Legge obbligo vaccini. E all’improvviso arriva lei… la Varicella con il suo virus nel vaccino con problematiche ignorate

di Cinzia Marchegiani

Il decreto legge 73 del 7 Giugno 2017, recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” è stato convertito in legge grazie al voto di Fiducia della Camera dei Deputati. Nessun  cambiamento rispetto al testo uscito dal Senato, una riforma sanitaria epocale prima nella storia eppure nessun dibattito in aula, troppa fretta, poco tempo, è stato deciso che un provvedimento blindato andava votato e basta.

La Legge Vaccini impone obbligatori ben 10 vaccini soprattutto alle nuove generazione partendo dai bimbi nati dal 2017 per malattie che come la varicella non hanno mai posto problematiche, pena l’esclusione al nido alla materna e sanzioni economiche per i genitori che hanno figli che frequentano la scuola dell’obbligo.

INSERITO VACCINO VARICELLA QUANDO A LUGLIO 2017 L’AIFA PUBBLICAVA UN DOCUMENTO IN CUI SPIEGAVA CHE IL PRIORIX MRP HA PROBLEMI DI PRODUZIONE!?

Ma….ci sono troppi ma e troppi aspetti oscuri che hanno avvolto in una nebulosa gli attori che si sono consacrati alla riuscita e approvazione di questa pesantissima riforma sanitaria senza alcuna epidemia in corso, basti pensare all’inserimento della malattia della varicella nella lista delle 10 malattie da contrastare, l’obbligatorietà imposta senza alcuna evidenza scientifica e a molti sarà probabilmente proposto il vaccino quadrivalente MPRV, quando per onore di cronaca (1) l’AIFA autorizzava il 5 luglio 2017 l’importazione del vaccino MPR in quanto il vaccino PRIORIX della Glaxo stava dando problemi di produzione: “L’Agenzia Italiana del Farmaco rende disponibili aggiornamenti relativi al medicinale ‘PRIORIX, vaccino (vivo) antimorbillo, antiparotite e antirosolia – polvere e solvente per soluzione iniettabile in siringa preriempita, 1 flaconcino polvere + 1 siringa preriempita solvente da 0,5 ml con due aghi”, non reperibile sul territorio nazionale per il quale è stata autorizzata l’importazione dall’estero su richiesta dell’azienda”.

L’obbligo del vaccino antivaricella è stato inserito per sopperire alle problematiche del Priorix (MPR)?

Sappiamo che, come spesso accade, molti farmaci hanno problemi di produzione e per questo la stessa Agenzia dei Farmaci autorizza l’importazione dello stesso medicinale dall’estero. Ma ci si chiede come mai è stata inserita questa malattia (la Varicella) mentre la meningite è stata depennata nonostante avesse fatto clamore e mandato all’isteria genitori e intasato i centri vaccinali e poi semplicemente rubricato come falso allarme mentre con la legge è stato imposto un vaccino che sicuramente sarà offerto  nella forma quadrivalente (meglio un buco che 4) che ha già prodotto aggiornamenti in merito al rischio di febbre e convulsioni dopo somministrazione della prima dose di vaccino tetravalente MPRV? 

Domande lecite in un contesto dove la trasparenza deve essere necessariamente un faro che deve guidare le diatribe su una legge che fa acqua da tutte le parti.

Il vaccino quadrivalente MPRV ha problematiche non indifferenti poiché la stessa AIFA già il 15 novembre 2011 avvisava i medici inserendo le informazioni nella rubrica sicurezza:

Raccomandazioni del Working Group Pediatrico dell’AIFA su utilizzo dei vaccini MPRV (2)

“Per l’immunizzazione contro morbillo-parotite-rosolia-varicella sono attualmente disponibili sul mercato vaccini MPR, vaccini contro la varicella e un vaccino tetravalente MPRV.
E’ stato ormai documentato un aumentato rischio di comparsa di convulsioni febbrili dopo somministrazione della prima dose di vaccino tetravalente (MPRV) rispetto alla somministrazione separata di vaccini MPR e vaccino antivaricella 

E’stato stimato che nei bambini tra 12-23 mesi di età si hanno da 7 a 9 casi di convulsioni febbrili ogni 10.000 bambini vaccinati con MPRV e 3-4 casi ogni 10.000 bambini vaccinati con i vaccini MPR e V somministrati separatamente. In pratica è atteso un caso in più di convulsione febbrile ogni 2300-2600 bambini vaccinati dopo vaccinazione con MPRV rispetto alla somministrazione separata di MPR e V.

I dati nazionali provenienti dalle segnalazioni spontanee inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza sono in linea con quanto osservato a livello internazionale in studi precedentemente effettuati ed i risultati delle analisi condotte sul database nazionale mostrano un rischio di oltre due volte di convulsioni febbrili dopo somministrazione di vaccino MPRV rispetto alla vaccinazione con vaccini separati. Tale riscontro riguarda  in particolare i bambini più piccoli e si osserva nei primi 5-12 giorni dopo la somministrazione del vaccino.

Pertanto il Working Group Pediatrico dell’AIFA, in analogia a quanto suggerito in altri Paesi, raccomanda ai pediatri e agli altri operatori sanitari interessati: 
•    di non usare il vaccino tetravalente MPRV come prima dose per l’immunizzazione contro morbillo, parotite e rosolia  
•    di effettuare la prima vaccinazione somministrando separatamente i vaccini MPR e varicella
•    di attenersi alle modalità d’uso riportate nel Riassunto delle Caratteristiche del prodotto”

Informazioni che il 18 aprile 2013 vengono ulteriormente riconfermate. L’Agenzia Italiana del Farmaco infatti rendeva disponibile on line il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di Priorix Tetra ed altri aggiornamenti in riferimento al rischio di insorgenza di febbre e di convulsioni febbrili osservate dopo la somministrazione della prima dose di vaccino tetravalente contro morbillo, parotite , rosolia e varicella Priorix Tetra. (Osservazioni fatte sui bambini sottoposti a queste profilassi!). (3)

QUI potete consultare il documento.

L’ASSENZA DI DIALOGO SCIENTIFICO HA  ALIMENTATO CONFUSIONE E BLOCCHI NON COMUNICANTI PROVAX ANTIVAX

Assistiamo impotenti al dilagare della presunta scienza vaccinale sui social media, in un contesto inquisitorio e clima coatto che impedisce il libero dialogo scientifico dal quale potrebbero scaturire elementi utili alla salute collettiva. In questo clima di assoluta confusione si sono consolidati i due deleteri blocchi tra pro-vax ed anti-vax, o free-vax, che nulla di scientifico possono fornire in merito alla questione vaccinale vera e propria, seppur ognuna proponga importanti riflessioni.

Ne deriva, che la politica ha preso le decisioni che sono divenute leggi che possono essere raggirate con un obolo che va da 100 a 500 euro. Con questa soggettiva offerta si potrà decidere di non vaccinare i propri figli andando ad alimentare la sub-popolazione di soggetti non vaccinati i quali teoricamente non saranno immunizzati contro certe malattie, al pari dei vaccinati che hanno perso l’immunità vaccinale per evanescenza della stessa cui si devono aggiungere i non responders al vaccino.

LA PRESUNTA HERD IMUNITY CONFUSA CON L’INIEZIONE DEL VACCINO

Così si scivola nella presunta herd immunity (immunità di gregge) che solo gli italiani hanno saputo confondere con l’iniezione del vaccino. Difatti, si parla di immunità non di iniezione, si intendono i soggetti immunizzati (quelli che hanno anticorpi specifici) non i soggetti vaccinati. Scientificamente ne deriva che il numero dei vaccinati è sempre più alto dei soggetti immunizzati realmente dalla pratica vaccinale e/o dalla malattia naturale. Poi, questo è effetto misurabile nella popolazione e può essere evidenziato dal dosaggio anticorpale, mentre l’effetto gregge, con il quale spesso l’immunità di gregge è identificata, ha altri parametri di misurazione che, per non invadere il campo che non mi compete, lascio ai nostri uomini di scienza la facoltà di indicarlo perfettamente, nella consapevolezza che qualche scienziato estero lo ha da tempo precisamente indicato.

I VACCINI E I SOCIAL-PROF ITALIANI

Fatte queste doverose premesse, passiamo ad analizzare alcune espressioni del libero pensiero dei presunti scienziati italiani che spesso sconfinerebbero nel narcisismo. Non potendo i medici riflessivi proferir verbo, queste affermazioni personali si trasformano in unicità del pensiero scientifico la cui artificiosità sarà evidente dopo l’analisi di alcuni scritti di costoro.

In un precedente articolo dal titolo Chiaroscuri scientifici. Morbillo da vaccino. Verità parziale del Prof. Burioni…la clinica dice altro 

è stato evidenziato come i virus vaccinali vivi possono provocare la malattia ed essere trasmessi ai contatti, contrariamente a quanto affermato da un social-prof.

In merito alla pericolosità di dette affermazioni, non confermate dalla scienza ufficiale, vale l’esempio sotto riportato.

Prima di esporre uno scenario di pericolosità si riporta il contenuto di una parte della scheda tecnica del vaccino Priorix tetra (MMRV), alla luce del fatto che la vaccinazione MMRV è diventata ora obbligatoria per legge. Si legge nel foglietto illustrativo:

Una volta vaccinato, il suo bambino deve cercare di evitare per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione, fin dove possibile, uno stretto contatto con i seguenti individui: – individui con una ridotta resistenza alle malattie, – donne in gravidanza che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate contro la varicella. – neonati da madri che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate contro la varicella”.

Appunto delle donne in gravidanza, che non hanno avuto la varicella o che non sono state vaccinate contro la varicella, ci dobbiamo occupare.

Perché hanno scritto la frase: “Una volta vaccinato, il suo bambino deve cercare di evitare per almeno 6 settimane dopo la vaccinazione…?

Se hanno scritto 6 settimane (42 giorni dopo la vaccinazione) significa che esiste la possibilità che il virus della varicella venga trasmesso ai contatti di un vaccinato con vaccino anti-varicella singolo o combinato nella vaccinazione obbligatoria MMRV.

I sacri testi scientifici della pediatria affermano che il virus Varicella-zoster si trasmette con le secrezioni nasofaringee e con il contatto con le lesioni cutanee del soggetto affetto. Ne deriva che esiste la via di trasmissione aerea e la via del contatto diretto con la cute dell’ammalato. Il periodo d’incubazione di norma è di 14-16 giorni (range tra 10 e 21 giorni) dopo l’esposizione. La presenza nelle alte vie aeree consente la trasmissione del virus per via aerea 1-2 giorni prima della comparsa del rush (eruzione cutanea).

La trasmissione del virus vaccinale ad un contatto suscettibile è una rara, ma reale evenienza. Da 8 a 21 giorni dopo la vaccinazione può svilupparsi il rush.

Da tutto ciò derivano alcune osservazioni:

  • Esiste una doppia via di trasmissione del virus della varicella.
  • La presenza nelle alte vie aeree consente la trasmissione del virus per via aerea 1-2 giorni prima della comparsa del rush cutaneo.

La conseguenza pratica è che se una mamma incinta non immune contro la varicella è posta a contatto con un vaccinato contro la varicella può essere contagiata dal vaccinato che è capace di trasmettere il virus del vaccino alla donna incinta non immune.

VARICELLA NEONATALE

In questa terribile e reale evenienza si rischia di produrre il quadro della Varicella neonatale. In questo sfortunato caso, la mortalità è particolarmente alta nei neonati partoriti da madri suscettibili all’infezione che vanno incontro alla varicella nel periodo perinatale. Infatti, nei neonati la cui madre presenta la varicella nel periodo compreso tra 5 giorni prima del parto e 2 giorni dopo che il parto è avvenuto, la varicella è malattia severa.  Tutto ciò perché il neonato acquisisce il virus della varicella come conseguenza della viremia materna (presenza del virus nel sangue) che si verifica anche 2 giorni prima della comparsa del tipico rush della varicella. La particolarità sta nel fatto che il neonato riceve dalla madre una grande dose di virus senza un corrispondente dose di anticorpi specifici anti-varicella (le IgG attraversano la placenta), poiché non ancora sviluppati dalla risposta immune materna.

Un quadro potenzialmente letale può essere prodotto dal contagio da parte di un vaccinato di un soggetto a fine gravidanza non immune contro la varicella. Tutto ciò dovrebbe essere parte fondamentale di un bagaglio scientifico dei medici, particolarmente di quelli che si auto-referenziano e si erigono a paladini della scienza medica italiana.

Ed allora infierire ancora contro quelli che confondono l’alluminio ingerito con quello iniettato,  ALLUMINIO NEI VACCINI E NELL’ALIMENTAZIONE: FACCIAMO CHIAREZZA SULLA SUA AZIONE sembrerebbe atto puerile al cospetto di un pronunciamento che avviene in nome della scienza, ma che non è supportato dalla scienza vera, e che potrebbe portare a morte un neonato in queste particolari condizioni.

E all’improvviso arriva lei… la Varicella nelle malattie esantematiche da contrastare con l’obbligatorietà con la probabile offerta di un vaccino tetravalente MPRV e il virus della varicella nel vaccino che crea una serie di problematiche sottovalutate suindicate. Inoltre l’AIFA ne ha documentato problematiche e informato i medici riguardo le caratteristiche del Prodotto di Priorix Tetra ed altri aggiornamenti in riferimento al rischio di insorgenza di febbre e di convulsioni febbrili osservate dopo la somministrazione della prima dose di vaccino tetravalente contro morbillo, parotite , rosolia e varicella dopo le OSSERVAZIONI ottenute sui bambini (?). L’importante è fare farmacovigilanza su i nuovi nati e poi chissà ricambiare legge o obbligatorietà e aggiornare il bugiardino?

Domande lecite cui ogni genitore vorrebbe avere risposte concrete, rassicuranti e non presunte. Ma si sa, la legge è passata con un voto di fiducia, non c’era tempo per approfondire e chissà ora quante osservazioni si potranno ottenere sui nuovi nati? 

Il tempo, solo il tempo potrà raccontarci se questa è stata una buona legge. Una legge che poteva essere di molto migliorata in aula della Camera dei Deputati, come ha affermato lo stesso relatore Federico Gelli (PD), ma ciò non è stato fatto… chapeau!! Di certo i bambini italiani e solo i bambini immigrati non accompagnati entreranno di diritto in questa nuova branca della medicina di prevenzione e osservazione delle caratteristiche dei prodotti vaccinali che evidentemente ancora non hanno dato molte informazioni cliniche. Quante problematiche non sono state affrontate e quali scenari non sono stati messi in esame?

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Fonte

Nelson Textbook of Pediatrics, 19esima edizione, 2011

(1) PRIORIX_UK_12.07.2017

(2) Raccomandazioni del Working Group Pediatrico dell’AIFA su utilizzo dei vaccini MPRV

(3) Comunicazione AIFA: Aggiornamento sul rischio di febbre e convulsioni febbrili dopo somministrazione della prima dose di vaccino tetravalente morbillo, parotite, rosolia e varicella (18/04/2013)

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