Bambina di 4 anni muore di “Malaria Cerebrale”. Le indagini rivelano: “Il parassita responsabile è lo stesso della famiglia di ritorno dal Burkina Faso”

 

di Cinzia Marchegiani

Malaria. In Italia il decesso della bimba di quattro anni agli Spedali Civili di Brescia ha sollevato tanta amarezza e indignazione. Il Ministero della salute spiega che dopo la morte per malaria di questa piccola bambina di appena 4 anni avvenuta il 4 settembre scorso ha avviato un’indagine. Per il Ministero della salute la causa del decesso è “malaria cerebrale”.

La malaria può portare all’insorgere della malaria cerebrale, una grave patologia che colpisce il cervello e il sistema nervoso centrale che se non trattata immediatamente sviluppa rapidamente conseguenze che possono essere fatali in 24-72 ore. La malaria cerebrale si verifica quando i globuli rossi infetti e non infetti si accumulano nei minuscoli capillari che irrorano il cervello, con possibili danni ai vasi sanguigni e alla diffusione di sangue, ossigeno e sostanze nutritive a livello cerebrale.

Ma come ha fatto questa piccola bambina a contrarre questa malattia? Ma soprattutto ci si chiede se era possibile salvarla.

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web una nota con il punto della situazione sul caso.

Durante il mese di agosto la bambina è stata ricoverata negli ospedali di Portogruaro (13 agosto) e di Trento (16-21 agosto e poi 31 agosto), prima per un episodio di diabete infantile e, il 31 agosto, per quella che si pensava essere una faringite. Il 2 settembre, a seguito di un nuovo ricovero, è stata rilevata la presenza del Plasmodium falciparum (uno degli agenti eziologici della malaria umana) nel sangue della bambina e la piccola è stata trasferita agli Spedali Civici di Brescia, una struttura di riferimento per la cura delle malattie tropicali. 

PIAZZATE TRAPPOLE PER ZANZARE ANOFELE (RESPONSABILE DELLA TRASMISSIONE DELLA MALARIA) HA PORTATO ESITO NEGATIVO

Per verificare l’eventuale presenza di zanzare anofele (Anopheles è il genere responsabile della trasmissione della malattia) negli stessi giorni in cui era ricoverata la bambina, nei giorni scorsi sono state piazzate quattro trappole per zanzare anofele nel reparto di pediatria di Trento. L’esito della ricerca è risultato negativo, tuttavia non si può escludere che ce ne fossero durante il ricovero della piccola.

VERIFICA INFEZIONE CONTRATTA DALLA BAMBINA. LE INDAGINI DI LABORATORIO INDICANO CHE IL PARASSITA RESPONSABILE DELLA MALARIA SIA NELLA BAMBINA DECEDUTA CHE NEI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA DI RITORNO DAL BURKINA FASO E’ IL PLASMODIUM FALCIPARUM

Da subito l’attenzione – spiega l’ISS- si è concentrata sulla possibilità che l’infezione contratta dalla bambina fosse collegata al ricovero per malaria di alcuni componenti di un nucleo familiare di rientro da una vacanza in Burkina Faso, ricoverati all’ospedale di Trento negli stessi giorni in cui si trovava la piccola.

I risultati delle prime indagini di laboratorio hanno rivelato che il parassita responsabile della malaria sia nella bambina deceduta che nei componenti della famiglia di ritorno dal Burkina Faso è il Plasmodium Falciparum

Attualmente, all’Istituto Superiore di Sanità si sta completando il campionamento necessario per espletare tutte le indagini e valutare quali siano state le vie di trasmissione possibili.

Saranno quindi effettuate analisi molecolari in grado di verificare l’identità tra i ceppi da cui è stata infettata la bambina e quella degli altri pazienti ricoverati negli stessi giorni colpiti dallo stesso parassita. L’ISS spiega che le indagini molecolari richiederanno alcuni giorni perché siano completate.

Fonte: Istituto superiore di sanità, Primo piano 7 settembre 2017.

 

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