URANIO IMPOVERITO. Blitz della Commissione d’inchiesta in Sardegna per l’indagine nei poligoni di tiro

URANIO IMPOVERITO

Sardegna – Continua la complicata indagine della Commissione d’inchiesta sull'”Uranio impoverito” e questa volta si sposta direttamente in Sardegna dal 3 al 7 ottobre per svolgere sopralluoghi nei poligoni de La Maddalena (lunedì), Salto di Quirra (martedì), Capo Frasca (mercoledì) e Capo Teulada (giovedì).

Ad annunciarlo è stato lo stesso Presidente della Commissione, onorevole Gian Piero Scanu:

Mi attende una settimana molto impegnativa. La trascorrerò con la Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito, in giro per la Sardegna. Visiteremo le servitù militari di La Maddalena, ed i poligoni di tiro del Salto di Quirra, di Capo Frasca e di Capo Teulada. Ci accompagneranno numerosi esperti della Commissione, dell’ARPAS e della Regione Sarda. Sarà con noi anche una importante rappresentanza della stampa regionale. Verranno audite numerose persone, del mondo militare, della ricerca, del sindacato e della politica. Alcuni di loro verranno sentiti mediante l’esercizio dei poteri della Magistratura, in qualità di testimoni o persone comunque a conoscenza di fatti ritenuti utili ai fini dell’inchiesta. Con le verifiche, gli accertamenti e le audizioni, cercheremo di acclarare quanto sia stata garantita la salute delle persone, militari e non; la dignità dei lavoratori oltrechè la loro sicurezza; la tutela integrale dell’ambiente; la piena trasparenza nella gestione sanitaria di ciascuno dei vari siti. Posso assicurare che verrà svolto un lavoro di assoluto rigore, all’insegna della leale collaborazione fra il Parlamento, il Governo e la Regione. E, naturalmente, in un rapporto di sereno e reciproco rispetto con le Forze Armate. Non sarà una passeggiata, ed io sento tutto il peso della responsabilità con cui dovrò operare. Sono sicuro che faremo tutti il nostro dovere”.

INDAGINE SUI POLIGONI DI TIRO, NEI DEPOSITI DI MUNIZIONI. EFFETTI SUI MILITARI ESPOSIZIONE A FATTORI TOSSICI, CHIMICI E RADIOLOGICI

Al centro dei lavori dell’organismo parlamentare, presieduto da Gian Piero Scanu, vi  è l’indagine sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all’estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all’esposizione a determinati fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e alla somministrazione di vaccini. In particolare, l’attenzione della Commissione si concentra sugli effetti dell’utilizzo di proiettili all’uranio impoverito e della dispersione nell’ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico. Durante i lavori era emersa una situazione inquietante riguardo proprio la Sardegna, e in merito il 3 Agosto 2016 presso la Camera dei Deputati,  il Presidente della Regione Francesco Pigliaru, era stato ascoltato in audizione dalla Commissione d’Inchiesta sugli effetti dell’utilizzo dell’uranio impoverito.

SARDEGNA E IL CASO PILI, L’ISPEZIONE AL DEPOSITO MOSTRERÀ UNA STRUTTURA FATISCENTE DOVE TROVERÀ CONTENITORI DI SCORIE RADIOATTIVE

Il Presidente Scanu conosce benissimo come la Sardegna questa estate sia stata oggetto di grandi colpi di scena. Il deputato Mauro Pili scopre nell’udienza del 3 agosto 2016 grazie alla risposte del dirigente Arpas Sardegna, Massimo Cappai e  delegato della procura per l’inchiesta su Teulada (su domande specifiche dello stesso On.Pili) che erano stati ritrovati numerosi resti di missili Milan in tutto il territorio del poligono, sia nelle aree a terra sia nella penisola. Le aree a terra sono tre. Una si chiama Seddas de Croveddu, un’altra Perda Rosa e la terza area Cogolidus. Seddas de Croveddu si trova all’interno del poligono Alfa. A Seddas de Croveddu e a Perda Rosa ci sono tuttora dei carri bersaglio, nel cui intorno sono stati trovati numerosi resti di missili Milan. Alcuni risultavano avere ancora una parte o tutta la lunetta di torio, quindi erano radioattivi.

ISPEZIONE AL DEPOSITO DELL’ONOREVOLE PILI.  SCATTA LA DENUNCIA NEI SUOI CONFRONTI PER AVER MOSTRATO LE IMMAGINI

Due giorni dopo l’audizione avvenuta presso la Camera dei Deputati del dirigente Arpas Sardegna, Massimo Cappai, lo stesso Pili otterrà un’autorizzazione all’ispezione presso tale deposito  dove tutto il materiale recuperato dei resti dei missili Milan era conservato all’interno del comando del poligono di Teulada in un’area riservata. Ma per questa ispezione autorizzata  l’On. Pili verrà  verrà denunciato per aver realizzato e pubblicato un reportage. L’accusa è presunta violazione di segreto di Stato  e procurato allarme. Pili era stato avvisato al momento della richiesta di un’ispezione che sarebbe invece servito un permesso speciale per visitare le aree sottoposte al Segreto di Stato del ministro. Permesso mai arrivato come afferma Pili: “La sua visita è autorizzata. C’è un però, però: non potrà visitare nessuna area classificata, ovvero sottoposta a regime di segreto di Stato” spiegava cosa gli era stato riferito. Pili in quel deposito verrà accompagnato da militari, quindi per il deputato quella non era area sottoposta a segreto di Stato, ispezione che ha permesso di verificare e documentare una situazione sospetta che forse la Commissione d’inchiesta dell’Uranio impoverito potrà ora finalmente chiarire.

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