La denuncia

di Cinzia Marchegiani
ASL RM5/Colleferro-Paliano- L’annuncio da poco lanciato dal Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna durante la presentazione del resoconto annuale della sua amministrazione dei progetti futuri c’è la costruzione di un policlinico nel Comune di Paliano (località La Selva, noto parco monumentale di circa 4 chilometri quadrati. Luogo suggestivo, fatto di colline ondulate con vigne, boschi, prati e laghi, così recira il sito) “per servire l’area da Palestrina a Frosinone” lascia interdetti il “Comitato Salute ed Ambiente Asl Rm5″ e il Comitato Libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro”:
Ospedale Valle del Sacco, i Sindaci progettano di scaricare altro cemento nel territorio
Il Dott. Stefano Fabroni, Presidente Comitato Salute ed Ambiente Asl Rm5 e la Dott.ssa Ina Camilli, Coordinatore Comitato Libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” vanno al sodo della denuncia che deve trovare un confronto tra le parti:
I politici “perdono il pelo ma non il vizio” e la tentazione di intestarsi una mega opera, costosa quanto illusoria, alligna anche in qualche amministratore della provincia romana, impaziente di incrementare il proprio serbatoio di voti.
In alcune occasioni pubbliche, per risvegliare l’interesse dell’opinione pubblica, ormai avvezza a tediose omelie, c’è chi rilancia e chi appoggia il progetto di costruire il nuovo Policlinico della valle del Sacco, nel Comune di Paliano o nel vicino Comune di Colleferro, un posto vale l’altro, purchè i cittadini ci credano.
Lascia basiti che si vogliano colare tonnellate di cemento armato nel Monumento naturale La Selva, un’idea, forse già un progetto, che ha lasciato impassibile il Sindaco di Paliano, quando il solo averlo pensato farebbe cadere tutte le foglie al corbezzolo.
Il Sindaco di Paliano non si è scomposto nemmeno quando il suo malizioso collega di Colleferro, facendo quattro conti, ha dato disponibilità ad una variante urbanistica nel proprio territorio e con una spericolata acrobazia ha poi suggerito alla Regione di mettere le mani anche sulle proprietà regionali a Paliano, appunto sulla Selva. L’operazione farebbe risparmiare gli “affitti dei locali attualmente in uso alla ASL – di Colleferro – da spostare in futuro nella struttura dell’attuale nosocomio” L.P. Delfino (https://anagnia.com/2025/01/19/colleferro-il-sindaco-pierluigi-sanna-traccia-il-bilancio-innovazione-sostenibilita-e-crescita-per-il-futuro/)
CHE FINE HA FATTO LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO OSPEDALE TIBURTINO DEDICATO A GINO STRADA PRESENTATO DALLA GIUNTA ZINGARETTI?
E’ imprescindibile informare l’opinione pubblica che la Asl Rm5, cui appartiene il distretto sanitario di Colleferro, ha da anni in programma la costruzione del nuovo Ospedale tiburtino – dedicato a Gino Strada – che vedrà la luce tra un decennio, se tutto va bene.
Il progetto, che era stato presentato dalla Giunta Zingaretti nel 2021, che fine ha fatto?
Dai comunicati ufficiali si apprende che a dicembre 2024 la Regione Lazio ha stanziato 2 miliardi e 462 milioni di euro per 5 nuovi ospedali, iniziando proprio con il tiburtino, a cui sono stati assegnati 379 milioni (347 posti letto e 8 sale operatorie).
Il nuovo Policlinico di cui si parla non c’è nella pianificazione regionale, anche se nulla esclude che vi sia in futuro o che Rocca decida di abbandonare l’area tiburtina a favore della valle del Sacco. Del resto, si sa, la politica è l’arte del possibile (attribuita a Otto Eduard Leopold von Bismarck-Schönhausen, duca di Lauenburg, politico tedesco, soprannominato il Cancelliere di ferro) e il desiderio di attribuirsi la paternità dell’opera non riesce ad essere trattenuto.
Il vero lampo di genio sta nel considerare il nuovo ospedale – pubblico-pubblico o pubblico-privato? – come risarcimento sanitario per un territorio che dopo il 2005 è stato dichiarato sito di interesse nazionale (SIN).
La popolazione della valle del Sacco ha diritto non ad un risarcimento urbanistico, di dubbia fattibilità, ma alla bonifica e alla riqualificazione del proprio territorio, dove vive e lavora: questa deve essere la richiesta alla Regione, se si vuole il bene della comunità.
Non vorremmo poi che anche il progetto del nuovo Policlinico interprovinciale per servire l’area da Palestrina a Frosinone, nato con tutte le migliori intenzioni, facesse la stessa fine del Nuovo ospedale dei Castelli Romani e del Policlinico universitario Tor Vergata, entrambi utilizzati dall’utenza del nostro territorio, ancora da completare a distanza di anni dalla loro progettazione. Addirittura a Tor Vergata ancora non c’è l’ostetricia e da oltre 20 anni si attende il completamento della Torre 8 con 6 piani inutilizzati.
Siamo seri e restiamo con i piedi per terra: abbiamo bisogni di nuove strutture o di far funzionare qui ed ora quelle esistenti, dotandole di personale?
Se chi ricopre ruoli pubblici sente il bisogno irrefrenabile di occuparsi del bene della collettività dovrebbe dedicarsi a risolvere le gravissime e croniche carenze di organico delle strutture sanitarie, rammentate recentemente e ripetutamente sia dai comitati civici territoriali – da posizioni neutrali – che da alcuni sindacati di settore.
Liste di attesa chiuse, cittadini costretti a fare centinaia di chilometri per risolvere le proprie problematiche sanitarie nelle strutture pubbliche, disservizi, inefficienze, presidi sanitari carenti, ricorso forzoso alla sanità privata, sono le problematiche sempre più numerose nel nostro territorio.
Basterebbe assumere subito al Polo ospedaliero Colleferro-Palestrina sufficiente personale sanitario per tutte le professionalità, in particolare tecnici per far funzionare al meglio le apparecchiature tecnologiche.
A fine novembre 2024 è stata consegnata all’ospedale L.P.Delfino una nuova risonanza magnetica (la prima), ma vorremmo sapere se il suo utilizzo sia ottimale in termini di personale assegnato per le turnazioni.
Inoltre, il concorso bandito da tempo dal Policlinico universitario Tor vergata, che dovrebbe servire anche ad assumere personale per la Asl Rm5, sta incontrando “strane” difficoltà nell’espletamento delle procedure, come fatto presente dai sindacati di categoria.
SERVONO RISPOSTE CONCRETE E NON FUTURIBILI PER TUTTI I 500.000 ABITANTI DELLA ASL RM5
I cittadini della Asl Rm5, circa 500.000 abitanti, hanno bisogni urgenti e chiedono soluzioni realistiche, non futuribili, non le solite promesse pre-elettorali per alimentare il serbatoio di voti e mantenere il consenso popolare di chi ci amministra.
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