di Valeria Ballarati
Matteo 6.28: “Neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro”.
I Fiori di Bach sono “38 rimedi” preparati a partire da alberi, arbusti, erbe o fiori di campo molto comuni sul territorio, e li possiamo osservare dall’inizio della primavera all’autunno inoltrato.
La fioritura varia a seconda del Paese, del suolo e del clima in cui sono cresciuti, ma i primi a schiudersi sono solitamente i boccioli bianchi del Mirabolano – Prunus cerasifera – un albero da frutto, mentre gli ultimi sono i fiori spontanei di campagna, come ad esempio Chicory – Chichorium intybus – il fiore della Cicoria.
Da febbraio a ottobre guardando il paesaggio possiamo dunque riconoscere le infiorescenze, le gemme, le corolle, e non è raro sentir dire agli incontri pubblici o nelle consulenze private “Ma si, l’ho visto!” oppure “Ce l’ho in giardino!” mostrando le fotografie. Io stessa dopo averli studiati – oramai più di dieci anni fà – mi sono ricordata di aver raccolto da bambina fiori di Impatiens, Mustard e Star of Bethlehem, per farne mazzetti da portare alla mamma.
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La bellezza e l’armonia custodite nei fiori si riconoscono già da piccoli: colori, profumi, fantasie nella foggia e nelle forme rimarranno per sempre una gioia per i sensi, anche da adulti.
I Fiori di Bach vengono scoperti agli inizi del ‘900 dal medico inglese Edward Bach, MB, BS, MRCS, LRCP.*
Il Dottor Edward Bach compie classici studi di medicina laureandosi nel 1912 presso lo University College Hospital di Londra. Negli anni successivi svolge pratica ospedaliera come Ufficiale Medico, Responsabile di Pronto Soccorso, Chirurgia d’urgenza e allo scoppio della grande guerra segue i reduci con la responsabilità di 400 letti presso l’Ospedale Universitario; contemporaneamente si occupa della ricerca sulla terapia vaccinale, al Dipartimento di Batteriologia, ed era Demonstrator e Assistente clinico all’Ospedale della scuola medica.
In seguito eserciterà nel suo studio privato di Harley Street e in un ambulatorio gratuito per i poveri che aveva aperto a sue spese nel quartiere di Nottingham Place.
Studio, pratica e titoli accademici non gli mancarono ma la sua vera passione era la batteriologia e la ricerca scientifica: il suo laboratorio era soprannominato “la luce che non si spegne mai” ad indicare il tempo che passava analizzando e ricercando.
In quel periodo elaborò 7 Nosodi batterici omeopatici, tutt’oggi in uso per la cura di malattie ritenute croniche, e molto di ciò che si conosce attualmente sui batteri contenuti nell’intestino si deve ancora al suo lavoro.
Verrebbe forse da chiedersi perché un brillante medico, ad un certo punto, abbandona tutto per dedicarsi alla ricerca di fiori ed erbe di campo?
Durante la pratica ospedaliera si era presto reso conto che la visione meccanicistica della medicina tradizionale era riduttiva rispetto alle necessità della persona umana, non tenendo in nessun conto l’Essere nel suo insieme: le emozioni, i pensieri, i tratti caratteriali. Il Dr Bach credeva nel trattare le persone come Esseri INTERI e non era d’accordo nell’occuparsi unicamente del singolo organo malato.
Desiderava trovare una cura che alleviasse le sofferenze della mente tanto quanto quelle del fisico e secondo la sua teoria la malattia all’origine non era materiale ma era il risultato di un disagio generato a un livello più profondo connesso al cuore, alla personalità e alle emozioni.
Era stato a lungo indeciso sulla professione da intraprendere perché nel profondo di sé stesso pensava che questo tipo di guarigione dovesse in realtà appartenere a un’altra sfera, la sfera spirituale, ma alla fine realizzò che forse il suo compito era solo scoprire dimenticate realtà sulle malattie degli uomini e sui mezzi più adatti a guarirle.
A partire da queste osservazioni decise quindi che i suoi studi sulla sola materia non avevano più senso, e pur non sapendo ancora cosa cercare era certo che lo avrebbe trovato in Natura, perché la sopravvivenza degli Esseri Umani dipendeva da essa e dai 4 elementi – aria, terra, fuoco, acqua – traeva origine ogni sostanza di cui la materia era composta.
La guarigione, in questo grande disegno che provvedeva a tutto, non poteva essere stata tralasciata.
A seguito della sua scelta di abbandonare la medicina ortodossa la comunità scientifica lo riterrà una persona eccentrica e un po’ matta; verrà abbandonato dai colleghi, dai collaboratori, dagli editori che sino a li avevano pubblicato ogni sua nuova scoperta. Nessuno se la sentiva di seguirlo nelle nuove teorie e in quella che in seguito si rivelerà un’intuizione geniale, che porterà alla scoperta di un metodo che dopo 80 anni è ampiamente utilizzato in ogni Paese del mondo, e non cessa di diffondersi: “la medicina del futuro” come lui amava chiamarlo.
I Fiori di Bach sono interessanti perché non sono un medicamento ideato dall’uomo ma il risultato dell’incessante lavoro della Natura, rimedi che esistono dalla notte dei tempi e avevano solo bisogno di essere scoperti.
Sono rimedi “semplici” che apportano equilibrio alle nostre emozioni negative e al Bach Centre passiamo molto tempo a parlare di semplicità poiché la storia del loro ritrovamento dimostra che non è sempre facile da raggiungere. Il dr. Bach voleva che i suoi rimedi fossero così semplici da usare che chiunque potesse essere in grado di sceglierli e prenderli senza l’ausilio di una consulenza professionale e senza aver bisogno di alcuna tecnica speciale. Ciascuno dei 38 rimedi scoperti dal dr. Bach è indicato per un particolare tipo di carattere o stato emotivo. Per scegliere i rimedi occorre soltanto riflettere su che tipo di persona si è e sugli stati emotivi che si stanno provando.
Dr E. Bach, The original writings:
“Non c’è bisogno di nessuna scienza, di nessuna conoscenza al di fuori dei semplici metodi descritti qui, e coloro che trarranno il più grande beneficio da questo dono di Dio sono quelli che lo preserveranno puro così com’è, libero da scienza e da teorie, perché tutto in Natura è semplice”
Nella scelta dei rimedi più adatti si applicano solo poche regole: non cerchiamo il rimedio a una malattia; li scegliamo in base alle nostre emozioni e a come ci sentiamo in questo momento (non ieri, non domani) rimanendo sulla superficie di ciò che viviamo, senza cioè andare a fondo in personali sedute psicoanalitiche; giacché i problemi più profondi, quelli che abbiamo in essere da più tempo e di cui magari non siamo consapevoli, diverranno evidenti man mano, risolvendo dapprima i problemi più manifesti e visibili.
I Consulenti di Fiori di Bach Bfrp – Bach Foundation Registered Practitioners – cioè iscritti nel Registro Internazionale della Fondazione Dr. Edward Bach, sono considerati gli eredi del lavoro del Dottore, un metodo che aveva voluto insegnare alle persone non laureate in medicina, perché continuasse ad essere accessibile e tramandato semplicemente; ogni BFRP che sottoscrive il Codice Deontologico della Fondazione si impegna a trasmettere il metodo originale lasciandolo inalterato.
Il metodo originale dei Fiori di Bach è rimasto sempre lo stesso sin da quando fu ideato.
FIORI DI BACH, LA FLORITERAPIA. NON UN’INVENZIONE MA UN DONO
In seguito abbiamo visto la nascita di altre correnti di pensiero in floriterapia, e l’aggiunta di nuovi metodi di scelta e nuovi fiori, ma ciò non avrebbe reso il dr Bach affatto felice perché non ne parlò mai come una sua “invenzione” ma piuttosto di un “dono” ricevuto, qualcosa di perfetto che già esisteva e necessitava soltanto di essere scoperto.
Finora sono infatti le persone che li hanno usati a diffondere il metodo originale tramite il passaparola, dopo averne sperimentato personalmente l’utilità e avendo compreso che i Fiori di Bach sono un metodo di autoguarigione nato dall’amore per gli altri e dalla voglia di alleviare la sofferenza, e non c’è bisogno d’altro.
* MRCS – Member of the Royal College of Surgeons (Membro del Collegio Reale dei Chirurghi)
LRCP – Licentiate of the Royal College of Physicians (Licenza del Collegio Reale dei Medici)
MB – Medicinae Baccalaureus, Bachelor of Medicine (Laurea in Medicina)
BS – Bachelor of Science (Laurea in Scienze)
Insignito del Diploma di Salute Pubblica (Cambridge)
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