di Cinzia Marchegiani
Torino (Piemonte) – Indimenticabili le immagini di allora, la folla scappava non si sa da cosa e ci fu una maestosa ressa talmente pericolosa che 1.500 persone si ferirono e una donna perse la vita. Conoscere anche il motivo di tale ressa rende ancora più difficile accettare la disumanità di chi pur di mettere a segno rapine e furti ha aizzato con il panico e paura la fuga di tantissime persone che erano radunate in una piazza a vedere dai maxi schermi la finale di Champions league Juventus – Real Madrid.
Oggi, 13 aprile 2018 la Polizia di Stato rende pubblico il risultato dell’indagine che si sono concluse sugli incidenti avvenuti a Torino il 3 giugno dello scorso anno in occasione della proiezione sui maxi schermi della finale di Champions league Juventus – Real Madrid:
“L’indagine, coordinata dalla procura di Torino e condotta da Digos Squadra mobile e Commissariato Barriera Nizza del capoluogo piemontese, ha portato all’arresto di otto persone, accusate a vario titolo di omicidio preterintenzionale, lesioni aggravate e rapina, mentre ad altre due è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Gli indagati sono ritenuti responsabili di aver scatenato il panico in piazza San Carlo utilizzando spray al peperoncino (da cui il nome dell’operazione “Chili pepper”) per mettere a segno furti, scippi e rapine, provocando il panico tra la folla e di conseguenza la morte di Erica Pioletti e il ferimento di oltre 1.500 persone.
Sono stati gli investigatori del commissariato Barriera Nizza a dare la svolta alle indagini; stavano monitorando un gruppo di giovani rapinatori, tutti di origine magrebina, che per mettere a segno i colpi utilizzavano gli spray urticanti al peperoncino per generare panico tra la folla, durante eventi tipo concerti, in discoteca, o in esercizi commerciali, per condizionare le vittime o coprirsi la fuga. Con questo stratagemma riuscivano ad impossessarsi di catenine, braccialetti, orologi e altri oggetti di valore”
INTERCETTAZIONI TELEFONICHE, L’INDAGINE PERMETTE DI COLLEGARE VARIE PERSONE AI FATTI DI SAN CARLO
Durante alcune intercettazioni telefoniche, gli interlocutori hanno parlato degli eventi di piazza San Carlo, facendo capire di avervi partecipato. A quel punto l’indagine si è allargata e, insieme ai colleghi della Digos e della Squadra mobile, gli agenti del Commissariato hanno effettuato diverse perquisizioni, durante le quali sono stati trovati elementi che collegavano i sospettati proprio ai fatti del 3 giugno.
Con la collaborazione della Polizia scientifica sono stati analizzati i profili Facebook delle persone indagate e le celle telefoniche della zona, riuscendo ad individuare un gruppo di rapinatori sicuramente presenti in piazza il giorno degli incidenti.
L’indagine ha ricostruito anche una serie di rapine messe a segno dagli indagati, utilizzando lo stesso modus operandi, a Torino e in altre città del Nord Italia, nonché in Olanda, Francia, Germania e Belgio.
INVESTIGATORI RIESCONO AD ACCERTARE COME ALCUNI PERSONAGGI ERANO RESPONSABILI ANCHE DELL’EVACUAZIONE NEL CENTRO COMMERCIALE DOVE SI ESIBIVA LA CANTANTE ELISA, MESSI A SEGNO ANCHE LÌ FURTI E RAPINE
In particolare gli investigatori hanno accertato che alcuni dei soggetti sono responsabili di quanto accaduto il 30 settembre 2017 a Torino, in occasione dell’inaugurazione di un centro commerciale, durante la quale si esibiva la cantante Elisa. In quel caso vi fu l’interruzione dello spettacolo e l’evacuazione della struttura proprio a causa della nebulizzazione di un grosso quantitativo di spray urticante; nel corso della serata furono commessi diversi furti e rapine.
Analogo episodio si è verificato lo scorso gennaio in una discoteca di Verona, dove, a causa del panico e della relativa fuga incontrollata provocati dal solito stratagemma, molte persone riportarono delle lesioni.
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