Vercelli. Il video dell’inferno. Bimbi costretti a subire violenze e guardare quelle sui loro compagni

 

Vercelli (Piemonte) – Una scuola dell’infanzia è stata colpita da uno scandalo pesante. Un posto dove i bambini dovrebbero trovare serenità e amore dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato invece è emerso che era l’incubo e il terrore dove venivano lasciati dai genitori ogni giorno. Mani che dovevano accarezzare erano punizioni che colpivano, al posto della tenerezza le maestre usavano violenza aggressiva verbale e materiale su piccoli incapaci di difendersi e denunciare.

È la cosa più vile che un adulto può perpetrare su un bambino indifeso, costretto a subire ma anche guardare altre violenze, quelle inflitte ai propri compagni.

LE IMMAGINI FORTISONO DI TOTALE CONDANNA. NELLA REGISTRAZIONE ORMAI AGLI ATTI EMERGE LA FORZA E IL CORAGGIO DI UN PICCOLO BAMBINO CHE ALLA VIOLENZA VERBALE E NON DELLE MAESTRE AGUZZINE RISPONDEVA LORO CON UN GRIDO DI RIBELLIONE E LIBERATORIO, LA MAESTRA LO AVEVA INTIMIDITO STRILLANDO CHE GLI AVREBBE FATTO CADERE TUTTI I DENTI.

La Polizia di Stato rende pubbliche le immagini e il video acquisito nel nido degli orrori, dove i bambini, piccolissimi vivevano in un vero e proprio incubo, spaventati da urla terrificanti, maltrattati psicologicamente, con incessanti minacce e, fisicamente, con sberle, tirate di orecchie, strattoni, spinte violente e trascinamenti per terra.

Spiega il resoconto della stessa Polizia di Stato:

“In questo clima di terrore si trovavano i bambini di una scuola dell’infanzia di Vercelli, di età compresa tra i 3 e i 5 anni, e le loro aguzzine erano tre maestre, arrestate dagli investigatori della Squadra mobile vercellese al termine dell’operazione “Tutti giù per terra”.

Le donne si trovano ora ai domiciliari, accusate del reato di maltrattamenti, e sono in attesa di essere interrogate dal giudice per le indagini preliminari.

L’INDAGINE. L’attività investigativa  della Mobile è iniziata nel maggio scorso, dopo la denuncia da parte della mamma di un bambino, che segnalava alcuni episodi di maltrattamenti che avvenivano nella scuola.

Dopo aver ascoltato alcuni testimoni, gli investigatori hanno acquisito elementi sufficienti per ottenere dal giudice l’autorizzazione ad installare telecamere all’interno della scuola.

Dopo aver piazzato undici telecamere ad alta risoluzione, capaci di catturare immagini e audio in tutti i locali dell’istituto, i poliziotti hanno cominciato a rendersi conto della situazione.

Grazie alle registrazioni sono stati riscontrati 52 episodi di maltrattamenti, 20 dei quali particolarmente gravi che hanno ben documentato lo stato di terrore generato dal comportamento delle tre maestre con urla terrificanti, punizioni spropositate ed umiliazioni di vario genere.

 

 

 

 

 

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