Valle del Sacco. Allarme inquinamento e tumori. Convegno, ‘La parola ai medici’: “Incremento delle malattie nel frusinate”

di Daniel Prosperi

Ferentino (Frosinone) – Morire d’inquinamento, è un dato oggettivo di grande preoccupazione lanciato dai medici che monitorano queste zone e ora chiedono alle istituzioni un vero cambio di rotta.  Così ieri, sabato 17 giugno, presso l’aula consiliare del Comune di Ferentino (FR) si è tenuto il convegno “L’INQUINAMENTO DELLA VALLE DEL SACCO E GLI EFFETTI SULLA SALUTE: LA PAROLA AI MEDICI” organizzato dall’Associazione dei Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia, presieduta dal Medico di Base Dott.ssa Marzia Armida, alla presenza dell’Assessore comunale con delega all’Ambiente Sig. Franco Martini e la Consigliera comunale Stefania Timi.

Con l’apertura del Dr. Giovanni Martino, coordinatore dell’Associazione, ci si è introdotti in un mondo particolare. O meglio, “particolato“, preso atto che l’inquinamento ha superato ogni limite innaturale.

I REGALI DEGLI INCENERITORI, IMPIANTI DI BIOMASSE, RIFIUTI INTERRATI NELLA VALLE DEL SACCO

Gli inceneritori, gli impianti di biomasse, i rifiuti interrati nella seconda parte del ventesimo secolo, le falde acquifere contaminate, le industrie belliche e siderurgiche che nella Valle del Sacco, riconosciuta a livello europeo quasi fosse un ente provinciale, ne rilevano le cause principali, sono stati gli strumenti con i quali la cardiologa Cristina Volponi e la pneumologa Teresa Petricca hanno spiegato l’incremento di malattie nel frusinate, ovvero la stretto correlazione tra le emissioni in aria, nelle acque del fiume Sacco e nel suolo con l’incidenza tumorale degli ultimi 5 anni che ha afflitto tanti cittadini, alcuni dei quali non più tra noi.

MANCATA ATTIVAZIONE REGISTRO TUMORI ISTITUITO CON LA LEGGE DEL 12 GIUGNO 2015 PRESENTATA DAL M5S 

La tematica è molto delicata e va affrontata sì con determinazione ma anche con estrema attenzione, in quanto ad oggi non vi è ancora il riconoscimento effettivo e scientifico del nesso causale tra le malattie, per effetto della mancata attivazione del Registro Tumori, istituito con la legge n. 7 del 12 giugno 2015, condivisa da un ampio arco di forze politiche, a seguito della proposta n. 108 presentata dal gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle.

Questo importantissimo strumento potrebbe inquadrare ed essere un supporto imprescindibile per tutti i medici che di fronte ad un paziente saprebbero come fornire cure e terapie mirate e specifiche, oltre a raggiungere un’armonia tra ambiente e salute.

MALATTIE RESPIRATORIE IN SOGGETTI DI ETÀ INFANTILE E ADULTA DI GRAN LUNGA SUPERIORE ALLE MEDIE NAZIONALI

Al convegno sono stati poi mostrati i questionari, fatti compilare alle persone e raccolti in uno schema con slides esplicative,  dai quali si è evinto che vi è stata una forte afflizione di malattie respiratorie in soggetti di età infantile ed età adulta avanzata, di gran lunga superiore alle medie nazionali e, elemento aggiunto, la maggior parte degli stessi considerati non è fumatrice.

L’incontro, durato più di tre ore, si è concluso con un piccolo dibattito. L’Assessore Martini ha tenuto a ribadire la posizione netta dell’Amministrazione comunale a contrasto di ogni causa di inquinamento presente sul territorio, sottolineando alcune azioni tra ordinanze e altri atti amministrativi che sono stati predisposti, l’investimento del dialogo con gli altri comuni e la stipula del Contratti di fiume per il mantenimento delle acque del Sacco.

MORATORIA CHE IMPEGNA IL SINDACO E GIUNTA AD IMPEDIRE APERTURA DI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO RIFIUTI

La Consigliera Timi invece, ha proseguito entrando ancor di più nello specifico: a seguito di un ordine del giorno presentato dai Consiglieri comunali Maurizio Berretta, Gianni Bernardini, Marco Valeri e Marco Maddalena, anch’esso presente all’evento tra i banchi del pubblico, accorpato in un unicum da parte della stessa consigliera Timi con tutte le proposte sinora presentate nel corso degli anni, approvato all’unanimità nella seduta di consiglio del 6 marzo scorso, il Consiglio si è fatto promotore di una moratoria, impegnando il Sindaco e la Giunta ad introdurre impedimenti regolamentari nelle more di predisposizione del Nuovo Piano Regolatore all’apertura di nuovi impianti di smaltimento rifiuti, salvo quelli di selezione differenziata delle frazioni di rifiuto, conseguentemente agli ultimi incresciosi fatti rilevato di interramento rifiuti pericolosi e sversamenti abusivi come avviene in tutta la penisola, ed è stato anche approvato sempre da tutti in maniera unanime, un secondo ordine del giorno vertente l’impegno di stipula di un protocollo d’intesa tra i Comuni limitrofi per l’avvicendamento dei procedimenti amministrativi scaturenti.

La stessa consigliera TIMI ha aggiunto che il Comune si appresta anche ad una difesa in ambito legale e che tutte le azioni compiute dall’amministrazione sono state condivise con la massima partecipazione delle Associazioni, oltre i progetti come “Domenica ecologica” e “Liberiamo l’aria” concernenti un modo nuovo di approccio all’utilizzo delle vetture nel centro di Ferentino, o meglio a disincentivare l’uso delle vetture, anche in procinto di realizzazione di piste ciclabili. Oppure l’iniziativa premiale per una buona raccolta differenziata che, sempre dalle sue parole, deve essere incentivata con grande determinazione e fermezza, sembra essere un ulteriore mezzo per il raggiungimento della civile normalità, diventata oggi sempre più straordinaria.

Infine, TIMI ha ricordato “gli interventi di bonifica effettuati a cura dell’Amministrazione cittadina che governa dal 2013, nel sito ove sorgeva una cartiera e un altro afferente la Cemat per la bonifica da amianto, altro silenzioso assassino dell’ambiente e delle vite umane. Siamo in una paradossale situazione d’emergenza, che nel caso specifico trova origine già nel periodo della Seconda Guerra Mondiale (è stata ritrovata una testimonianza del 1947 riguardante cacciatori vicini alle sponde del fiume Sacco, come ricordato anche dalla consigliera Timi) dalla quale non sembri esserci una luce d’uscita“.

L’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio ha promosso l’apertura di uno Sportello di Prevenzione dall’inquinamento, mentre esistono migliaia di persone che possono solo sperare di ricevere cure. Ormai la prevenzione, parola tanto più abusata dalla politica, può avvenire solo riducendo le fonti di emissione. Ecco, un esempio tangibile è quanto fatto sull’uso delle vetture dal Comune di Ferentino, ma non è ancora abbastanza. Per rendere compatibili le aspettative di vita, oggi ridotte di quasi 10 anni per un abitante della Valle del Sacco, il benessere socio-fisico, in una delle zone più inquinate di Italia insieme a Torino, si devono REGOLAMENTARE e CONTROLLARE tutte le attività di natura industriale e di smaltimento dei rifiuti, anche promuovendo azioni non sanzionatorie ma di adeguamento, come poi è stato espressamente richiesto dai medici del frusinate.

SINDACO NICOLA OTTAVIANI, ABBRACCIA LA TEMATICA CON GRANDE SPIRITO D LUNGIMIRANZA, GLI ALTRI SONDACI CHE FARANNO?

I Sindaci sono sul piede di pace, a dispetto di ciò che si pensi, nella sola tutela della propria salute e di quella dei cittadini che rappresentano. Nicola Ottaviani, confermato Sindaco al primo turno con oltre il 51% dei voti, ha abbracciato la tematica con grande spirito di lungimiranza, non strumentalizzando alcuna azione ma tutelando veramente e con estrema sincerità la cittadinanza in ogni sede, proponendo anche l’acquisto di nuova strumentazione di rilevamento delle emissioni proprio atta al controllo delle stesse. Perché è l’Autorità sanitaria massima di un territorio, perché anche lui non è immune. Gli altri sindaci che faranno? Occorre pensare alla comunità che non potendosi curare in strutture ben sistemate come un semplice ospedale di provincia, ridimensionato e logisticamente e gestionalmente inferiore, sono consapevoli che ora più che mai che lìemergenza ha toccato livelli disarmanti e preoccupanti.

APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE, INTERVENGA DEFINITIVAMENTE NELLA VALLE “MALEDETTA”. SERVE COORDINAMENTO TRA REGIONE LAZIO, SINDACI, MEDICI E CITTADINI PER LA BONIFICA DELL’AREA

Con la speranza mai vana che il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alla quale va un messaggio di buona guarigione perché il malore che l’ha colpita non è minimamente da sottovalutare dato lo stress delle ultime settimane al quale è stata sottoposta per altri soggetti che pensano esclusivamente a proprie esigenze esterne alla politica e alle istituzioni, intervenga definitivamente predisponendo con la partecipazione di tutti i Comuni della Provincia di Frosinone che si affacciano in quella valle maledetta (morfologicamente, è una conca senza “buenos aires” dove rimangono tutte le polveri sottili che oscillano da nord a sud, “stagnando” sulle teste degli abitanti, in quanto i venti sono a 2 km/s ad un’altezza che non permette lo spostamento), costruendo un coordinamento tra Regione Lazio, i Sindaci, i medici, i cittadini e le eventuali società di bonifica delle aree. Perché non c’è più tempo per rimandare.

Come ha detto un cittadino che è intervenuto sulla vicenda, “Esistono leggi, regolamenti regionali, regolamento comunali. Ma se stiamo ancora qui a parlare tra noi, qualcosa non funziona”.

Qualcosa qui non funziona, siamo come i tori a Pamplona. Senza mucche però, visto che muoiono dal 2005 per le acque inquinate del fiume Sacco da cui si abbeverano.

Una tristezza infinita, aggravata dalla scomparsa di tanti bambini e giovani colpiti da brutti mali (non riesco a dire la parola tumore, l’ho sempre odiata) che siano però una motivazione umana aggiunta e chi di dovere, intervenga per fermare ed arginare questa reiterata e perdurante problematica. Non perché domani mattina, con la bacchetta magica, i malati diminuiscano, ma per non far ammalarne altre di persone ancora sane.

Anche se questo significasse inficiare un’economia altalenante come quella italiana dell’epoca della crisi economica, non possiamo però uccidere gli stessi allevatori e agricoltori perché non si effettuano bonifiche.
Tranquilli, non vi accusano di “apologia al fascismo” se utilizzaste l’azioni di bonifica. Si tratta di vivere o morire. Noi, nel frattempo, vogliamo vivere, non sopravvivere, e farlo al meglio permesso.

Che per pagare e per morire c’è sempre tempo. E vale per tutti!

Non una Pm di più, anche per evitare un PM in più ad indagare su questi disastri ambientali.

Comunque, W L’ITALIA e il suo popolo che ha soltanto bisogno di organizzazione, attaccamento alla propria terra e rispetto verso la propria vita. Basta poco. Per questo sono vicino agli abitanti di questa terra martoriata e dico “Forza, Valle del Sacco. W L’ITALIA ??

 

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