Stretta GREEN europea sulla casa. Allarme Confedilizia: “Svalutazione immobili e impoverimento famiglie”

 

 

Confedilizia in data 13 gennaio 2023 lancia un serio allarme che riguarda molti proprietarti di immobili italiani. Ovviamente il monito è rivolto alla politica nostrana e quindi anche al Governo affinchè prenda posizione in merito alla stretta green che la Commissione europea sta valutando.

 Confedilizia: Scongiurare l’arrivo della eco-patrimoniale europea

Cosa sta accadendo?

Confedilizia spiega che l’Unione internazionale della proprietà immobiliare (UIPI) – in cui l’Italia è rappresentata dalla Confedilizia – sta seguendo da oltre un anno e mezzo i lavori della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europei sul progetto di rifusione della direttiva sull’efficienza energetica nell’edilizia, contenuto nel pacchetto “Fit for 55”.

CONFEDILIZIA: “NEL TESTO PROPOSTA DI DIRETTIVA CI SONO UNA SERIE DI NORME CHE DISPONGONO INTERVENTI OBBLIGATORI SUGLI IMMOBILI CON RIDOTTE PRESTAZIONI ENERGETICHE E IN TEMPI RIDOTTISSIMI”

Nel testo della proposta di direttiva, ora all’esame del Parlamento europeo, sono presenti una serie di norme che dispongono interventi obbligatori sugli immobili finalizzati a far scomparire quelli con ridotte prestazioni energetiche, secondo una tempistica molto ravvicinata che contrasta in modo netto con le peculiarità del patrimonio immobiliare italiano (risalente nel tempo e di proprietà diffusa, sovente di tipo condominiale).

In particolare, tra le proposte di compromesso che saranno poste all’esame della Commissione energia del Parlamento europeo il prossimo 9 febbraio, gli edifici residenziali e le unità immobiliari dovranno raggiungere entro il 1° gennaio 2030 almeno la classe energetica E ed entro il 1° gennaio 2033 almeno la classe di prestazione energetica D.

Se la proposta di direttiva non dovesse essere modificata nella parte relativa alle tempistiche e alle classi energetiche, dovranno essere ristrutturati in pochi anni milioni di edifici residenziali. Senza considerare che in moltissimi casi gli interventi richiesti non saranno neppure materialmente realizzabili, per via delle particolari caratteristiche degli immobili interessati. Inoltre, i tempi ridottissimi determineranno una tensione senza precedenti sul mercato, con aumento spropositato dei prezzi, impossibilità a trovare materie prime, ponteggi, manodopera qualificata, ditte specializzate, professionisti ecc.”

CONFEDILIZIA LANCIA L’ALLARME: ” LA STRAGANDE MAGGIORANZA DEGLI IMMOBILI PERDEREBBERO VALORE  E A CASCATA IMPOVERIMENTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE”

Nell’immediato, – spiega Confiedilizia – poi, l’effetto sarà quello di una perdita di valore della stragrande maggioranza degli immobili italiani e, di conseguenza, un impoverimento generale delle nostre famiglie.

LA PROPOSTA DI CONFEDILIZIA:

Per migliorare le prestazioni energetiche di milioni di edifici, è necessario porsi obiettivi realistici. Occorrerebbe, soprattutto, agire attraverso misure incentivanti e non imponendo a Paesi diversissimi fra loro obblighi pensati dietro le scrivanie dei palazzi di Bruxelles. Si è scelta, invece, la strada della coercizione, senza neppure prevedere, in capo agli Stati membri, un’adeguata flessibilità per adattare le nuove norme ai contesti nazionali.

CONFEDILIZIA E L’APPELLO AL GOVERNO: “VENGA SVOLTA OGNI POSSIBILE AZIONE AFFINCHÉ SI MODIFICHI LA BOZZA FINALE DELLA DIRETTIVA, ALTRIMENTI PER L’ITALIA CI SARANNO CONSEGUENZE DEVASTANTI”

Confedilizia chiede un intervento immediato: “Confedilizia è riuscita in questi giorni – dopo averlo fatto nel dicembre del 2021 (quando si riuscì a far eliminare dalla bozza di direttiva il divieto di vendita e di affitto degli immobili non conformi) – a portare il tema all’attenzione dei media. Ora occorre agire. Ci appelliamo al Governo e alle forze politiche affinché venga svolta ogni possibile azione per far sì che l’imminente fase finale di esame della bozza di direttiva possa condurre a ripensare un’impostazione che per l’Italia avrebbe conseguenze devastanti.”

 

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