTRE A BLOCCARE LE AZIENDE, ATTIVITA’, PISCINE, MUSEI, TEATRI COSA HA FATTO CONTE PER ARGINARE L’ORIGINE DELLE MANCATE DIAGNOSI TARDIVE E PIANIFICANICAZIONI DEL PROGETTO CURE DOMICILIARI? CUI PRODEST?

PETIZIONE PANORAMA. Ad oggi registriamo una petizione partita dal giornale Panorama.it che chieder all’AIFA, Agenzia del farmaco di ripristinare l’uso dell’idrossiclorochina, l’unico farmaco anti-Covid disponibile sul territorio. Altrimenti, con un atto di disobbedienza civile, un gruppo di medici la prescriverà comunque. Per non abbandonare i pazienti e tener fede al giuramento di Ippocrate. 

Ricordiamo i fatti:

“Il paper pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Lancet basato sui dati di migliaia di pazienti in tutto il mondo legava l’utilizzo del farmaco a un rischio più alto di morte e di aritmie cardia, fu una vera bomba tanto che anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità decise di interrompere bruscamente tutte le sperimentazioni su idrossiclorochina e anche sulla clorochina. Ma su quello studio emerse subito qualcosa di strano. Anomalia sia nei dati utilizzati per l’articolo, sia nel “pedigree” della Surgisphere, l’azienda statunitense di analisi di dati medici che aveva fornito il materiale di partenza per questo e altri studi sulla COVID-19. Un’inchiesta partita da Guardian hanno spinto il Lancet a commissionare un controllo indipendente sulla validità di questi dati, una verifica che poi ha sollevato la presenza di incongruenze importanti nella raccolta e nel trattamento degli stessi, e che ha convinto l’editor della rivista a ritrattare l’articolo.

Ma l’AIFA non ha più ritrattato nulla e i medici ora chiedono la possibilità di curare sotto sorveglianza i malati a domicilio. L’unica strategia vincente per arinare morti, per non affacticare gli ospedali, ma sprattutto prrnon far aggravare le erpsone che poi inevitabilmente andranno direttamente in terapia intensiva.

QUI LA PETIZIONE PANORAMA —>  Covid 19: chiediamo ad Aifa di ripristinare l’uso dell’idrossiclorochina

Non parliamo delle necessità non ascoltate delle famiglie dei disabili, bambini con malattie rare. Certo è difficile poter affermare senza alcun dubbio che tutta questa gestione sia stata trasparente se poi dalla TV e dal Governo ancora passano altri messaggi e azioni che assolutamente non vanno nella direzione di una concreta presa di posizione al nocciolo del problema. Qui si sta curando una emorragia mettendoci platealmente solo un bel cerotto sopra. 

Chapeau CONTE! I nodi ormai sono al pettine…

To be continued!

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