UE, il caso José Barroso Presidente non esecutivo della Goldam Sachs. Chiesta un’indagine lobbisti “porte girevoli”

BARROSO

Parlamento Europeo. Nella risoluzione votata giovedì 24 novembre 2016, il Parlamento esprime nuovamente la propria preoccupazione circa la nomina dell’ex Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, a Presidente non esecutivo della Goldman Sachs International. I deputati chiedono pertanto al Mediatore europeo, Emily O’Reilly, di proseguire con la sua indagine sui casi di “porte girevoli” alla Commissione.

PORTE GIREVOLI. La risoluzione del Parlamento, adottata con 557 voti in favore, 24 voti contrari e 44 astensioni, accoglie con favore il proseguimento delle indagini del Mediatore europeo sui casi di “porte girevoli”, dove ex alti funzionari dell’UE occupano posti di lavoro nel settore privato nell’ambito di loro competenza troppo presto dopo aver lasciato i loro incarichi precedenti, creando così possibili conflitti di interesse. In particolare, i deputati sottolineano il caso della nomina di Barroso, la scorsa estate, a Presidente non esecutivo della banca d’affari Goldman Sachs International.

Tuttavia, hanno anche sottolineano che la possibilità di conflitti di interesse è molto più ampia, e che particolare attenzione deve essere riservata alle procedure di nomina di candidati a posizioni in qualsiasi istituzione europea.

Il relatore Notis Marias (ECR, GR) ha dichiarato:Questa relazione solleva diverse questioni importanti di cui il Mediatore si è occupato nel 2015 e che hanno bisogno di ulteriore attenzione. Accogliamo con favore i suoi sforzi per una maggiore trasparenza e la esortiamo a spingere per maggiore trasparenza, al fine di salvaguardare la buona amministrazione e la responsabilità democratica nel processo decisionale dell’UE”.

Concentrarsi sulla trasparenza, anche alla BCE

Negli ultimi anni le problematiche legate alla trasparenza sono ai primi posti dell’elenco delle 278 indagini avviate nel 2015. Il Parlamento loda impegno profuso dal Mediatore per aumentare la trasparenza nei colloqui sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio.

I deputati invitano il Mediatore a spingere per una maggiore trasparenza anche alla Banca centrale europea, specialmente nel suo ruolo di membro della troika e dei gruppi di esperti della Commissione.

Protezione degli informatori

La risoluzione accoglie con favore il fatto che nel 2015 tutte le Istituzioni dell’UE abbiano introdotto regole interne per la protezione degli informatori (whistleblower).

Tuttavia, il Parlamento evidenzia nuovamente la necessità di una direttiva europea specifica sugli informatori, che stabilisca garanzie giuridiche minime a tutti i livelli per chi rivela attività illegali o non etiche nel settore pubblico o privato.

Lobbying più trasparente

 Il Parlamento sostiene gli sforzi del Mediatore volti ad accrescere la trasparenza delle attività di lobbying e chiede alla Commissione di rendere disponibili gratuitamente tutte le informazioni sull’influenza esercitata dalle lobby, in maniera comprensibile e facilmente accessibili al pubblico grazie a un’unica banca dati online.

I deputati invitano inoltre la Commissione a presentare, entro il 2017, una proposta di registro dei lobbisti obbligatorio e legalmente vincolante, al fine di eliminare tutte le scappatoie riguardanti le attività di privati e aziende che lavorano per influenzare il processo decisionale dell’UE.

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