Ipotiroidismo e carenza di iodio. Attenzione al sale che usi e ai veleni che mangi

Alimentazione & Prevenzione

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di Cinzia Marchegiani

Molte persone per integrare la carenza di iodio fanno uso del sale marino iodato. Ma in commercio non tutto è salutare e spesso non tutti sono consapevoli dei prodotti acquistati. Mentre si pensa che il prodotto soddisfi le nostre esigenze spesso viene meno la tutela della salute.

Lo iodio è un costituente degli ormoni tiroidei, infatti la maggior parte di iodio presente nell’organismo umano è localizzato nella ghiandola. Il suo fabbisogno ammonta a 150 μg ma aumenta in caso di gravidanza e allattamento. Per questo motivo ci sono in commercio sali addizionati.

LO IODIO NEGLI ALIMENTI

Lo iodio però è contenuto in discreta quantità nell’acqua potabile, in tutti i tipi di fauna e vegetazione marina che assorbono iodio dall’acqua di mare e sono ottime fonti di questo minerale. Il fucus vesiculosus ad esempio (o Alga Bruna o anche detta Quercia marina) può aiutare a potenziare le funzioni metaboliche grazie alla presenza di iodio organico come componente di aminoacidi iodurati e di iodio inorganico, ma come ogni trattamento la sua assunzione va sempre concertata sempre con il proprio medico. In particolare, sono buone fonti il pesce di acque profonde, le alghe kelp, l’aglio, i fagioli, i semi di sesamo, i fagioli di soia, gli spinaci, le bietole, le zucchine bianche e le cime di rapa. In misura minore lo iodio si trova nelle uova, nei prodotti lattierocaseari, nei cereali e nella carne. La quantità assunta con gli alimenti non è però sempre sufficiente a garantirne l’adeguato apporto giornaliero. Viene assorbito prevalentemente nell’intestino tenue come ioduro, si distribuisce nei comparti extra cellulari, nei globuli rossi e nella tiroide. Per il suo metabolismo è necessario un enzima che contiene selenio. Per questo è importante valutare un’integrazione del selenio stesso. La quantità assorbita dello iodio è proporzionale al contenuto di iodio della dieta; risulta infatti particolarmente elevata (alcuni mg) in quelle popolazioni, ad esempio i giapponesi, la cui alimentazione è prevalentemente a base di pesce.

LO IODIO E LA SUA ASSIMILAZIONE

Lo ione ioduro viene assunto dalla tiroide con processo attivo, contro un gradiente di concentazione. Può passare anche per semplice diffusione quando la concentrazione palsmatica è particolarmente elevata. Nella tiroide lo ioduro viene ossidato a iodio molecolare per azione di una perossidasi e successivamente incorporato negli anelli tirosinici. Gli ormoni tiroidei (Tiroxina e triiodotironina) aumenteranno la velocità del metabolismo e le reazioni ossidative.

CARENZA DI IODIO IDD (Iodine deficency disorders)

La carenza di iodio nell’adulto determina ipotiroidismo con gozzo (dovuto ad una forma di difesa della tiroide che per sopperire alla mancanza, aumenta il numero delle cellule e si ingrossa), alterati funzioni mentali e apatia. La carenza diventa particolarmente grave in gravidanza con pesanti ripercussioni sul feto: aborto, mortalità perinatale, difetti congeniti, cretinismo, nanismo, sordomutismo. Nel caso di eccessiva introduzione di iodio si ha sempre gozzo, dovuto in questo caso a ipertiroidismo..

SALE IODURATO PER CONTRASTARE TERRENI POVERI DI IODIO

I cibi sono spesso poveri di iodio, soprattutto quelli coltivati in terreni carenti di questo elemento. Per combattere la carenza, e per facilitare i pazienti malati di disfunzioni tiroidee come l’ipotiroidismo il Ministero della Sanità ha emanato un decreto con cui autorizza la produzione e la vendita di sale da cucina iodurato, iodato.

Ma le raccomanadzioni per il sale sono sempre le stesse anche il sale iodato va utilizzato come il normale sale da cucina e nelle stesse quantità. L’assunzione giornaliera di iodio consigliata è di 150 microgrammi per gli adulti, 175 microgrammi per le donne incinte e 200 microgrammi per le donne che allattano. Ma occorre sempre tenere a mente che mangiare salato è dannoso per la salute e aumenta il rischio di patologie cardiovascolari.

SALE IODATI E ANTIAGGLOMERANTI

Quante persone pensano di tutelare la propria salute comprando il sale iodato? Molti in realtà perché pensano di integrare sodio usando il sale iodato senza far caso all’etichetta. Ma i produttori di sale oltre allo iodio aggiungono al sale “fino” un antiagglomerante e nelle etichette quasi mai, io ancora ne devo trvare una, non viene riportata la sua percentuale.

Di cosa stiamo parlando? Di una sostanza indicata che troverete con il codice E536 che indica Ferrocianuro di Potassio. L’E536 è un additivo alimenatre che ha funzione antiagglomerante, cioè evita la formazione di grumi di prodotti in polvere (ecco perchè viene usato nel sale fino) che si dice che a piccole dosi sia relativamente innocuo ma che per l’ambiente è un composto pericoloso.

Insomma, a chi ha bisogno di integrare lo iodio va consigliato sempre di fare attenzione a cosa mettete nel piatto, poiché il sale fino contiene il ferrocianuro, ed è giusto che il consumatore e/paziente sappia che è possibile anche scegliere un sale che non abbia questo additivo, soprattutto perchè non si conosce il suo quantitativo, e comunque si possono scegliere alternative al sale se si vuole seguire una dieta iposodica.

COME SI PUÒ EVITARE IL FERROCIANURO DI POTASSIO?

sale-iodatoBasta comprare un sale marino grosso integrale, o un sale marino grosso iodato senza aggiunta di E536 e metterlo in un semplice macina sale che permette di avere sale fino iodato all’occorrezza. Perché mettere nel piatto sostanze di cui non conosciamo il suo quantitativo e non serve alla nostra dieta alimentare e salutare? Come vedete, l’etichetta non dice in che percentuale è stato aggiunto l’antiagglomerante.

Fate sempre attenzione alle etichette. In realtà andrebbero evitati tutti i prodotti confezionati che menzionano l’aggiunta di sale iodato, perchè non riportano la reale composizione del sale scelto. Questo perché molti prodotti alimenatri, che possono andare dalle merendine ai prodotti salati a fine giornata contribuscono alla quantità totale che viene ingerita e non è data soltanto dal sale che usiamo per insaporire acqua della pasta, e secondi piatti.

FATE ATTENZIONE AI PRODOTTI CHE SCEGLIETE

Siccome si possono evitare sostanze che non ci servono, non acquistate sale fino e macinate all’occorrenza un sale grosso iodato senza E536. Gli ipotiroidei o chi ha carenze di iodio soprattutto non devono dimenticare di integrare il Selenio, oligoelemento esistente in natura la cui presenza nell’organismo umano è fondamentale per il funzionamento di molti processi vitali, soprattutto quello della tiroide. La presenza di selenio infatti in concentrazione plasmatica sufficiente è fondamentale per il funzionamento della iodiotironina deiodinasi che determina l’attivazione, o l’inattivazione, degli ormoni tiroidei a livello dei diversi organi.

Fatevi una passeggiata al supermercato di vostra fiducia, e poi controllate il vostro sale iodato fino scelto, ma soprattutto fate attenzione se il sale iodato viene utilizzato anche per insaporire i piatti dei vostri figli!

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